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Provocazioni

Oggi è venerdì e sto andando alla mia ultima lezione della giornata, quella di filosofia. Sono passate sei settimane da quando sono qui a Washington, da quando ho scoperto che il ragazzo che mi fa sciogliere con un solo sguardo da mesi e mesi è il mio compagno di stanza.
Alla fine mi sono ambientato con facilità e prima di quanto pensassi, cosa che rende molto felice Aiden, preoccupato com'era che non mi trovassi bene, che sento regolarmente al telefono ogni giorno. Ovviamente gli ho raccontato di Daniel e lui non perde occasione per informarsi su come procedono le cose e si, anche per prendermi un po in giro, come d'altronde fanno tutti i fratelli.
Per quanto riguarda May, invece, ho scoperto in lei una bellissima persona e, soprattutto, una buona amica. C'è sempre se ho bisogno di qualcosa e sono felice del fatto che abbiamo legato molto, perché sul fronte amicizie sono stato un po sfortunato. Non ho legato molto con nessuno, sembrano avere tutti la pizza sotto al naso e a me questa cosa non piace. Mi dispiace solo che May si laureerà tra qualche settimana e quindi non la vedrò più. Ma, come ha detto lei, dobbiamo pensare solo al presente e approfittare di questi giorni che ci rimangono.
Quando entro in classe trovo già molti studenti sistemati tra i banchi, mentre altri entrano insieme a me. Salgo i piccoli gradini in legno ricoperti da un tappeto grigio e mi sistemo allo stesso posto che occupo in ogni aula, ne troppo avanti, ne troppo in fondo.
Inizio a tirare fuori i libri e, ad un tratto, vengo catturato dalla sua risata. Alzo veloce gli occhi e lo vedo che, dopo aver varcato la soglia dell'aula, mi intercetta con lo sguardo e rimane bloccato nel vedermi.
È strano, non abbiamo mai avuto lezioni in comune, soprattutto perché lui è al secondo anno.
Gli sorrido, facendogli un cenno della testa. Daniel si riscuote quando uno dei ragazzi al suo fianco gli da una pacca sulla spalla. Mi rivolge un sorriso tirato, quasi nascosto, e io gli indico con lo sguardo il posto vuoto accanto a me.
Spero che annuisca e mi raggiunga ma, invece, distoglie velocemente lo sguardo da me e segue quello che deduco siano i suoi amici, sedendosi dall'altra parte dell'aula che, intanto, inizia a riempirsi.
Non capisco cosa gli sia preso, non tanto per il fatto che non si è seduto vicino a me, ma per il suo comportamento. Si è comportato come se non mi conoscesse affatto.
Tuttavia, i miei pensieri vengono interrotti da alcuni ragazzi che mormorano qualcosa alle mie spalle. Mi guardo intorno e mi accorgo che la maggior parte dei presenti mi guardano con un sorrisetto e confabulano qualcosa tra loro.
Fortunatamente, la professoressa di filosofia entra in aula e tutti fanno silenzio.
Lancio un'altra occhiata veloce e ora tutti sono concentrati su quello che sta dicendo la professoressa.
Tutti tranne una persona.
Tutti tranne lui, che continua a guardarmi con la coda dell'occhio come se temesse qualcosa.
La lezione va avanti tranquillamente, come al solito, prendo appunti e di tanto in tanto lancio uno sguardo a Daniel che, al contrario, cerca di evitarmi in tutti i modi.
A parte il suo strano comportamento, sembra andare tutto bene, almeno fino a quando la professoressa non inizia a parlare di Platone e Socrate.
<Quindi Platone era un alunno di Socrate, giusto?> chiede una ragazza seduta qualche banco più in basso, in una delle prime file.
<Si, esatto> risponde la professoressa, facendo il giro della cattedra e appoggiandosi ad essa <Era un suo alunno e, insieme, furono i padri di quella che viene chiamata la filosofia moderna>.
<Ah, davvero? E quale dei due è rimasto fregato, Platone o Socrate?> esordisce il ragazzo seduto proprio accanto a Daniel. La sua domanda viene accolta dalla classe con una sonora risata. <Perché quei due se la facevano sicuramente insieme, vero? Erano finocchi, no?>.
La voce di quel tizio non potrebbe essere più irritante e, come se non bastasse, nella sua frase idiota colgo un riferimento nei miei confronti, visto che tutti sono tornati a puntare gli occhi su di me. Mi volto nella sua direzione e riconosco il ragazzo biondo che mi ha preso in giro il primo giorno in segreteria. Scuoto la testa e torno a guardare difronte a me, verso la professoressa che, innervosita, gli dice <Visto che sei tanto interessato a questo due filosofi greci, posso assicurarti che non erano omosessuali e, anche se lo fossero stati, non ci vedrei niente di male>.
