IO GIURO CHE TI AMMAZZO!!!!"
Se non ricordo male erano queste le parole che quel ragazzo del terzo anno continuava ad urlarmi; secondo me è stato un pò esagerato: dopo tutto era solo un banale scherzo, innocente, quello di stamattina; dovrebbe ringraziarmi invece di lamentarsi tanto; la vita qui al liceo è sempre molto noiosa e dopotutto ho solo strappato un sorriso a tutti. Avergli riempito l'armadietto di vernice magenta è stata forse una delle mie migliori vendette; almeno sarò sicuro che ci penserà due volte prima di fare, di nuovo, il bulletto con quelli del primo anno. L'unico problema è stato il fatto che lui non l'abbia presa proprio bene, rispetto al resto degli altri studenti in corridoio che, alla vista del macello che avevo combinato nel suo armadietto, si sono messi a ridere di gusto, incuranti del leggero fastidio che sentiva invece la povera vittima. Diciamo solo che poco dopo quel ragazzo ed io abbiamo avuto un piccolo dibattito dove è sembrato necessario il contatto fisico; ero anche abbastanza convinto di potergli tenere testa facilmente, ma fino ad allora non mi aveva mai neanche sfiorato il pensiero che forse, essendo un bullo, e che pur avendo il cervello di una gallina, in quanto a musculatura e combattimento era davvero più abile di me.
Sia chiaro non ho rimpianti, anche perché ormai l'ufficio della preside mi era così familiare, che mi sarebbe dispiaciuto non passare a fare un saluto da quella nonnina tanto simpatica (nonché capo della nostra scuola).
Ormai passarmi i pomeriggi a scuola era diventata parte della routine giornaliera; dopotutto a casa mi sarei solo annoiato e ultimamente trovo piuttosto fastidioso il fatto di avere così poche cose da fare, anche se i miei videogame sono sempre presenti per intrattenermi.
Dal vetro opaco della porta della presidenza intravedo la sagoma della preside, che con passo svelto entra nel suo ufficio; oggi sembra più infastidita del solito, quindi capisco subito che non sarà una passeggiata questa conversazione.
"Signorino Logan, di nuovo qui? Mi faccia indovinare un altro dei suoi innocenti scherzi? Le piace così tanto la mia compagnia?"Mi squadra attraverso i suoi sottili occhiali dalla montatura rossiccia con sguardo serio, per poi dirigersi verso la sua scrivania, accompagnata dal sonoro battere dei suoi tachi sul pavimento.
"Come potrei rinunciare alla compagnia di una nonnina tanto simpatica Sign. Ellen?" e sfoggio uno dei miei più grandi sorrisi seduttori.
"Non si prenda queste confidenze con me Signorino Logan; ho altro a cui pensare invece dei suoi insulsi capricci" aggiunge con tono tagliente; "mi tolga una curiosità perchè continua a fare scherzetti del genere? Le piace forse infastidire la gente o si è pazzamente innamorato di quella poltrona"
Si siede e indica con la mano la comoda poltrona sulla quale mi siedo tutte le volte quando vado da lei
"la relazione tra me e questa poltrona ormai non è più un segreto a quanto pare"
Mi hanno sempre detto che non tengo mai la bocca chiusa, ma sinceramente a me pareva quasi un complimento. Ora, vedendo la faccia della donna che ardeva dal desiderio di mettrmi le mani al collo, mi rendo conto che forse un lato negativo questa mia caratteristica ce l'ha.
"La mia è una domanda seria signorino Logan. Sa, sono davvero stufa del suo atteggiamento prepotente e sconsiderato. Forse non ha ancora capito che si sta mettendo nei guai da solo.Immaggino che lei conosca bene che tipo di reputazione ha qui a scuola. Non mi piace affatto impicciarmi negli affari degli altri, quindi la prego di smettere i suoi giochetti o dovrò iniziare a prendere seri provvedimenti."
Come pronunciò questa frase mi venne da ridere; non pensavo che la vecchietta fosse capace di tirare fuori gli artigli in questo modo; sono stupito, davvero. Le devo dare ragione però; la mia reputazione qui non è delle migliori e da molti vengo visto come una palla al piede, ma continuo a credere che questo posto senza di me sarebbe di una noia terribile; e poi dai: questa avrà una centinaia di anni; è la prova vivente dell'esistenza dei dinosauri e inizio a credere che la scuola se la sia costruita lei, mattone per mattone; è di altri tempi e di certo non capisce il nuovo significato di divertimento che si è creato negli utimi tempi, ed io lo incarno benissimo."Immagino che questi seri provvedimenti equivalgano a dei giorni di sospensione e la immediata chiamata dei miei genitori"
"Sono al corrente della sua particolare situazione Signorino Logan quindi non faccia lo sbruffone."
Eh già, io lo so meglio di lei.
