✔Capitolo 20:Cage

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Il messaggio di Jin era stato molto conciso.
Diceva che la serata era andata relativamente bene,anche se alcune cose ne avevano spezzato l'equilibrio.
Anzi due persone:Jackson e Mark.

Jungkook aveva sospirato nel cuore della notte.
In fondo,tutti sapevano che sarebbe stato rischioso.
Il giorno dopo avrebbe chiuso lo studio prima.Voleva andare al locale,soprattuto ora la situazione era così delicata.

Jin gli aveva scritto della sua passeggiata notturna con Paige.

Che fosse una cosa poco prudente era stato chiaro,ad entrambi,ma la ragazza meritava di sentirsi normale,doveva sentirsi al sicuro nel passeggiare fuori dal locale.

Jungkook poteva immaginare cosa provasse,così soffocata tra due realtà,la sua vita condizionata,ma non poteva capire il profondo senso di smarrimento e delusione che la possedeva.

La notte era calata da un pezzo,ma l'uomo dai capelli ebano non dormiva.
La sua insonnia era peggiorata con gli anni,eppure poteva ricordare i tempi in cui dormiva come come un bambino,ma lo faceva abbracciando il corpo esile di lei.
.
Era così rassicurante,il suo corpo caldo che premeva contro il proprio, gli aveva fatto immaginare che sapore avesse la vera felicità.

E di quanto potesse essere illusoria.

Si affacciò alla finestra del suo appartamento.
Mille luci illuminavano la città.Anche lei non dormiva.
Il telefono che aveva ancora in mano vibrò.

Non ci fece molto caso e lo portò al viso,immaginando fosse il messaggio di Jin.

Lesse la notifica:i suoi occhi si aprirono di sorpresa per poi stringersi in confusione.

'Ti manco?'
Due semplici parole per far stringere il suo cuore in una morsa rigida e dolorosa.
L'uomo esalò un sospiro tremante.

Non sapeva cosa fare:Le sue dita erano come congelate,ma non ebbe tempo di scrivere una risposta.
Un nuovo messaggio apparse.
'Lo so che non stai dormendo.'

Il suo cervello elaborò ogni possibilità,dentro di sé sapeva...ma non voleva capire.

'Chi sei?'
Scrisse velocemente,con lo sguardo scuro.Si morse il labbro mentre l'ansia lo stava divorando nel cuore.

Per alcuni minuti non ebbe notifiche e arrivò quasi a pensare che fosse un brutto sogno,poi il seguente messaggio lo costrinse a sedersi sul letto fiaccamente.

'Lo sai bene,non è vero,biscotto?"

Nel silenzio della sua camera si sentì il respiro rompersi.
"Oh...porca puttana..."
Sussurrò piano.

Lasciò il telefono cadere sul materasso e portò il capo tra le mani stringendo il capo tra le ciocche scure.
Le nocche sbiancarono e i muscoli divennero duri come roccia.

"No,non è possibile"
Il cuore era diventato pesante,un macigno nel petto.
Solo una persona lo chiamava così.Era nato da una presa in giro e poi era diventato la chiave della sua vita.

"Che vuoi?"
La risposta non tardò ad arrivare.

"Come sei freddo,non dovremmo parlare?È da tanto che non lo facciamo."

Da una parte il suo corpo esplose di gioia e serenità,ma senza che nemmeno se ne accorgesse la sua mente vide il loro ultimo incontro,risentì le parole cattive di quella persona:diceva che era finita,che non voleva più vederlo,che la cosa più importante non era lui,ma il suo sogno.

Un sentimento molto più forte crebbe nelle sue viscere,era oscuro, primordiale,la più grande ira che avesse mai provato.
Il suo orgoglio ferito ed il dolore lo portarono a rispondere deciso e letale.

Live Underground -Kim Seokjin(BTS)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora