✔Capitolo 16:Safe and sound (pt. 1)

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Allora Salve.il capitolo ha quasi 4000 parole.trovate un momento tranquillo per leggere
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"Mamma?Mamma?"era la voce di una bambina dai lunghi capelli grano e dalle guance arrossate.

Paige capì di essere davanti alla sé stessa del passato.
La bambina non poteva vederla e Paige non poteva toccarla.
Il ricordo di quel giorno era ancora vivo nella sua mente.

Mentre la giovane fanciulla cercava ancora sua madre in quel vecchio soggiorno,con in mano il suo orsacchiotto trasandato,Paige sperava con tutto il cuore di non rivivere l'esperienza.

Quando la bambina iniziò a salire le scale scricchiolanti lei urlò,ma non poteva essere sentita.

Provò ad afferrare la sua piccola mano ma fu come toccare dell'acqua.
La bambina arrivò al piano superiore mentre gli occhi di Paige si riempivano di lacrime salate e le sue labbra tremarono.

"No...ti prego no."
Anche se la piccola era scomparsa dalla sua visuale con la mente stava rivivendo tutto.
Senti un urlo seguito da un pianto infantile e dei passi pesanti avvicinarsi alle scale.

Un uomo robusto apparse e Paige tremò:era lui.
Scese di corsa le scale e allungò la mano per afferrarla.

"NO!Non mi toccare!"

Si alzò di scatto con il respiro pesante e irregolare.
Le guance erano bagnate e in bocca sentiva la salsedine delle lacrime.

Il petto bruciava e portò la mano sul cuore sringendo la camicia.Gli occhi grigi di sua madre occuparono la sua testa dopo tanto tempo.

Aveva quasi scordato il loro colore metallico:era l'unica cosa a distinguerla da quella donna.
Nonostante l'espressione fosse la stessa aveva l'iride di suo padre o almeno così,si era immaginata.

Strinse il capo tra le mani e le arrotolò ai suoi capelli mentre singhiozzava.

Perché si ostinava a tornare nella sua testa?Avrebbe fatto di tutto per dimenticare,ma non avrebbe mai potuto.

Mentre il suo corpo tremava,scosso dai gemiti,sentì due braccia forti cingerla e l'odore famigliare dell'uomo che l'aveva salvata.

E umiliata.

Paige non potè fare nulla,anche se le parole amare di Jin dette ore prima erano cattive nella sua mente.
Si sentí al sicuro come mai prima di allora e,pur di provare ancora quel tocco dolce,avrebbe accettato ogni parola fredda del corvino.
Si lasciò cullare da quel corpo forte e rassicurante.

"Non piangere."
La donna si girò verso l'uomo e nascose il viso nell'incavo del suo collo possente.

Pianse più forte mentre Jin le accarezzava la schiena e sospirava.
Non servivano le parole.

L'uomo si sdraió nuovamente portando la bionda con sé e facendola appoggiare al suo petto nudo.

Paige si riaddormentò quasi subito come una bambina mentre Jin continuava a scaldarla.

Il mattino dopo era sola.
Posò la mano sul lato dove aveva dormito Jin e poté sentire come fosse freddo:si era alzato da molto.

Si svegliò lentamente e notò un foglietto sul comodino.

Quando sei sveglia va dalle ragazze.Sono nella stanza di Karina, è l'ultima a sinistra delle scale.
Jin.

La calligrafia era perfetta.Elegante e agile...proprio come lui.
Stirò il suo corpo e si diresse nel bagno di Jin.
Le piastrelle sul muro erano un variare di blu e di azzurro.
Il pavimento bianco era luminoso.

Live Underground -Kim Seokjin(BTS)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora