✔Capitolo 11:Bangtan

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La russa si sfregó il collo.

Un piccolo, flebile e tremante sospiro lasciò le sue labbra.
Jungkook sarebbe arrivato tra poco.
Non sapeva perché,ma quello non le diede il senso di consolazione nel quale cercava conforto.

Il fatto che tra poco avrebbe potuto scoprire cosa sapesse Kookie di Seokjin mandò strette dolorose al petto.
Non era sicura si voler sapere.
La minima possibilità che Jin stesse mentendo la fece sentire stupida.
Lei si fidava di lui e voleva che quella fiducia fosse ricambiata.

Anya aveva raggiunto il piano superiore.
Karina sperava che si sarebbe riconciliata con le altre.
Non potevano permettersi di litigare.
La loro era una grande famiglia ed era necessario che si andasse d'accordo.

Si sentì una stupida per aver lasciato scorrere la relazione tra la rossa e Jin.
Avrebbe dovuto immaginare che tutto si sarebbe evoluto in quel modo.

Non era stata l'età di Anya a preoccuparla.
Sapeva che fosse abbastanza adulta, ma non aveva pensato al suo grande bisogno di avere affetto e protezione e, per quanto Jin non fosse perfetto, era comunque un uomo in cui trovare conforto e protezione.

Ormai era fatta. Doveva prepararsi ad ogni eventualità.

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Quando Jungkook arrivò davanti al locale era teso.
Scese dall'auto.
Era una fresca mattina d'autunno.
Il sole era tiepido e scaldava dolcemente la sua pelle.

Si prese un attimo prima di entrare.
Per una manciata di minuti camminò avanti e indietro di fronte al locale.

Le persone che rincasavano per pranzo non potevano fare a meno di fissarlo.

Vedere un giovane davanti ad un locale del genere era strano.

Jungkook sembrava un maggiorenne alle prime armi; indeciso se entrare o no in un night club a buttare la sua innocenza.

Ma un adolescente non lo era più.
Era arrivato il momento di comportarsi da adulto.

Il problema maggiore era riuscire a tranquillizzare Karina senza rivelare troppo del loro passato.
Avevano deciso tutti insieme di non parlarne con nessuno e Jin aveva espressamente detto che non voleva coinvolgere le ragazze.

Ovviamente tutto questo era stato valido fino a quando Kim Seokjin non era stato sospetto.

Jungkook aveva l'amaro in bocca.
Dopo tutto quello che avevano passato insieme l'uomo gli stava nascondendo qualcosa.

Scese gli scalini. La suola delle scarpe produceva un leggero ticchettio.
La porta era aperta e non si preoccupò di bussare.

Il locale era tiepido e un odore dolce lo avvolgeva.
Il ragazzo portò le mani in tasca mentre osservava l'ambiente.

Karina stava girando attorno al palo. Una mano lo stringeva stanca mentre spostava il peso da un piede all'altro camminando con estrema grazia.

L'espressione del viso era dura. Le labbra piene erano leggermente socchiuse mentre i suoi capelli ricadevano ribelli sul suo viso chiaro.

La donna si era tolta le scarpe per essere più comoda. Fece forza con le braccia e sollevò tutto il suo corpo per far roteare le gambe. Tornò a terra abilmente e piroettó. Fu allora che vide Jungkook.

Si era seduto sul divano rosso che permetteva la perfetta vista del palco. Non appena lei si fermò lui le applaudí.

Karina tirò le labbra in un leggero sorriso mentre l'uomo si avvicinava al palco rialzato.
Tese la sua mano:era un invito ad aiutarla a scendere.

Live Underground -Kim Seokjin(BTS)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora