A rialzarmi dalle tenebre sarà stato quel forte dolore alla spalla; un bruciore lancinante che più prendevo coscienza, più aumentava. Non avevo ancora le forze per aprire gli occhi; Non capisco che cosa succede finche non rivedo le immagini della mia ultima missione, passarmi davanti tutte insieme. La leggerezza della testa sparisce, vendendo rimpiazzata da un forte dolore. Sento l'oscurità che ancora mi circonda e la paura che mi congela il sangue nelle vene, come mai l'ho sentita prima d'ora. è così vicina a me che posso sentirne il pungente odore e il pesante fiato sul collo; così vicina che posso vederne gli occhi vuoti e freddi, posso leggerne l'espressione, ma non ha volto. come si può vedere il viso di un concetto astratto?
Poi una mano calda mi si posa sulla fronte e il buio svanisce; la paura svanisce, tutto diventa bianco e puro, resta solo il dolore alla spalla.
Sento odori diversi, rumori diversi da quelli che di solito sono a casa mia; c'è muffa e chiuso che aromatizzano la stanza dove sono e il fruscio dell'acqua che fa quasi da sottofondo insieme ad una voce, forse proveniente da una televisione o una radio. Poi c'èra freddo; un viscido e lento senso di smarrimento era l'ultima confermo che non ero a casa mia. Iniziai a respirare con più enfasi e lentamente le palpebre decisero ascoltarmi e no non ero di certo a casa mia.
Le immagini non sono subito limpide, ci metto un po' a capire che la grossa chiazza marrone davanti a me è semplicemente un soffitto in legno mal tenuto. Provo ad alzarmi, ma mi muovo troppo velocemente e il dolore alla spalla aumenta; mi giro a fissarla e noto che è accuratamente fasciata con delle bende, prima sicuramente bianche, ma che si stvano lentamente colorando. Mi porto una mano sulla ferita e mi alzo con calma per poi sedermi sul materasso su cui qualcuno mi aveva sistemata; metto a fuoco l'angusta stanza in cui mi trovo e la coperta verde pisello con cui avevo dormito, a quanto pare l'unica cosa che copriva la parte superiore del mio corpo a parte il reggiseno di pizzo nero. Ora ci credo che morivo di freddo!
Trovo una maglia ai piedi del letto, la indosso velocemente e dopo vari sforzi riesco ad alzarmi dal letto, ancora con la testa che mi gira. Mi guardo un po' intorno: la casa era davvero disordinata, con sedie usate al posto dell'armadio e un cucina zeppa di cartoni per pizza di chissà quanto tempo. Il pavimento in palchè risulta tappezzato da un'incredibile vastita di rumenta, tra cui cartacce, lattine, indumenti, scarpe, calzini e quella sembra ... si un paio di mutande da uomo. Non mi stupirei di trovare anche un essere vivente qui sotto.Da quello che vedo mi trovo in quello che potrebbe essere un monolocale o un magazzino, dipende dai punti di vista; vicino al letto in cui ero c'è, a pochi passi, quella disgustosa cucina, divise solo da una porta e un muretto su cui si poggia un divanetto a due posti nero e davanti una t.v, forse troppo vicino, sostenuta da un piccolo mobile che conserva anche varie custodie di videogiochi, mentre due joystick sono poggiati ai piedi del mobiletto. Mi sento quasi oppressa da questo macello, non riesco a vedere tutto il disordine cosmico della stanza senza fare nulla, quindi inizio a sistemare. Prendo i vestiti che possono sembrare puliti e li piego, mettendoli sopra il divano. Trovo un saccheto dove infilo tutte le cartacce inutili e così via per venti minuti interi. Alla fine si riesce quantomeno ad intravede la forma della casa reale; questa specie di fissazione per l'ordine è più forte di me, ma quanto meno evito di vivere nello schifo in cui vive chi abita qui.
In effetti, chi precisamente abita qui? E sopratutto, qui dove?
Neanche il tempo di provare a rispondermi che si apre una porta alle mie spalle, una di quelle che non avevo neanche notato ed oltre ad uscire un po' di vapore vedo anche un poderoso e ben delineato corpo maschile uscire da quello che sarà un bagno. Corpo, fortunatamente coperto nei punti giusti da un misero asciugamano bianco che il ragazzo tiene con una mano, mentre con l'altra se ne passa un'altro sui capelli biondi.
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DIETRO LE QUINTE DELLA MIA VITA
FanficRachel è una ragazza che come tanti ha una vita difficile, ma come pochi questa influisce, in modo grave, sulle sue decisioni. Scelte che la ragazza non ha mai potuto prendere in totale autonomia perché qualcosa di più grande la blocca, perché come...