Capitolo 31

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Era il 19 ottobre, l'isola vibrava al ritmo di reggae mentre nell’aria si espandeva il profumo di spezie e brillava di luminosi fiori che con i suoi colori dipingevano le strade mentre le persone si riversano in piazza a festeggiare il giorno degli Eroi Nazionali.

Verso l’ora di pranzo le donne si precipitano a casa a cucinare tra un piatto e un altro. Cala la sera e allora si ritorna di nuovo tra le strade, tra gente che si riunisce davanti un fuoco per sentire le storie degli Eroi raccontati dagli anziani.

Aurora aveva sfruttato l’occasione della festa per ricambiare gli inviti di Alex invitandolo a cena da lei, non voleva che pensasse l’avesse fatto solo perché sapeva che la signora che l’ospitava aveva a cena la sua famiglia venuta dall’Inghilterra per l’occasione, per cui quando arrivò il momento si dileguò arrivando alla villa per mettersi all’opera.

Cucinò i piatti tradizionali partendo dagli antipasti,passò alla carne di capra cotta con le tipiche spezie accompagnata da una salsa piccante,  riso e fagioli neri e. ome dolce preparò una crostata alla crema e ackee, ovvero il frutto nazionale.

Scelse i piatti preferiti di Alex, decise di non abbondare con le pietanze ricordando che lui odiava sprecare il cibo, che inevitabilmente rimaneva, che poi era anche il pensiero di lei. Quella sera si parlò di tutto come sempre, ma nell’aria alleggiava un pensiero che nessuno dei due, per motivi diversi, non aveva il coraggio di affrontare.

Era una bella serata, l’alchimia tra i due cresceva ad ogni sguardo o tocco fugace facendo riemergere prepotentemente le sensazioni provate quella mattina nella camera da letto, anche se evitavano l’argomento il ricordo era sempre vivido infondo ai loro occhi.

Dopo la cenna si trovavano in salotto comodamente abbracciati sul divano intenti ad ascoltare un brano di Debussy: Clair de lune, uno dei preferiti di lei.
Quella sera si parlò di tutto come sempre. Ma nell'aria alleggiava un grande segreto.
Lui era affascinato dalla Bestia,quell'essere cosí spaventoso e incredibilmente bello dal quale si sentiva cosí in sintonia da esserne irrimediabilmente attratto. C'era un legame tra loro ora ne era piú che certo, avrebbe scoperto la verirà. Inoltre,aspettava il momento giusto per parlare ad Aurora di quel pomeriggio,era come un peso sul cuore che non riusciva a gestire.

Lei, nascondeva cosí tanti segreti quasi temesse le scelte che egli potesse fare. Era stanca e rassegnata a un destino più grande di lei. Lo amava ma forse non sarebbe bastato.

Nel silenzio assoluto alla fine del brano,il tintinnio dei bicchieri sul tavolino divenne più acuto,le luci iniziarono a tremolare per poi spegnersi del tutto.
La terra vibrò così forse da scaraventare tutto il mobilio.

Alex si alzò velocemente cercando nel buio la mano di Aurora per poter uscire prima che tutto crollasse,ma trovò il vuoto. Grazie ai raggi della luna che filtravano dalla finestra la vide piegata sul pavimento le mani a sostenere la testa.

C'era qualcosa di ipnotico,non riusciva a muoversi. Era lí paralizzato senza poter fare niente.
Una crepa sul pavimento iniziò ad allargarsi fino ad arrivare davanti alla figura di lei. Un'ombra sembrò emergere dagli abissi. Il respiro bloccato in gola non poté fare altro che guardare inerme.
Per un solo attimo la mente tornò a qualche ora prima di quello stesso pomeriggio. Era tutto così assurdo.

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