✔Capitolo 3: Stubborn

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Jin aveva ancora il telefono in mano.

Gli occhi scuri erano spalancati mentre osservava la scena.
Si avvicinò rapidamente alla ragazza.
Era vestita totalmente di nero e il cappuccio della felpa creava un'ombra scura sul viso pallido.

L'uomo le sfilò il borsone e lo aprì.
Un piccolo sorriso disegnò le sue labbra mentre scansava l'intimo;ma quando vide il fondo della borsa le sue sopracciglia si alzarono stupite.

"Pff, sei una drogata? "Sussuró vedendo le pasticche,anche se la ragazza non poteva sentirlo.
Poi vide i soldi. Erano molti.
"Oh cazzo... "

Richiuse il borsone e se lo mise in spalla.
Si alzò e si avvicinò alla macchina.Posò il borsone all'interno.

Poggiò il palmi sulla portiera e guardò a terra.Sospirò.

Il lamento della donna lo fece voltare lentamente.Sbuffó mentre si avvicinava borbottando.
"Mi porterai solo casini, sono troppo buono."

La prese in braccio stando attento alla gamba.La ragazza si lamentó pianissimo e Jin poté sentire: "Lasciami... Mettimi giù"
Jin ridacchió.
"Vuoi che ti lasci? Cazzo sei messa troppo male."

Non appena la frase lasciò le labbra dell'uomo lei perse nuovamente i sensi.
Jin la sdraió sui sedili dietro e si mise a guidare verso il night club.
Ogni tanto gettava lo sguardo dietro di lui o guardava la donna attraverso lo specchietto.

I pantaloni era strappati,la ferita rosso intenso e continuava a sanguinare.

Jin poteva solo sperare che non fosse troppo tardi.

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Tre bussare alla porta catturarono l'attenzione di Eun.
"Posso? "

la figura slanciata di Namjoon entrò nella camera.
"Oh Nam, siediti pure qui."
La ragazza picchiettó la mano sul letto vicino a lei. L'uomo fece come chiesto.
"Come stai?"
Eun sospirò toccando il tutore.

"Bene,la febbre e passata.Solo... Non potró fare più nulla per un pó."

Eun passó la mano dietro l'orecchio per sistemare una ciocca di capelli corvini.Sul braccio, vicino al gomito, un grosso livido bluastro macchiava la pelle chiara di lei.

"Hai un livido."
sussuró Namjoon.

"Oh... è vero, deve essere stata la botta quando sono caduta... Non ti preoccupare. "Eun sorrise dolcemente.
L'uomo prese il suo braccio tra le grandi mani e poi avvicinò il viso al livido per baciarlo delicatamente.

"Namjoon... "

Lui sollevò il viso e la guardò a lungo.
"Perdonami, avrei dovuto proteggerti."

Eun posò la mano sulla guancia del ragazzo e lui ne baciò il palmo.

"Non è stata colpa tua."

Namjoon posò la mano su quella di lei ancora sulla sua guancia.
"Dovresti riposare ancora..."
Lei annuì e si sistemò meglio nel letto caldo.
"Stai con me per un pò?"
Namjoon sorrise facendo spuntare le fossette.

"Certo"

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Al piano di sotto Taehyung, Eeva, Anya e Karina si erano seduti ad un tavolo a bere qualcosa.

"Potrebbe aver bisogno di qualche antidolorifico ma la febbre è sparita.Puó togliere il tutore per l'igiene personale,ma non deve fare sforzi. Dovrei tornare per assicurami che la caviglia non si muova e ,se tutto va bene,penso che in meno di un mese sarà guarita."

Live Underground -Kim Seokjin(BTS)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora