La noia era il suo nemico peggiore.
Non la consapevolezza di essere stato sconfitto, perché era uno dei possibili esiti di quella guerra in cui aveva scelto di prendere parte come artefice e direttore d'orchestra, unica pedina non controllata né controllabile da nessuno; non le luci sempre accese o le pareti trasparenti della sua prigione che lasciavano intravedere gli sguardi carichi d'odio degli anonimi agenti incaricati di sorvegliarlo. Nemmeno l'espressione di Thor, che mostrava tutte le sfumature possibili tra rabbia, tristezza e sofferenza quando cercava invano di strappargli una parola che non fosse un insulto o un semplice ordine di lasciarlo solo. Ma l'assenza di qualsiasi elemento d'interesse nella sua spoglia e squallida cella era snervante.
Fino a quel momento non aveva neppure avuto una piccola schermaglia verbale con i suoi nemici. Aveva intravisto Banner, una figura che passava rapida nel corridoio vicino e non accennava nemmeno a guardare nella sua direzione; l'agente Romanoff si era presentata a controllarlo per qualche ora, rivolgendogli un'espressione impassibile a cui lui aveva reagito con annoiata indifferenza, perché già sapeva di non potersi divertire con una mente così chiusa alle influenze esterne e abituata come lui a vivere e trovare nutrimento nelle menzogne. Le aveva mormorato un commento sull'assenza di Hawkeye, tuttavia, e l'impercettibile indurirsi del suo sguardo gli aveva regalato una tenue scintilla di soddisfazione. Rogers era comparso due volte, mai per più di una manciata di minuti; era così disgustosamente buono e idealista che sarebbe stata un'ottima sfida riuscire a rovinarlo e a corromperlo, ma non aveva avuto i mezzi né la voglia di cominciare a distruggere la sua ingenua visione di un mondo in bianco e nero.
Anche Fury gli aveva fatto visita, sperando di strappargli delle informazioni su Asgard, sui suoi poteri e sui Chitauri, e cercando di intimidirlo mentre puntualizzava la vittoria degli umani su di lui; inutile dire che aveva frustrato entrambi i suoi tentativi.
Ma i passi che adesso sentiva dietro alla propria schiena erano nuovi e ci mise un paio di secondi per realizzare a chi appartenessero.
"Non sei abbastanza discreto per prendermi alle spalle, Stark." commentò, un istante prima di girarsi.
L'irritante mortale continuò a camminare verso di lui senza fare una piega, ostentando un bicchiere colmo a metà di un liquido chiaro.
"Già così nervoso? Ti offrirei un drink, ma l'ultima volta che te l'ho proposto mi hai buttato giù da una finestra, per cui..." si strinse nelle spalle con una falsa espressione di scusa "Inoltre non credo che i mastini di Fury apprezzerebbero se aprissi questa bella scatola trasparente in cui ti hanno rinchiuso."
Lui sollevò i polsi con un tintinnio di catene che lo lasciò in sospeso tra una smorfia e una risata – perché erano catene così potenti, forgiate con rune antiche e incantesimi ormai dimenticati, da porre una seria sfida perfino a un mago del suo calibro, ma quegli sciocchi che lo volevano tenere prigioniero non sapevano che lui non aveva la minima intenzione di scappare.
"Perché sei qui?"
Stark mandò giù un sorso della bevanda con un'espressione di estatico apprezzamento, prima di sorridergli.
"Mi rilassa vederti in gabbia."
Per quell'insolenza lo avrebbe ucciso lentamente, una volta fuggito dalla prigione di Asgard, ma in quel momento si limitò ad avanzare verso di lui, fino a raggiungere lo spesso muro in vetro che li separava.
"E per te è una fortuna che io sia qui rinchiuso, non è vero?" mormorò, nel solito tono vellutato in cui nascondeva la stoccata pronta a colpire al cuore "Perché tu sei totalmente indifeso al mio cospetto. L'unico tra gli Avengers a essere così debole. Non hai poteri speciali, non hai ricevuto un addestramento, perfino la donna della vostra squadra è di gran lunga più forte e pericolosa di te." socchiuse gli occhi, le labbra che si aprivano a rivelare un ghigno simile a una ferita "Senza la tua armatura non sei nulla."
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Like a Mirror - THE AVENGERS
FanficIron Man è morto, Tony Stark è spezzato e Loki si ritrova al posto giusto nel momento giusto. Cosa faresti se trovassi il tuo nemico preferito muto e in catene? [FrostIron]