Capitolo 5

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Dopo svariate ricerche e nottate in bianco, non avevo ancora notizie riguardo Carter Jenkins.

La mia unica soluzione era una persona comune, che in realtà, di comune non aveva proprio niente. Il suo nome era Thomas Curtis Wycherley, un cervellone che sicuramente sapeva dove e come avrei potuto parlare con Carter per ricevere informazioni, secondo il corpo studentesco lui passava le sue giornate nella biblioteca dell'istituto, quindi non mi restava altro che raggiungerla durante una lezione, saltandola.

Questa faccenda mi stava fuggendo di mano, stava occupando troppo spazio nella mia vita, ma almeno riusciva a farmi pensare il meno possibile a Shawn che, inequivocabilmente, si stava comportando da stronzo. Il sabato era il nostro giorno, da cinque anni a questa parte ci eravamo promessi che nessun impegno avrebbe mai potuto infrangere la nostra tradizione, eppure lui sembrava essersene dimenticato, essendo uscito con il suo nuovo gruppo di amici.

Per me Shawn valeva più di qualsiasi altro gruppo di amici ma evidentemente per lui non era lo stesso. E ciò mi feriva. Molto. Troppo.

Ma ci ero abituata a stancare le persone, prima credevi che non ci sarebbe mai stata una fine a certe cose, nei valori della vita tu catalizzavi delle persone, e queste ti deludevano, tu ci restavi fregata e ti sentivi tremendamente sola, a tal punto da non sapere più che fare, dove andare, ti sentivi costantemente persa. Volevo diventare improvvisamente un computer, per potermi riformattare, per poter disinstallare la nostra amicizia e dimenticare tutto in un batter d'occhio.

Il privilegio di stare da sola, ti regala quello più pregiato, di poter scegliere con chi stare.

Entrai facendo attenzione a non fare rumore, volevo essere silenziosa per dimostrarmi una ragazza simile a lui, così da riuscire a raccattare le informazioni di cui avevo bisogno.

"Scusa, hai un momento?" chiesi a bassa voce, chinandomi verso il suo viso fisso sul monitor per essere notata.

"Anche due, tu sei...Bella Walmart, diciassette anni, figlia unica. Vero?" mi fece spazio per sedermi accanto a lui.

"C-come fai a saperlo?" presi posto guardandolo attentamente, con un po' di tensione e confusione.

"Ho studiato ogni singolo studente di questa scuola, sai, per sapere con chi ho a che fare. Nella mia vecchia scuola mi usavano per scopi scolastici, ma tu, Bella, tu cosa vuoi da me?" domandò.

"Non ci conosciamo, quasi, oserei dire. Sono qui perché volevo sapere se conosci un certo Carter Jenkins e se sai dirmi dove posso incontrarlo" arrivai dritta al punto.

"Certo che lo conosco, chi non lo conosce? Tutto quello che vuoi chiedere a lui, puoi chiedere a me, ragazza" disse con una certa sfacciataggine, come se si sentisse ferito dal fatto che uno studente della sua scuola scegliesse di frequentare una sua specie di rivale.

"No, il punto è che avrei proprio bisogno di lui" ripiti.

"Studia alla North West, è quasi impossibile distrarlo dal suo studio. Non credo che ce la farai, ma buona fortuna! Ti servirà" sorrise vedendomi alzare.

"Quindi, secondo te, lo troverò alla North West? Sicuro?" mi assicurai di aver interpretato bene la sua risposta.

"Ad orario continuato" si sistemò la montatura di occhiali spingendola in mezzo ai due occhi azzurri.

"Grazie, grazie mille e...buon lavoro? Sì, buon lavoro!" me ne andai, stavolta facendo decisamente più rumore rispetto a quando mi ero incamminata all'arrivo.

Ora avevo tutti gli strumenti per scoprire quale ruolo ricopriva Carter Jenkins nella mia ricerca e anche per dare delle risposte a quelle domande che mi stavo facendo da giorni e che stavano diventando un punto fisso nella mia vita. L'unico problema era riuscire ad entrare nella North West, non sapevo se ne sarei stata in grado.

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