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Lo vedo da fuori la vetrina di "five guys", seduto con un panino in mano mentre con l'altra tiene la birra.

Mi fermo ad osservarlo senza farmi notare, mentre lui alza il gomito per bere un altro po, probabilmente ancora riesce a pensare e vorrebbe arrivare a quello step di ubriacatura in cui neanche si sa il proprio nome ma non capisco la motivazione.

Non so se entrare, lo osserverei per ore.

Alla fine entro ma a passo felpato come se non volessi disturbarlo, come se senza di me sentissi che stia meglio, più in pace, tranquillo.
Come se neanche io sapessi perché sono realmente qui, davvero mi aveva invitata al ballo della scuola?

Mi siedo di fronte a lui senza dire una parola, con lui vicino mi sento protetta ma se vorrà nuovamente parlare e quindi mettere un punto a questo litigio lascio sia una sua scelta.

Finisce il panino, finisce la birra guardandomi negli occhi e io faccio lo stesso, guardandolo nell'anima.

In questo momento andrebbe bene anche che si alzasse senza dire una parola, sono gia riuscita a leggere nei suoi occhi che é anche lui stanco di questo litigio che tra noi non dovrebbe neanche essersi creato.

"Scusa" dice poi lui, non capisco, l'unica che dovrebbe scusarsi sono io qui.

"Scusami" ripete e a quel punto gli metto una mano sulla guancia e comincio a tracciare i suoi zigomi.

"Non mi abbandonare" vedo i suoi occhi lucidi.

"Hei Josh, guardami" prendo la sua testa con entrambe le mani "sono qui, non me ne voglio andare e non ti devi scusare di nulla, sono io quella che un po di tempo fa si è comportata da stronza con la migliore amica"

Lui torna in silenzio.

"Mi prendo anche io una birra o ti porto a casa?" Gli chiedo poi.

"Dipende che programmi hai per la serata"

"Vuoi venire a dormire da me? I miei non ci sono neanche questo fine settimana" dico con tono ovvio.

"Cosí succede come è successo tra te e Brenton. Kat, non voglio essere uno dei tanti" a quelle parole lascio la sua mano.

"Io, scusami, mi sono espresso male" dice appena lascio il contatto.

"No, tranquillo, ho afferrato il concetto, sei ubriaco, dicono che quando si beve si dicono cazzate invece si ha solamente la forza in più di dire le cose in faccia in maniera letale ma come si pensano realmente.
Detto questo ti porto a casa, andiamo"

"Ti prego no, ogni volta che i tuoi sono fuori vengo a casa tua, non voglio lasciarti sola" chiede quasi implorandomi di portarlo a dormire da me.

"C'è mia sorella, non sarò sola"

"Senza di te io lo sono"

"Sei solo ubriaco"

"L'hai detto te che da ubriachi si dicono solo le cose che da sempre si voleva dire ma solo in questi momenti hai il coraggio di dirlo direttamente"

Insiste nel voler dormire sul divano ma non ci metto niente a prendere un materasso e a posizionarlo a terra, vicino al mio letto.

"Aspetta che ti preparo il letto accanto al mio, mi servono solo un paio di coperte e il materasso"

Quando torno in camera mia lo vedo fumare in balcone e decido di raggiungerlo.

"Ne abbiamo passate tante io e te Kat" dice porgendomi una sigaretta senza neanche bisogno che gliela chieda, prima però me la accende lui. È così che comincia ogni serata a casa mia ma questa mi sembra diversa da tutte le altre volte.

"Eh si, cinque lunghi anni di cazzate. Grazie" dico prendendo in mano la sigaretta.

"Mi dispiace se non ti ho rivolto parola in questi giorni"

"Non capisco però la motivazione reale, a te direttamente non ho fatto nulla"

Fa tre o quattro tiri alla sigaretta prima di rispondermi.

"Lui, lui mi ha superato, ha avuto più palle di me. Ci conosce da due anni, tre anni in meno di me, e oltre a prendersi Keke pretendeva di avere anche te."

"Il problema quindi è che è un playboy?" La butto sul ridere. "Sei realmente geloso di lui?"

"Come potrei non esserlo? Ti sei vista? Oltre ad essere così bella mi hai sempre sopportato e mi hai sempre ridato la forza per rialzarmi in qualsiasi momento, sei perfetta. Sono geloso di chiunque ti guardi il culo, figurati se non lo sono di chi ti porta a letto"

"Quindi il problema non è come mi sono comportata nei confronti di Keke?"

"Diciamo che la cosa non ha aiutato"

Finisco la sigaretta e la butto dal balcone pensando che anche questa volta il ragazzo sconosciuto aveva ragione, era gelosia la sua.

Mi ha praticamente rivelato i suoi sentimenti dopo cinque anni per me e io non so che dire, è come se qualcuno mi avesse tagliato la lingua.

La motivazione è che, come sostiene anche questa volta il ragazzo della nebbia, i sentimenti che prova Josh sono quelli che sento anche io, mi interessa.

Ma che dico, non si ferma ad un semplice "mi interessa", un "mi interessa" si dice a qualcuno che hai visto per la prima volta nel corridoio della scuola ed è un gran bel ragazzo che vorresti conoscere.

Durante questi cinque anni ho imparato a conoscere qualsiasi lato di Josh e mi sono innamorata di ognuno di essi, persino i difetti per me sono pregi.

Si, mi sono innamorata di lui.

"Stai meglio?" Gli chiedo dopo poco riferendomi al fatto che aveva bevuto e lui accenna un si con la testa.

Mi prende per mano e mi porta in camera.

"Aspettami qui seduta sul letto"

Lo vedo andare a prendere il suo telefono e le casse per la musica.

"Non so ancora la motivazione per la quale non hai risposto all'invito di stasera al ballo della scuola ma dato che siamo insieme adesso, mi concede un ballo signorina?"

-30/07/2018

Unknown boyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora