Si fermò ancora una volta e restando vigile si mise a frugare nello zaino usando il tocco per cercare l’antichissimo astrolabio avuto da un discendente dello Shaik Nimr al Nimr suo grande amico, mentre si trovava a Riyadh in Arabia Saudita e che le era stato molto utile, Strumento utilizzato fin dall’antichità per misurare l’altezza dei corpi celesti sull’orizzonte, al di sopra del primo cerchio, si trova la lamina, ovvero un sottile disco su cui è incisa una proiezione stereografica del globo e dell’emisfero celeste; sopra la lamina è montata infine la “rete”, un disco decorato e traforato contenente un certo numero di indicatori di stelle. Doveva affidarsi al cielo e alle sue stelle che sperava fossero rimasti immutati anche viste da quella foresta. Avrebbe utilizzato l’accendino antivento per far luce e orientarsi.
C’era qualcosa di oscuro in quel posto e aveva intenzione di scoprire cosa fosse, sotto la guida delle stelle tracciò un percorso mentale che lo avrebbe portato, secondo i suoi calcoli, esattamente dove sperava. Si ritrovava stanco, sudato e demoralizzato era da un tempo indefinito che camminava, troppo anche se avesse riposato adeguatamente, sentiva l’umidità penetrargli nelle ossa, indebolendolo. Era tormentato da mille dubbi, ma neanche uno che potesse anche solo lontanamente sfiorare la preoccupazione di essersi perso e di non venire più ritrovato. Non c’era nessuno al di fuori di quegl’alberi che avrebbe sentito la sua mancanza o che si sarebbe preoccupato per lui, era bello, intelligente e gentile , nessuno era mai andato oltre questo cercando di conoscerlo. Molte avevano detto di amarlo ma passato il momento, era passato lui. Era stato dimenticato come le parole d’amore con cui veniva salutato alla sua partenza, era un passeggero senza un volto né un nome. Semplicemente nessuno. Era una vita che andava alla ricerca di qualcosa di davvero eccezionale che potesse finalmente colmare il vuoto che lo accompagnava da sempre e questo mistero aveva tutte le caratteristiche per raggiungere questo intento. Si sentiva più perso nella vita di tutti i giorni che in quel luogo dove la luce del sole non filtrava mai. Rallentò il passo, sentendo la terra sotto i piedi instabile, la fiamma del suo accendino antivento che già prima aveva iniziato a diminuire ora si spense del tutto, aveva finito il gas e purtroppo non si era premurato di ricomprare una bomboletta per ricaricarlo dopo l’ultima volta. Riuscì a fare pochi passi poi inciampò tra le radici degli alberi finendo carponi, tra le mani teneva ancora l’astrolabio, di cui si accertò fosse ancora integro. Stava osservando la costellazione del Cigno, quando una luce bianca lo investì ferendogli gli occhi facendolo indietreggiare, un secondo o forse anche meno, la vide penetrare le profondità della terra e confondersi nella Via Lattea. Poi perse i sensi.
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Riflesso dell'anima
FantasíaNon ci sono segreti meglio custoditi di quelli che tutti conoscono. George Bernard Shaw "Le delusioni ormai facevano parte di lui, si era sempre illuso, era sempre stato ottimista e ogni volta un pezzo di cielo gli cadeva addosso a ricordargli di st...