Qualche ora prima,nel pomeriggio.
*Flashback*
Stava costeggiando il bosco quando perso nei suoi pensieri si allontanò su un sentiero non ancora battuto.
Da lontano scorse l'anziana signora che non molto tempo prima l'aveva chiamato con il nome di suo nonno.
Incuriosito e deciso a scoprire quel mistero le sia avvicinò.La donna sembrava lo stesse aspettando,era irta davanti a lui con lo sguardo a cogliere ogni suo movimento.
"Vieni dobbiamo parlare" non fece nemmeno in tempo a risponderle che appena l'ebbe raggiunta la donna gli voltò le spalle e s'incamminò verso una casatta che prima non aveva scorto.
Nascosta dalla fitta vegetazione l'abitazione risultava quasi invisibile ad una prima occhiata.
Sempre seguendola,varcò la soglia dove con un tonfo la porta si richiuse. Si voltò colto di sprovvista ma non vide nessun altro. Sarà stato il vento pensò,ma un brivido lo percorse sulla schiena. Era tutto così inquietante.Una figura sbucò dalla porta laterale che collegava l'atrio alla cucina.
La osservò incuriosito. Era una ragazza poco più giovane di lui,ma aveva qualcosa di familiare."È tua sorella" sussultò al suono di quella voce,realizzando solo qualche attimo dopo il significato di quelle parole.
Restò in silenzio quasi certo che forse l'anziana donna era come dire..un pò pazza.La sua espressione forse aveva tradito il suo pensiero poichè l'anziana donna continuò "Siete figli della stessa madre, mia figlia" mentre lo osservava con quei occhi strani.
"Hai detto il nome di mio nonno quando ci siamo incontrati perché?" finalmente riuscì a porre la domanda che da quando si erano incontrati lo tormentava.
"Tuo nonno" sospira "è stato il mio più grade amore" non era quello che si aspettava ma la cosa era oltremodo inquietante.
Come se nulla fosse lei riprese il suo racconto persa tra i ricordi "ma il destino ci ha divisi e quando ci ha fatto rincontrare era troppo tardi ma nei nostri figli vedevamo proiettato il nostro antico amore."
"Non capisco, perché allora mi abbandonò e poi si suicidò se era innamorata di mio padre?" a fatica con i denti serrati riuscí a sibillare quelle poche parole. Non pensava di covare tutta quella rabbia, ha sempre fatto finta di niente come se la cosa non lo sfiorasse minimamente ma evidentemente non era così. Ed il pensiero che dopo averlo lasciato si fosse costruita un'altra famiglia,e abbia avuto una bambina,di cui solo ora notava la somiglianza con se stesso,lo feriva in un modo che non credeva più possibile.
"Figlio mio quanto mi addolora tutto questo" sospira affranta mentre sedendosi m'invita a raggiungerla sul divano accanto a lei.
"Ti prego parlamene ho…io ho bisogno di sapere…" volto lo sguardo verso la ragazza, verso mia sorella,che rimane impassibile. Non so neanche il suo nome. Ho cosi tante domande e il tempo sembra scorrere cosi velocemente che temo non sará mai abbastanza."L'amore di quei due era solo apparente erano attratti ma nulla più erano lo sbaglio l’uno dell’altra ma in qualche modo quando erano insieme erano giusti…non erano innamorati erano la metà l’uno dell’altra."
"Continuo a non capire se erano l’anima gemella perché erano sbagliati?" tutto questo ha sempre meno senso. E non so perchè nonostante la mia diffidenza io sia ancora qui. Certo conosce il nome di mio nonno,non so come sia possibile,ma forse tutto questo è solo una coincidenza. Ma non riesco a muovermi da qui.
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Riflesso dell'anima
FantasiaNon ci sono segreti meglio custoditi di quelli che tutti conoscono. George Bernard Shaw "Le delusioni ormai facevano parte di lui, si era sempre illuso, era sempre stato ottimista e ogni volta un pezzo di cielo gli cadeva addosso a ricordargli di st...