<Ah> risponde sarcastico il ragazzo <Beh, sicuramente andavano a letto lo stesso>. E tutti scoppiano a ridere di nuovo, compreso Daniel. O meglio, lui cerca di ridere. Il suo amico gli da un'altra pacca, incitandolo forse a dire qualcosa anche lui, ma Daniel resta in silenzio.
Lo vedo scuotere leggermente la testa nella mia direzione, come se si stesse scusando.
<Si può sapere perché stai dicendo queste stupidaggini?> ribatte la professoressa, incrociando le braccia al petto.
<Perché non lo chiede al nostro amichetto laggiù in fondo?> le risponde lui, ridendo di gusto, indicando con una mano nella mia direzione <A quanto ne so io, abbiamo una femminuccia in classe. Non vorrei essere nei panni del suo compagno di stanza>.
Le risate ricominciano e, dallo sguardo di Daniel, intuisco che i suoi amici non sono a conoscenza del fatto  che il mio compagno di stanza è proprio lui.
Sospiro e, preso alla sprovvista da quello che sta succedendo, mi muovo nervosamente sulla sedia. La professoressa sposta gli occhi su di me e dice a tutti <Ora basta, tutti fuori, la lezione è finita>.
Sollevato, inizio a riporre i libri e il quaderno nello zaino, mentre tutti si affrettano a lasciare l'aula. Con la coda dell'occhio vedo che Daniel dice qualcosa ai suoi amici che non riesco a capire. Questi se ne vanno senza di lui che, invece, continua tranquillamente a mettere via le sue cose.
Sto per uscire anch'io, quando la professoressa mi chiama dicendo <Scusami, possiamo parlare un momento?>.
Mi fa cenno di avvicinarmi alla cattedra ed io faccio come mi dice anche se, una volta difronte a lei, le dico <Non c'è bisogno di dire nulla>.
Lei mi fa un sorriso dolce, i capelli neri corti a incorniciarle il viso, e mi dice <Si ma, se posso darti un consiglio, non lasciare che ti rovinino la vita. Non farti intimidire dalle loro parole, sono sicura che tu vali molto più di loro. Di lui>.
Le sorrido a mia volta, grato per le parole che mi sta dicendo. Annuisco e le dico <Non si preoccupi, non sono uno che da peso alle provocazioni e alle scemenze che dicono gli altri. Non mi sono mai fatto influenzare dai pensieri altrui e non ho intenzione di iniziare a farlo ora>.
In quel momento, sento sfiormarmi la spalla e, voltandomi verso la porta, vedo Daniel che esce e mi lancia un'ultima occhiata.
<Mi fa piacere sentirtelo dire> mi risponde la professoressa.
<Mi scusi, ma ora devo andare> le dico io, raggiungendo velocemente la porta. Lei annuisce e torna alle sue cose, mentre io corro dietro a Daniel.
<Dan!> lo chiamo una volta raggiunto, ma lui non si volta.
Stiamo entrambi attraversando il giardino del campus e il sole comincia a tramontare, dipingendo ogni cosa che ci circonda con i suoi colori caldi e accesi.
<Dan!> lo chiamo di nuovo <Aspetta>.
Lui si volta e dice tutto d'un fiato <Mark, ho da fare, non posso fermarmi a parlare con te. Ci vediamo più tardi>.
E si gira di nuovo senza neanche darmi il tempo di replicare.
Lo vedo che corre via, allontandosi da me il più velocemente possibile.
<Si> sussurro tra me e me <Ci vediamo più tardi>.
Ma questo non accade, perché lui non torna al dormitorio.
Passano le ora e io rimango solo, sdraiato sul letto, a sperare che torni anche solo per avere una spiegazione sul suo strano comportamento.
Mi addormento con la consapevolezza che qualcosa è cambiato.
Ma non riesco a capire cosa.

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Spazio autore:
Ciao ragazzi, scusate se questo capitolo è stato rimandato più volte ma come al solito, e per fortuna direi, ho avuto da fare con il cartaceo de IL NOSTRO FANTASTICO ERRORE. Infatti la mia editor mi ha inviato proprio venerdì scorso il testo definitivo del romanzo da rivedere un'ultima volta prima di parlare con il grafico per la copertina che ho già scelto 😉😄 e che spero di mostrarvi molto presto.

Fatemi sapere con dei commenti se il capitolo di oggi vi è piaciuto e cosa pensate del comportamento di Daniel e di quello che è successo a Mark.

Aspetto vostri commenti!!!

A presto con un nuovo capitolo!

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