Pianti e Piogge

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Ho i polmoni in fiamme. Respiro ed espiro avidamente l'aria, per recuperare tutto l'ossigeno che non ho potutoassumere in quei interminabili minuti bloccato con le mani di Rachel premute al collo. Se ripenso alla scena di pochi secondi fà mi vengono i brividi. Quando chiudo gli occhi rivedo lo sguardo vuoto e tetro della mora, ancora posato su di me mentre la sua mano premuta sulla gola mi impediva di parlare e coi gersti tentavo di avvisarla, di dirle che non respiravo e lei che quasi non vedendomi, continua a guardarmi con quegli occhi viola vuoti, diventati neri, stringendo la presa. Non l'avrei mai creduta capace di una forza tanto micidiale, ma ora la domanda che mi annida la testa è solo una: che cosa le è preso?

Se sono ancora vivo è solo grazie a Victor che ,non so con quale coraggio, ha colpito la ragazza alla nuca con il libro di informatica (sarebbe in grado di uccidere qualcuno con quel libro), ovviamente dopo insistenze da parte di tutti gli altri che continuavano a gridarle di mollarmi. A un certo punto anche Dick è corso da me tentando di sganciarmi dalla presa della ragazza, ma senza alcun risultato.
Ora lei è lì davanti a me, svenuta terra con le lacrime che le bagnano il viso. Il mio cuore perde un battito. Non sopporto vederla in queste condizioni: mi ricorda troppo la morte dei miei genitori; di nuovo le urla disperati delle persone in quella nave mi tornato in mente e non posso fare a meno di chiudere gli occhi, per tentare di cancellare quei ricordi.
"Garfield mi spieghi che diamine le ha fatto per farle avere questa reazione?!! Stava per soffocarti!"
Era stato Dick a parlare mentre Kori correva verso l'amica continuandola a chiamarla.
"davvero non le ho fatto niente, anzi le ho fatto un complimento e l'ho ringraziata per avermi svegliato prima di entrare qui"
Rivivo il momento dove per ringraziarla ho avuto il coraggio di baciarla sulla guancia. Lei era arrossita come un pomodoro e mi ha fatto subito tenerezza. Tutte le volte che si arrabbia o che è imbarazzata mette un broncio che dovrebbe intimorirmi, ma mi fa solo ricordare quanto sia bella in quelle occasioni.
"portiamola in'infermeria se entro un'ora non si sveglia chiameremo il 911"
Ordina la Arden che era rimasta sconvolta dall'accaduto. Vedo Victor prenderla in braccio e dirigersi verso l'infermeria seguito da tutti noi.

Passa una mezz'ora, ma Rachel non da segno di ripresa e questo non fa altro che aumentare il mio stato di ansia; ho preferito restare fuori dalla stanza per evitare che i brutti ricordi tornino a galla. Cosa posso aver fatto per farle avere una reazione del genere. Sapevo che mi odiasse, ma non pensavo che potesse essere in grado di uccidermi. Ora ho solo una gran paura di lei e mi odio per questo. Lei ogni giorno sopporta i miei atteggiamenti infantili, le mie frecciatine e ora io sono cui a piangermi addosso perché ha reagito male dopo aver fatto qualcosa che l'ha infastidita ... anche se non ancora cosa. Voglio solo che si riprenda per potere chiedere scusa.
Ancora immerso nei miei ragionamenti sento la porta aprirsi mostrando la figura di alta e robusta di Victor avvicinarsi sedendosi accanto a me ,appoggiato al muro.
"sicuro di stare bene amico? La presa di Rachel era bella stretta e ..."
"sto bene Vic grazie"
"secondo te perché ha reagito così?"
"non lo so, ti giuro mi sto scervellando per capire cosa abbia combinato per farla arrabbiare così tanto".Era vero. È da quando è entrata che ci penso e ripenso senza trovare nulla. "forse mi odia a tal punto da essere capace di uccidermi in qualsiasi momento." Un sorriso un po' strano spunta sul mio volto, ancora pensieroso.
"non credo sia questo il motivo; non credo neanche ti odi veramente. All'inizio era così con tutti noi, ma con il passare del tempo ha imparato a volerci bene, a modo suoi;"
Mi volto verso Victor con sguardo attento.
"ha un modo davvero particolare di dimostrare affetto, allora" dico con tono sarcastico. Restiamo qualche minuto in silenzio a fissare la parete davanti a noi.
"non è la prima volta che si comporta così"
La voce del mio amico è diventata seria e cupa, e sento un velo di preoccupazione diffondersi nell'aria.
"cosa intendi dire?"
La mia curiosità è ormai alle stelle; tutto di Rachel mi incuriosisce e visto che lei non è incline a parlare molto di se stessa, tutte le cose che mi vengono dette su di lei sono ben accettate.
"prima di conoscere Rachel di persona, c'erano delle voci che giravano su di lei: si dice che quando lei era ancora al primo anno un ragazzo continuava ad infastidirla, prendendola sempre in giro fino d arrivare ad alzare le mani su di lei. Per un po' a sopportato, ma un giorno gli insulti si fecero più pesanti e lei cedette alla rabbia ed è passata alle mani, rompendogli una gamba e causandoli diversi problemi con la respirazione. Ora questo ragazzo deve fare ogni giorno delle visite per controllare lo stato dei suoi polmoni, o almeno così mi hanno detto"
Rimango letteralmente sconvolto da quello che Victor mi ha appena riferito; che Rachel fosse forte lo sapevo, ma non pensavo che potesse causare dei problemi simili.
"sono sicuro che quel ragazzo se la sia meritata, ma ciò che Rachel gli ha fatto ... ha spiazzato tutti. Dopo quell'episodio è stata assente da scuola per molto tempo ed è tornata molto cambiata. No rivolgeva più la parola a nessuno, e nessuno sapeva niente di lei; la sua freddezza aumentò, finché non fu costretta ad iscriversi al corso di teatro"
Il volto di Victor lasca intravedere la malinconia e il dispiacere nel raccontare questo episodio.
"non ne sapevo nulla" se non l'avessi incontrata qui, non saprei neanche dell'esistenza di Rachel e mi stupisce il fatto di essermi lasciato sfuggire un episodio del genere.
"Garfield dopo oggi Rachel tenterà di allontanarsi il più possibile da te, fino a farsi odiare, perché avrà paura di farti del male di nuovo. La conosco abbastanza bene da dire che lo fa perché vuole proteggerci dai suoi segreti e per farlo sarebbe capace di lasciare anche il gruppo di teatro"
Il silenzio ci avvolge lasciandomi interdetto; non so che dire e non so come dovrei reagire. Qualcosa dovrò pur dire per fargli capire che ho capito. Il problema è che non ho capito. Non so dove voglia arrivare, quindi resto in silenzio, sperando che mi dia più spiegazioni.
"la prima volta che la Arden mi ha parlato di te, ho subito avuto paura per Rachel, ma a quanto pare mi sbagliavo. Garfield tu per lei sei diverso e si capisce da come si comporta con te. Nonostante le litigate e i suoi tentativi di allontanarti tu sei sempre lì appiccicato a lei pronto ad infastidirla. Ammiro davvero molto la tua determinazione e non sono l'unico. Anche Kori è rimasta stupita dalla tua forza d'animo, qualsiasi cosa lei ti dica sei sempre pronto a ribattere"
"cosa vorresti dire? che io per lei sono speciale o qualcosa del genere? "
Sul volto di Vic si dipinge un sorriso sincero e i suoi occhi riacquistano quella nota spavalda che l'ha sempre caratterizato
"non proprio biondino, credo più che altro che ti trovi insistente, e forse è quello che serve per capirla fino in fondo e tu sei una delle persona più insistenti che o abbia mai conosciuto."
Mi fingo offeso mettendo il broncio, mentre il mio amico qui, si mette a ridere tirandomi un bugno sulla spalla che ,seppur fatto per scherzo, mi provoca un dolore non da poco. Senza lasciarmi il tempo di ribattere sento le urla di gioia di Kori unite a quelle della Arden, ma non posso neanche entrare a controllare che mi ritrovo la porta in faccia e una figura che cammina a passo veloce verso l'uscita. Ormai certo di chi si trattava, mi porto una mano al naso dolorante e inseguo la fuggitiva, che nonostante fosse appena svenuta, si muoveva molto velocemente, costringendomi così a correre. Raggiungo Rachel solo all'uscita della scuola, dove per fermarla l'afferro per il polso. Con lo sguardo basso e desolato cerca di liberarsi, ma non ho alcuna intenzione di lasciarla andare; neanche l'acquazzone che mi sta infradiciando i vestiti mi impedirà di porgere le mie scuse alla mora.
"lasciami andare subito Garfield!"
Continua ad urlare la ragazza imprecando contro di me. Le gocce continuano incessantemente a scendere, ma non riesco a distogliere lo sguardo dal suo viso: coi capelli fradici che le circondano i sottili lineamenti del viso e gli occhi sull'orlo delle lacrime, non posso fare a meno di notare quanto bella sia in ogni situazione.
"certo che non ti credevo una tale frignona"
Continua a dimenarsi come una forsennata e per farla stare calma la stringo a me in un abbraccio che contiene tutto il mio dispiacere per ciò che le ho fatto fare. Continuo incessantemente a creare guai alle persone che meno se lo meritano solo per i miei comportamenti infantili. Sono stato così sciocco da non accorgermi di tutte le volte che la vedevo trattenersi nel menarmi a sangue quando oltrepassavo il limite e ora la sua rabbia è esplosa, perdendo il controllo solo per colpa mia.
"Dove credi di andare con sto tempo deficiente!"
"lontano dai guai. Non ho intenzione di restare qui un momento di più, sapendo di poter uccidere uno di voi da un momento all'altro."
"No, non hai capito! Ora tu resti qui, e ti fai controllare; hai preso una bella botta e-"
"Lasciami subito!!"
Rachel continua a dimenarsi nonostante la mia presa ferrea; sembra quasi disperata, ma non posso rischiare che si allontani così. La prendo per i polsi e le sollevo il viso per avere tutta la sua attenzione.
"Rachel guarda: sto benone, ok?! Non c'è bisogno che tu te ne vada"
"tu non capisci, se non fosse stato per Victor saresti morto!"
Ora i suoi occhi sono colmi delle lacrime che aveva trattenuto per tutto il tempo della discussione e la disperazione trabocca dal suo volto completamente bagnato.
"non ne saresti mai stata capace, lo so per certo!"
"come puoi esserne così sicuro? cosa ti porta ad non avere paura di me?! Perche non mi eviti come gli altri?!"
"non hai imparato davvero niente da quando ci siamo conosciuti allora! Io non sono gli altri! E non so come qualcuno possa avere paura di te. Si a parte il brutto carattere e la tua tendenza ad uccidere le persone con i tuoi sguardi glaciali, non trovo nulla di spaventoso in te!"
"forse allora sei più scemo di quanto pensassi"
Ora il suo respiro è più calmo, ma le lacrime non smettono di scendere ed è ancora decisa ad andarsene.
"mettiamo subito una cosa in chiaro Rachel. Tu prova ad allontanarti da me o dal gruppo e io giuro che ti vengo a cercare ti riporto in aula, a costo di portatrici di peso!"
"ma chi ti credi di essere, mia madre?!"
"no, sono un'adolescente incredibilmente affascinante e carismatico con una moto da urlo, che ora si sta beccando una broncopolmonite per farti capire che tutti noi compiamo degli errori! Quindi ora, per una volta, piantala di piangerti addosso e impara dalla preziosa lezione che la vita ti sta dando e torna dentro!"
Spalanca gli occhi stupita, per poi richiuderli, portandosi le mani alle tempie ormai esausta del mio insistere.
"io no sto piangendo!!"
Dice mettendo il broncio come solo io potrei fare
"ah no è vero stai solo sudando dagli occhi, scusami; sai con il caldo che fa qua fuori non ci si dovrebbe stupire!!"
Il mio tono è ormai un misto tra il sarcastico e lo spazientito, il che direi che è del tutto normale visto la sua incredibile cocciutaggine, accompagnata da quel terribile orgoglio, che porterà con sé fino alla tomba, penso.
Faccio un profondo respiro e tento di calmare i nervi. Non arriverò da nessuna parte continuando ad urlare è inutile.
Mi dirigo verso la moto parcheggiata proprio qui vicino e le porgo uno dei caschi che porto sempre dietro per sicurezza.
"mettilo e sali senza far storie. Meglio che ti riporti a casa"
Stupendomi del tono imperativo che sono riuscito a dare alla mia voce, la vedo fare quello che le ho detto, ormai rassegnata. Prima di partire però invio a Vic un messaggio dove gli spiego la situazione.
Partiamo subito dopo aver mandato il messaggio e dopo 15 minuti di un'interminabile e silenzioso percorso, arriviamo davanti alla vasta villa, nonché dimora di Rachel. Spengo il motore e l'accompagno verso l'entrata di casa, ma prima che possa scappare dentro casa, l'afferro per un polso.
"sappi che mantengo sempre le promesse, quindi stai attenta alle tue decisioni"
Riesco ,con mia incredibile sorpresa, a fare un grandioso sguardo deciso e a mantenere la voce ferma; come risultato vedo lei con continua a fissarmi per poi dire una cosa che non credevo presente nel vocabolario di Rachel.
"s-scusa, e grazie di tutto"
Non credevo ai miei occhi. Rachel Roth che borbotta indecisa delle scuse, senza guardarti male. Penso che questo dovrò segnarmela. Dopodiché, tanto per sfumare il mio momento di stupore, mi chiude in faccia la porta, causandomi ancora più dolore al naso già prima colpito nel medesimo modo. Chissà che cosa le avranno fatto le porte per essere trattate così violentemente da lei.
Mi dirigo verso la mia moto per mettermi a guidare verso una meta diversa dal solito; ho bisogno di un conforto che solo i morti mi possono dare, con il loro silenzioso ascolto, soprattutto i miei genitori, che sono sempre stati dei grandi ascoltatori.
Percorro quella strada ormai così familiare. La terra bagnata emana un'odore fresco, rilassandomi mentre parcheggio il mezzo e mi tolgo il casco. Il silenzio di quel posto mi assale, calmando il respiro, prima affanato. La malinconia torna mentre pago il fioraio per una rosa blu, erano le preferite di mia madre; ho preso quella che più si avvicinava al colore dei suoi occhi. A volte, quando mi guardo allo specchio, rivedo i suoi lunghi capelli biondi, lisci come fili di ragnatele e i lineamenti di mio padre. Con le immagini dei loro volti nella testa, arrivo alla tomba. Dal cumulo di terra spunta una lapide di marmo bianco. I loro nomi scritti in pietra nera sono come una lama che affonda nel mio petto. Un fiume di pensieri mi assale mentre poso la rosa nel vaso.
"sai papà ora avrei proprio bisogno di una delle tue grand frasi"
Sorrido malinconico, ripensando a quante cose mi ha insegnato e a quante me ne avrebbe potute insegnare ancora; forse se ci fosse lui ora saprei che cosa è davvero l'amore e cosa vuol dire.
Il silenzioso battito del quore torna a pulsare velocemente e un nodo alla gola mi avverte delle lacrime che stanno per arrivare.

"non piangere Gar la mamma è qui, e se ti senti solo pensa al ragazzo verde e alla maga, ti ricordi cosa dico sempre? loro credevano di essere soli, ma non sapevano che la loro solitudine si annulanva, sommata a quella dell'altro"Già quelle parole; quelle parole che mi hanno impedito di cadere insieme alle sue storie. Quel ragazzo magico e quella maga hanno accompagnato la mia infanzia. Quelle storie che tutte le sere mi raccontava fino a notte fonda mi hanno insegnato quanto sia bello avere sempre qualcuno su cui contare. Prima erano loro la mia famiglia, il mio bastonne che mi aiutava a rialzarmi, e ora chi c'è?
"oggi ho davvero rischiato di ragggiungervi, chissa se ci saremmo riuniti?"
Sempre silenzio, non che mi aspettassi diversamente.
Mi giro e torno sui miei passi, osservato da quella rosa oceano, con i petali bagnati dalla pioggi e forse da qualche mia lacrima


A.A

... cercsai, storie dal gran finale ... ok, la smetto

ciao a tutti e buona sera. Scusate se non ho aggiornato nell'orario prestabilito, ma oggi è riniziata la scuola: sono disperata. Ho girato in lungo e in largo e sono tornata a casa solo ora; tempo di una doccia veloce e subito ad aggiornare.

forse per questo il capitolo fà più schifo del solito, ma non ho le forze di correggerlo, ci penserò forse mercoledi, salvo imprevisti.

cosa ne pensate delle parole di Garfield? è giusto lasciarsi gli errori alle spalle? fatemelo sapere con un commentino, e se volete lasciate una stellina.

vi lascio e vado a nutrirmi

Robin:" ma tu mangi sempre?"

HAI QUALCHE PROBLEMA A RIGUARDO?

Asmidische



DIETRO LE QUINTE DELLA MIA VITAWhere stories live. Discover now