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Benvenuto a Washington!

Oggi è il mio primo giorno di università, è una bellissima giornata, il solo splende alto in cielo ricordandoci che, seppur sia Settembre inoltrato, l'estate è ancora tra noi.
Il campus è letteralmente stracolmo di gente. Venendo da una cittadina piccola come la mia è assolutamente normale che mi trovi fuori posto in mezzo a tante persone tutte insieme.
Mi guardo intorno e vedo ragazzi e ragazze che si ritrovano e si salutano affettuosamente dopo aver trascorso mesi lontani, mentre altri, come me, sono chiaramente confusi da tutta questa folla. Probabilmente qualcuno di loro avrà ancora i postumi dell'estate alle spalle.
Mi sistemo lo zaino in spalla e, finalmente, mi decido a farmi avanti, addentrandomi in questo branco di universitari euforici e addormentati allo stesso tempo.
<Matricole, dovete seguire il colore della cartellina!> urla una ragazza di colore, ergendosi in mezzo a un piccolo gruppo di studenti. Alza una mano in aria e mostra una cartellina gialla.
Istintivamente guardo la cartellina che ho in mano, mentre la ragazza continua a dire <Se non avete la cartellina di questo colore siete nel gruppo sbagliato>.
Vedo che la mia cartellina è blu, così mi allontano da loro e mi dirigo nella direzione opposta dove sorpasso un gruppo di matricole senza maglietta che marciano in fila indiana scortati da ragazzi più grandi. Alcuni li indicano e ridono al loro passaggio, mentre altri scuotono la testa in segno di dispiacere per quei poveretti. Spero proprio di non trovarmi mai in una situazione del genere.
Un ragazzo con una bandana a strisce bianche e rosse mi compare davanti all'improvviso, facendomi sobbalzare. Mi porge un figlio dicendo <Riunione domani sera, devono sapere tutti come la pensiamo>.
Lo guardo strano, non capendo a cosa si riferisce, ma per non fare la figura dell'idiota prendo il figlio, mettendolo insieme ai tanti che ho già in mano, e balbetto <Ehm si, certo, devono saperlo>.
Il ragazzo mi fa il pollice in su in segno di approvazione, poi corre verso una ragazza alle mie spalle e ripete la stessa frase anche a lei.
Continuo ad andare avanti, anche se non so bene dove sto andando. In realtà dovrei andare in segreteria per ritirare il mio orario di lezioni, ma non ho idea di dove si trovi.
Questo campus è pieno di edifici, alcuni antichi, mentre altri più moderni, probabilmente di recente costruzione, ed è estremamente facile perdersi. Oltrepasso il grande prato di un verde rigogliosamente acceso, quasi fosse dipinto con la vernice, e mi dirigo verso i cartelli che insegnano ai ragazzi sperduti come me dove si trovano determinate aule ed uffici.
Sto per raggiungere i cartelli quando mi viene recapitato un altro volantino, questa volta da una ragazza con un look anni '50, molto simile a Sandy di Grease, che dice con un gran sorriso <Hai accettato Gesù come tuo salvatore?>.
<Ehm...> rispondo, sistemando anche questo volantino tra gli altri <...direi di si?>. La ragazza si sistema con una mano il cerchietto rosa sui capelli e, senza dire altro, annuisce felice e continua a distribuire volantini.
<Preservativi gratis!> urla un ragazzo appena qualche metro dopo, con in mano una scatola piena di profilattici.
<Oook> dico tra me e me, facendo un sospiro imbarazzato nel constatare che questo ragazzo, molto probabilmente uno sportivo a giudicare dai bicipiti che escono dalla maglietta a maniche corte, sta distribuendo preservativi a pochi metri dalla ragazza che parla di Gesù e della salvezza delle nostre anime.
<La festa è Giovedì alla Beta Kappa, devi venire assolutamente! Ci sono drink gratis per le matricole> mi viene incontro un altro ragazzo.
Prendo l'ennesimo volantino e, anche se probabilmente non andrò, gli dico <Oh, certo, ci sarò. Senti, sai per caso...>.
Non faccio in tempo a chiedergli dove si trovi la segreteria che vengo letteralmente trascinato via da un gruppo di studenti che corrono inferociti, quasi fossero gli gnu de Il Re Leone.
Giro per il campus per oltre venti minuti. Sicuramente vista l'ora, avrò già perso la prima lezione, sempre che ne abbia avuto una adesso. Ormai ho perso di vista anche i cartelli con le indicazioni.
Arrivo difronte a un edificio che, in realtà, assomiglia di più a una chiesa. Sento le campane del campus suonare, mentre continuo a camminare e guardarmi intorno.
La folla non fa in tempo a diminuire che aumenta sempre di più ogni minuto che passa, ragazzi che escono dalla loro prima lezione dell'anno e altri che si apprestano ad andarci.
Ad un tratto finisco addosso a una ragazza, facendole cadere i libri che aveva in mano a terra.
<Cavolo, scusami> le dico, chianandomi immediatamente per raccoglierle i libri <Mi dispiace tanto>.
Lei si china insieme a me <Non preoccuparti, non è successo nulla>.
Una volta recuperati i libri se li rimette in mano ed entrambi ci alziamo, dandomi così la possibilità di vederla in faccia. È una bella ragazza, una di quelle bellezze acqua e sapone, ha gli occhi marroni e i capelli leggermente più chiari degli occhi, con delle sfumature bionde che si estendono fino alle punte. Credo che le ragazze lo chiamino Shatush o una cosa del genere.
Indossa un vestito chiaro a fiori che le arriva fino al ginocchio e ai piedi un paio di sandali abbinati.
<Io sono May, molto piacere. Sei nuovo? Non ti ho mai visto> mi dice, con un sorriso, dandomi due baci sulle guance.
<Io mi chiamo Mark> ribatto <E si, sono nuovo, oggi è il mio primo giorno. Comunque, anche se non fossi appena arrivato dubito che mi conosceresti, qui è pieno di gente>.
Faccio una risatina e lei sorride con me <Oh, fidati, conosco quasi la metà dei ragazzi presenti al campus, ad eccezione delle matricole ovvio. Dopo cinque anni e la presenza a centinaia di feste, bene o male, riesci a parlare un po con tutti>.
<Capisco> le dico, passandomi una mano tra i capelli <Quindi sei all'ultimo anno?>.
<Esatto, in realtà mi laureo questo Novembre> mi informa lei, riponendo i libri nella borsa che porta a tracolla.
<Beata te, io sono appena arrivato e credo di aver già saltato la mia prima lezione>.
May ride, divertita dall'espressione scoraggiata che ho assunto, e dice <Come mai?>.
<Sto perdendo un sacco di tempo a cercare la segreteria per ritirare il mio orario ma non l'ho ancora trovata>.
<Oh, se è così hai trovato la persona perfetta per farti da guida>. May mi prende a braccetto e, insieme, ci incamminiamo lungo il vialetto <Ti accompagno io. Ah e, benvenuto a Washington Mark!>.

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Spazio autore:
Buonasera ragazzi, come andiamo?
Mi scuso se oggi ho pubblicato un po in ritardo ma Sam e Kyle mi hanno portato via più tempo del previsto.

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Fatemelo sapere nei commenti, fatemi sapere anche cosa ne pensate di May e cosa, secondo voi, succederà nei prossimi capitoli.

Buona serata.

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