una rosa

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Quando dico che questi biscotti sono qualcosa di stupendo, non mento di certo. Sono una delle cose più buone che abbia mai mangiato. Me ne sarò già divorati una scodella intera, e ne continuano ad arrivare altri. Più tardi voglio controllare se da quella cucina c'è una specie di vano dedicato solo a loro. Non mi stupirei se fosse vero: questa casa è qualcosa di immenso, mi hanno anche detto che l'ala ovest è interamente dedicata ai ricevimenti speciali con tanto di salone da ballo e scale che Walt Disney spostati. La mia ala ovest penso che sia il bagno invece.
Appena entrato mi hanno accompagnato lungo un corridoio con pavimenti di marmo bianco, le pareti sono colorate con un marrone chiaro che dà un senso di calore alla casa; dello stesso tono era il "primo salotto" –da quello che so ne hanno altri cinque- stesso pavimento, stesse pareti, con due divani a sei posti disposti intorno ad un tavolino di vetro. Sopra questi pendeva un'enorme lampadario che per ora era spento, grazie alle ultime luci del tramonto che passavano attraverso l'enorme finestra. Questa dava sul giardino ed era uno spettacolo incredibile vedere vere opere di giardinaggio e i fiori che iniziavano a chiudersi, nonostante il freddo. Probabilmente avranno un sistema di riscaldamento anche per loro, perché altrimenti non mi spiego come possano sopravvivere a queste temperature.

Mi trovo seduto proprio davanti a questa finestra, con il tè servito e la madre di Rachel che mi sorride, notando il mio stupore. Sono rimasto colpito nello scoprire che è l'esatto opposto di sua figlia: è gentile e una donna amabile, mai ho visto in tanta semplicità una tale bellezza; i lunghi capelli corvini cadono, morbidi sulla sua spalla sinistra mentre mi guarda piena di interesse con quei suoi occhi verdi. Sono sicuro che se Rachel non avesse avuto quell'incidente avrebbe le iridi del suo stesso colore e per quanto siano simili nell'aspetto nel carattere sono l'opposto. È strano, ma in lei vedo molte cose di mia madre, per questo sono certo che qualsiasi problema possa avere non è di certo legato alla madre; lei sembra una di quelle madri che non ti fa mancare nulla, colma di affetto da darti in qualsiasi momento e pronta a difenderti a costo della vita. sono quasi invidioso, lo ammetto.

"allora Garfield"- dice dopo aver bevuto un sorso del profumato tè, mentre ripone la tazza sul tavolino- "non ho mai sentito parlare di te; da quanto conosci Rachel?"

"sono entrato nel suo gruppo di teatro cinque giorni fa; diciamo che ho combinato un bel casino e per punizione mi hanno obbligato a frequentare queste lezioni aggiuntive"

Sospiro, ripensando a quanti guai mi sarei evitato se per una volta avessi dato ascolto al buon senso, ma ammetto che le cose sarebbero potute andare peggio; quanto meno ho trovato un gruppo di ragazzi simpatici e dei nuovi amici.

"e dimmi ti trovi bene? Rachel non mi parla molto della sua vita scolastica, ma so che tiene particolarmente a quel corso e secondo me l'ha aiutata tanto"

Le sorrido e annuisco; Rachel ora non era presente, si è allontanata per andare a posare lo zaino di scuola, quindi è il momento migliore per cercare di tirare fuori qualche informazione.

"molto, sono tutti molto simpatici devo dire, ma ovviamente non sono bravo come loro, sicuramente frequentano il corso da più tempo di me"

Anche lei annuisce e poi abbocca all'amo.

"oh si, Rachel lo frequenta da circa due anni se non sbaglio. Pensa che una volta voleva anche abbandonarlo, ma sono riuscita a convincerla a non farlo; quel posto per lei rappresenta molto"

Bevo ancora un sorso di tè, stando attento a non scottarmi. Penso di non aver mai bevuto qualcosa di più buono, o forse non ho mai bevuto del tè direttamente; è particolarmente rilassante però, me ne ricorderò la prossima volta che andrò a fare la spesa.

"davvero?"

Sorride ancora e annuisce. Sembra che le piaccia molto parlare della figlia e questo va solo a mio vantaggio. Sicuramente lei è molto più incline alla conversazione di Rachel.

DIETRO LE QUINTE DELLA MIA VITAWhere stories live. Discover now