✔Capitolo 2:Cruel liberty

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Il mattino seguente Jin era nel bagno riservato al personale del Neon, si era appena rasato e l'odore pungente del dopobarba aleggiava nella stanza.

Qualcuno bussò alla porta.
"Avanti"
La porta si aprì e Karina entrò appoggiandosi al muro.
Era vestita con dei semplici blue jeans,una maglietta bianca e non aveva un filo di trucco.
Le labbra piene erano rosa tenue e sul viso pallido risaltavano le occhiaie scure.
"Come sta? "L'uomo si avvicinò a lei.

I due si avviarono verso il bar.
"Si è addormentata... ma ha la febbre alta.Caffè?"

La donna non aveva chiuso occhio.
Eun si era agitata tutta la notte per la febbre e lei si era presa cura di lei.

Karina non disse nulla a Jin,ma era probabile che la caviglia fosse fratturata.Era l'unico motivo che giustificasse una febbre così alta.

Jin annuì e Karina si sistemò dietro al bancone per preparare il solito caffè con latte e senza zucchero che il moro prendeva tutte le mattine.

"Ah Jin...ho chiamato il dottore, verrà nel pomeriggio."
"Seung?"
"No,ha lasciato il posto a suo nipote, un certo Kim Taehyung."

Jin mugugnó qualcosa mentre prendeva la tazza bollente fra le mani.

Karina stava asciugando i bicchieri per riporli sulla credenza di legno mentre Jin la osservava.

"Sembri una ragazzina senza trucco"
Karina si giró ridacchiando.Sono una ragazzina stanca allora."

Jin finì il suo caffè"Dovresti riposarti.Non devi avere sempre tutto sotto controllo, rilassati bimba."
Lei sospirò"Ci proveró."

L'uomo si alzò, indossò la giacca di pelle e si avviò verso le scale che portavano fuori."Chiama quando sai di più di Eun, e non aspettarmi sveglia"
Karina portò una mano alla tempia e la massaggió "Sissignore.E non fare cazzate. "
Jin rise.
"Non le faccio mai. "
Poi uscì.

La luce del mattino era tenue e tiepida.I capelli del corvino si tinsero di ciocche ramate e gli occhi di scaglie dorate.

Le labbra luccicavano e le sue sopracciglia si abbassarono.
Era quello che voleva.Vedere il cielo di Seoul con occhi diversi.Lui era diverso.Era cambiato.

Tutto in lui aveva lottato per essere quello che era.
Eppure sentiva sempre quel famigliare peso sul cuore,le radici delle sue origini,memorie del suo passato.
Erano pesanti e lo legavano soffocantemente alla terra.

Non doveva pensarci.
Ora la sua priorità era il Neon.
Tutto il resto erano ombre e ricordi.

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Giorno,piccola"
La mano dell'uomo si scontró contro la natica della ragazza davanti ai fornelli che preparava il caffè.Lei sussultó. "Buongiorno,Jimin... "

Il ragazzo fece il giro del tavolo,per poi sedersi ed incrociare le gambe muscolose. "Sto preparando il caffè. "

"Sinceramente il caffè è l'ultimo dei miei pensieri. "La ragazza si girò per incontrare la figura dell'uomo che si era alzato e si trovava a pochi centimetri da lei.

Lui le afferrò i fianchi facendola sospirare.
"Jimin...non devi uscire? "
Lui rise e si avvicinò al suo collo per baciarla.
"Trovo sempre tempo per questo."

Jimin sollevò la ragazza per poi appoggiarla sul ripiano della cucina ed infilarsi tra le sue gambe.

La fissò con gli occhi neri e abbassò il capo nell'incavo del suo collo.
"Amo il tuo profumo.È come tornare a casa."

"Jimin..."

L'uomo la baciò sul petto, sul collo,per poi risalire sulla mandibola.Lei non poteva fare altro che gemere e sospirare mentre infilava le dita tra i capelli corvini di Jimin.

Live Underground -Kim Seokjin(BTS)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora