Capitolo 13: Answers

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Capitolo13: Answers

Schmidt sorrise, mostrando i denti in una piega delle labbra più simile a una smorfia che a un segno di benvenuto.

"Capitano. Immaginavo che avrebbero chiamato te".

Era il relitto di quello che un tempo era stato un uomo. E non per il suo volto assimilabile a un teschio, non per la pelle rosso fuoco, come se qualcosa stesse ancora ardendo dentro di lui; nemmeno per il moncherino che gli era rimasto al posto del braccio destro. Era il suo sguardo a definirlo come un guerriero sconfitto senza più ormai possibilità di riscatto o redenzione.

Steve non poteva fare a meno di fissare la sua nemesi in silenzio e con lo stomaco contratto, perché vedere un nemico tanto temibile e detestato in quelle condizioni era una sorpresa che non si poteva accogliere con il sorriso e trasmetteva solo il dubbio di quale altra minaccia ancor più pericolosa potesse averlo annichilito a tal punto.

"Allora immaginerai anche per quale motivo io sia qui", commentò, sforzandosi di inghiottire quello spiacevole stupore per adottare la voce pacata di un leader che non conosceva incertezze.

Aveva insistito per entrare a parlare con Schmidt e anche Natasha lo aveva supportato, affermando che con la sua presenza il nazista sarebbe stato più istintivo ed emozionale nelle sue reazioni, e pertanto più semplice da interpretare; adesso, malgrado sapesse che i compagni erano al di là del vetro a specchio, pronti a intervenire e ad analizzare ogni parola del prigioniero, si sentiva sperduto, privo della sua solita sicurezza, come se non avesse ancora preso il siero di Erskine e avesse ricevuto l'ennesimo rifiuto da parte dell'esercito.

Il nazista si spostò sulla sedia senza distogliere gli occhi da lui, facendo tintinnare le manette rinforzate che gli ancoravano l'unico polso rimasto alla scrivania presente tra loro.

"Volete risposte".

Annuì, rifuggendo l'impulso di lanciare un'occhiata al vetro.

"Hai intenzione di parlare?".

Lo sguardo di Schmidt assunse una sfumatura beffarda, senza riuscire a nascondere del tutto i frammenti di qualcosa che era stato distrutto, dentro di lui, lasciandolo un essere incapace di ricostruirsi del tutto se non come una versione distorta e più folle del sadico nazista di un tempo.

"Pensavi davvero che sarebbe stato così semplice, capitano?". Volse la testa a fissare quella che per lui sarebbe dovuta essere una normalissima parete, dov'era celato il vetro a specchio. "Perché non fai entrare i tuoi compagni?".

Il disagio che Steve provava in sua presenza si rafforzò, una sensazione strisciante che riuscì a occultare con una dura piega delle labbra, ma il suo vecchio nemico sembrava troppo tranquillo, troppo pronto a prendere in mano una situazione in cui sarebbe dovuto essere solo un prigioniero, per rassicurarlo. Erano le battaglie, le strategie sul campo, gli scontri fisici e la determinazione che mostrava nel perseguire i propri ideali il suo punto di forza; e, adesso che aveva ritrovato la sua nemesi così diversa da come se l'aspettava, sentiva la mancanza della gelida calma di Natasha.

"E se anche ci fosse qualcun altro con me, a interrogarti, farebbe differenza?", chiese, senza confermare né smentire la sua intuizione sulle persone che stavano assistendo alla conversazione.

"Parlerò, capitano, e ho davvero molte cose da dirvi". L'espressione del teschio che Schmidt aveva per volto divenne la parodia di un sorriso. "Ma non mi piace essere fissato attraverso un vetro senza che io possa fissare di rimando".

Prima di poter replicare, Steve sentì il rumore della porta che si sbloccava. Entrarono tutti: Natasha per prima, le braccia incrociate al petto e i lineamenti privi di qualsiasi espressione; dietro di lei Clint, per una volta senza l'immancabile arco, con un'aria appena più interessata di quella della compagna; Thor, Mjolnir in mano e lo stesso sguardo stanco che non lo aveva abbandonato un istante dal suo ritorno sulla Terra. Infine Bruce, pallido ma controllato, con il volto segnato dalla fatica di una lotta continua contro il proprio alter ego, lotta che dalla scomparsa di Tony si era fatta più cruda e serrata.

Like a Mirror - THE AVENGERSWhere stories live. Discover now