"Tuttavia sò che la sospensione non basterà, dato che quando tornerà ricomincerà tutto da capo"
La signora ha intuito; e brava la nonnina!
"Per questo ho scelto di prendere un provvedimento un po' più ... particolare per lei"
Ok quest'ultima frase non mi è piaciuta; sarà un mio presentimento, ma si legge benissimo che la sua idea non è nulla di piacevole, almeno non per me. Una scintilla sui suoi occhi ha attirato la mia attenzione, come la consapevolezza di aver trovato la ricetta per l'elisir di lunga vita (se già non l'ha fatto).
"e quale sarebbe questa "particolare" soluzione che ha trovato?"
Dico tentando di sembrare il più serio possibile, ma con la faccia che ha assunto la donna, mica è facile riuscire guardarla fissa in quegli occhi grigi come le nuvole prima di un temporale. La soggezione che riesce a creare con un semplice sguardo mi porta a credere che in realtà la sospensione sarà l'ultimo dei miei problemi."Ho deciso che sarà costretto a partecipare al corso teatrale della scuola ed è obbligato a presentarsi come attore nella classe della signora Arden"
Oh no! Questa mi vuole morto. Miss Arden è davvero l'ultima persona che qualcuno vorrebbe incontrare.
Non che abbia qualcosa contro quella donna; sicuramente al momento mi sta più simpatica della preside, ma stiamo parlando di una fissata con l'arte, o qualsiasi cosa possa essere barboso per un ragazzo della mia età. Si tratta di una della donne più strane che abbia mai incontrato: qualsiasi discorso tu stia affrontando lei riesce a girare le parole in modo da tirare fuori un qualche grande insegnamento artistico; appena inizia non la smette più di parlare. Veramente è logorroica; dopo cinque minuti con lei vorresti solo metterle un tappo in bocca e buttarla giù nel tartaro."non può farlo! Il corso teatrale non è mai stato obbligatorio e lei non mi può imporre di parteciparvi"
Non ho alcuna intenzione di entrare a far parte di quella gang di scalmanati del gruppo teatrale. Chiunque decida di sua spontanea volontà di passarsi due pomeriggi a settimana chiuso nella vecchia catapecchia che è il teatro della scuola, a parlare per ore e ore con una malata da ricovero psichiatrico per preparare uno spettaccolo teatrale che non andrà mai a vedere nessuno, sicuramente non è gente sana.
"in questo caso è possibilissimo visto che stiamo parlando di una punizione, che come lei sà, viene scelta dalla preside, cioè la sottoscritta"
L'idea di quello a cui sto andando incontro non mi piace per niente e non credo neanche abbia il diritto di farlo.
"sono sicuro che non sia del tutto legale questa cosa"
"si informi pure allora signorino Logan; gli posso assicurare che è tutto legale. Ormai ho preso questa decisione e così sarà. Domani pomeriggio lei si presenterà nell'aula teatrale della scuola e frequenterà per i prossimi mesi il corso teatrale, dalle 15:30 alle 17:30 ogni giorno, fino a tempo indeterminato."
Mentre pronunciava questa frase, la trascrisse anche su un foglio per darlo a chissà chi.
Fantastico ora si che sono apposto. La mia vita diventerà un inferno.
" Quando fà la parte della preside cattiva fa davvero schifo come persona." Non so bene come siano uscite queste affermazioni, ma alla fine era un modo per scaricare la rabbia; un forte senso di rabbia nei suoi confronti mi pervade, costringendomi a mettere il broncio. Poi peggio di così non mi poteva andare no?"per questo sono fiera di me stessa"
Dice con tono di superiorità. Non posso crederci; ma questa è veramente la nonnina di 5 minuti fa? Non la credevo capace di tanto.
Dopo la fantastica notizia la donna mi fa uscire dal suo ufficio con un cordiale sorriso; questa è bipolare. Prendo lo zaino ed esco dalla saletta, senza darmi preoccuparmi di salutare ne lei, ne la segretaria che sedeva davanti al suo ufficio. Mi aggira per i corridoi, ormai completamente vuoti, verso la porta principale, ma prima mi fermo dal mio armadietto per svuotare lo zaino da cianfrusaglie varie.
Ringrazio solo il fatto che ormai non ci sia più nessuno studente ancora qui perché sono in uno stato pietoso, con l'umore sotto zero e la cosa non è da me. Stufo di tutto e di tutti esco dalla porta principale con lo zaino in spalla e un'occhiata nero come il mio umore.
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DIETRO LE QUINTE DELLA MIA VITA
FanfictionRachel è una ragazza che come tanti ha una vita difficile, ma come pochi questa influisce, in modo grave, sulle sue decisioni. Scelte che la ragazza non ha mai potuto prendere in totale autonomia perché qualcosa di più grande la blocca, perché come...