Capitolo 16: Burning

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Capitolo 16: Burning

"Mi stai dicendo che lì fuori nello spazio c'è un folle lord della guerra ancora più pericoloso e psicopatico di tuo fratello?".

L'espressione di Thor si era incupita, senza dubbio per i termini irrispettosi che Fury aveva associato a quel bastardo di Loki, ma invece di cominciare una crociata per difenderne l'onore come tendeva a fare di solito, il dio si limitò ad assentire.

"Aye. Thanos è un essere di immensi poteri. Perfino l'All-Father lo teme", commentò con voce grave, la mano appoggiata a Mjolnir come se ne traesse la forza per andare avanti.

Sembrava fosse sempre più sfiancato, pensò Clint, o forse era solo la stranezza di vedere Thor così esausto e sconfitto quando solitamente era sorridente, ottimista e pieno di energie, a far risaltare in tal modo la sua stanchezza.

Dopo che Schmidt aveva pronunciato quel nome, c'era stato il caos: Thor era parso andare fuori controllo e aveva provocato un blackout con i suoi fulmini, prima di gettarsi su di lui, deciso a soffocare le sue risate spezzandogli l'osso del collo; per qualche istante, Clint aveva avuto una vivida impressione di come venissero portati avanti gli interrogatori ad Asgard – o, quantomeno, da un dio furioso e fuori di sé che scrollava nel buio un prigioniero sogghignate e al limite dell'isteria. Poi la luce era tornata, lui, Steve e Natasha erano riusciti a calmare Thor, mentre Bruce rimaneva in disparte, e avevano cercato di strappare a Schmidt qualche altra informazione.

Il nazista non aveva detto nulla più che Thanos sarebbe arrivato sulla Terra e che desiderava punire Loki per il suo fallimento con i Chitauri,

"Che venga, glielo daremo volentieri", aveva commentato Clint, prima di potersi trattenere.

"Mio fratello non verrà ceduto a Thanos", aveva ringhiato Thor – ringhiato, come una bestia feroce, come se fosse pronto a supportare le proprie parole squarciando gole a mani nude – mentre nello stesso tempo Schmidt riprendeva a ridere. "Thanos non si accontenterà di lui e ridurrà questo mondo a cenere sanguinante".

L'ora successiva, Clint e gli altri Avengers l'avevano passata in riunione con Fury, per una volta senza che il pensiero di Tony avvelenasse i loro pensieri ampliando il baratro che si era scavato tra loro quando il direttore aveva ordinato di sospendere le ricerche.

"E quali altre informazioni hai su di lui, a parte che vuole disperatamente mettere le mani su Loki e che è un nemico con 'immensi poteri'?", chiese ancora Fury.

Le dita di Thor rafforzarono la presa sull'impugnatura di Mjolnir.

"Non lascerò che prenda mio fratello".

Tipico. Un pazzo sanguinario più potente del re degli dei stava per attaccare la Terra, e Thor si preoccupava per quello stronzo bastardo del fratello adottivo.

Fury si massaggiò le tempie, anche se era evidente dallo sguardo del suo unico occhio che avrebbe preferito uccidere qualcuno.

"Se bastasse consegnargli Loki per evitare lo scontro, starei già preparando il nastro per impacchettarlo, ma Schmidt ha detto che non sarebbe sufficiente, quindi voglio sapere per quale motivo questo Thanos vuole distruggere la Terra. E come lo si può fermare".

Thor aprì la bocca come per ribattere, ma poi chinò il capo e scosse la testa. "Devo parlare con mio padre".

"Allora cerca di portarmi delle risposte al più presto, non ho intenzione di subire un'altra invasione per colpa di tuo fratello".

Mentre Fury si alzava dalla sedia, dirigendosi fuori dalla stanza delle riunioni con passo pesante e lasciando dietro di sé un Thor inusualmente zitto, Clint non si sentì di dargli torto.

Like a Mirror - THE AVENGERSWhere stories live. Discover now