A giudicare dalla potenza della magia che lo aveva colpito, il dio non aveva gradito il suo commento sull'inginocchiarsi.
Si schiantò contro la parete di ghiaccio alle sue spalle, frantumandola in tanti piccoli cristalli trasparenti, per poi cozzare contro un albero con i polmoni momentaneamente fuori uso. Per quanto l'armatura avesse assorbito buona parte dei danni, l'impatto violento lo aveva lasciato senza fiato e sapeva già che avrebbe avuto il corpo cosparso di lividi violacei nel giro di qualche ora.
Si rimise in piedi giusto in tempo per fronteggiare un altro assalto, scettro e magia assieme, in un attacco combinato che gli impedì di prendere quota e mettersi a distanza di sicurezza. Con i riflessi rallentati a causa dell'alcol ingurgitato qualche ora prima e una furia così inaspettata e violenta da fronteggiare, nemmeno contando sull'aiuto di Jarvis sarebbe riuscito a evitare tutti i danni.
Parò al meglio delle proprie possibilità i colpi della lancia, mentre convogliava l'energia nel torace nella speranza di terminare il confronto con un solo attacco, maledicendo la propria impulsività. Che fine avevano fatto i suoi piani di mantenersi diplomatico ed evitare lo scontro?
Proprio quando un fascio di magia lo raggiunse allo stomaco, fece partire l'attacco, che prese il dio in pieno petto. Senza dargli la possibilità di riprendersi, gli sparò contro un missile. Mentre accoglieva con soddisfazione l'esplosione che gli dava la prova di aver colpito il bersaglio, non poté evitare di barcollare un istante, provato dell'impatto con la scarica verde che aveva minacciato di fargli un buco in corrispondenza del ventre, se solo a proteggerlo avesse avuto una lega di metalli appena meno resistente della sua armatura; tuttavia, quando ritrovò l'equilibrio e Jarvis si stabilizzò abbastanza da informarlo sui nuovi danni subiti, si rese conto che lo scontro non era ancora finito, anche se questo scambio di colpi si era risolto a suo favore.
Loki era stato scaraventato indietro di una ventina di metri e ora era immobile, chino su stesso in una pozza di sangue e ansimante, ma per qualche motivo quell'immagine lo inquietò più di quanto avrebbe fatto vederlo in perfetta salute.
"Chi è che doveva inginocchiarsi, scusa?" sentì commentare la propria voce, come sempre un istante in anticipo rispetto ai neuroni.
Con un urlo di pura rabbia, il dio si rialzò e gli fu addosso in un istante, impegnandolo in un turbinio di colpi con la lancia e di magia che peggiorò il suo mal di testa a una martellante tortura e lo lasciò con un nuovo corredo di lividi su tutto il corpo.
Le sue imprecazioni si persero nel clangore dello scontro.
Non comprendeva come fosse possibile che un uomo tanto ferito ed esausto riuscisse a lottare con una simile ferocia, ma, in fondo, Loki non poteva esattamente qualificarsi come umano. E in quel momento lo era meno che mai: aveva i lineamenti stravolti dall'ira mentre metteva a dura prova la resistenza dell'armatura e ribatteva colpo su colpo ai suoi tentativi di difendersi. La magia gli permetteva di evitare la maggior parte degli attacchi e, ogni volta che Tony cercava di riprendere quota o di allontanarsi, lui era lì, alle sue spalle, con fiammate di energia verde che gli percuotevano senza pietà le braccia e il petto e lo ributtavano al suolo, dove poi si ritrovava a dover parare gli spietati affondi della lancia.
Seguendo le indicazioni di Jarvis, riuscì a piazzare un calcio, subito seguito da un colpo sparato dai propulsori che aveva sulle mani, ma lo scettro sembrò assorbire la maggior parte dell'impatto e, dopo un istante di tregua, il mago era di nuovo all'attacco come se fosse guidato da una forza inarrestabile.
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Like a Mirror - THE AVENGERS
FanfictionIron Man è morto, Tony Stark è spezzato e Loki si ritrova al posto giusto nel momento giusto. Cosa faresti se trovassi il tuo nemico preferito muto e in catene? [FrostIron]