VII

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<Mamma, sto uscendo.> Taehyung avvisó la madre afferrando rapidamente il pomello dorato della porta, <D'accordo Tae, vuoi che venga a prenderti quando finite? Potremmo dare un passaggio a quel ragazzo.> propose lei facendo voltare improvvisamente il castano. <No, non ce n'è bisogno!> si affrettò a rispondere per poi infilarsi la giacca grigia appesa al porta abiti in legno, avvolgersi il collo da una sciarpa pesante e aprire uno spicchio di porta.

<Come vuoi ma.. Non dimentichi nulla?> il ragazzo con la cartella in spalle, intento a oltrepassare la soglia per uscire, si voltò ancora una volta corrugando le sopracciglia, non capendo cosa intendesse. Lei sollevò l'indice fino alla propria guancia abbronzata e picchiettó ripetutamente su di essa, chiarendo subito i dubbi del ragazzo, che, sospirando, si avvicinò al divano su cui era accomodata per poi lasciarle un fugace bacio e correre via prima che potesse ribattere qualsiasi cosa.

Percorse rapidamente i gradini sui quali giacevano alcune foglie secche ed estrasse dalla tasca anteriore dello zaino le chiavi per aprire il piccolo cancello nero con qualche sfumatura rossastra di ruggine e, una volta oltrepassato, lo rinchiuse con un gesto secco.

<Cavolo, sto facendo tardi, quello mi ucciderà!> si disse accorgendosi dell'orario segnato sul proprio orologio da polso per poi iniziare a correre verso la struttura scolastica con il cuore che tamburellava in gola.

Il vento pressava nella direzione opposta alla sua, ghiacciandogli il viso, così raccolse l'estremità della sciarpa per avvolgere naso e bocca, oramai arrossati più che mai.
Lo zaino era talmente pesante da farlo barcollare ogni tanto ma, appena avvistó a pochi metri di distanza la scuola, deglutí nervosamente non intravedendo nessuno nelle vicinanze, fatta eccezione di una ragazza con il capo chino su un libro esageratamente massiccio.

<Che si sia dimenticato delle ripetizioni..> considerò ad alta voce fermandosi ai piedi delle scalinate marmoree con il labbro stretto tra i denti.
Decise di sedersi sul solito muretto ma nel medesimo attimo in cui fece per chinarsi, una pacca sulla spalla lo fece quasi ruzzolare a terra per lo spavento. Si voltò con una mano al petto e il respiro discontinuo per poi constatare la ovvia presenza del capitano.

<Ce l'hai fatta ad arrivare, ti aspettavo da ormai un quarto d'ora!> lo rimproveró il più grande senza però alcuna traccia di compostezza in volto. <Mi hai fatto prendere un colpo...> sospirò l'altro con la voce ovattata dalla sciarpa che gli nascondeva parte del volto, <Non riesco a sentirti con tutta questa roba in faccia.> si lamentó il moro abbassando con un gesto secco quell'indumento pesante che copriva il più piccolo, notando subito quanto le sue guance e la punta del naso fossero arrossati, ridacchió a quella tenera immagine.

<Che c'è?> domandò Taehyung abbassando lo sguardo, come oltraggiato dal divertimento dell'altro, che molto probabilmente si stava prendendo gioco di lui.
Questo scrolló il capo e si voltò, facendo cenno all'altro di seguirlo all'interno della struttura.

Una volta oltrepassata la soglia d'entrata, vennero immediatamente accolti da un tenue calore e Taehyung tirò un sospiro di sollievo notando qualche altro studente che gironzolava all'interno, probabilmente per i corsi pomeridiani.

Si aggiustó ripetutamente la cartella sulle spalle con una smorfia in volto a causa della sua pesantezza e Jungkook, notando quella sua espressione scomodata, glielo sfiló di dosso e, come se avesse il peso d'una piuma, se lo mise in spalla senza dire nulla, lasciando meravigliato il più piccolo, che si limitò ad arrossire a testa chinata verso il suolo.

Il moro, senza pensarci troppo, spalancò una delle tante porte scorrevoli per poi scorgere subito alcune ragazze all'interno sedute in cerchio che ridacchiavano, intente a scarabocchiare qualcosa su un grande cartellone. Esse si voltarono all'unisono e alcune strabuzzarono gli occhi alla vista del capitano.
Una di loro, con i capelli biondo cenere e le punte tinte di un giallo brillante, si alzò di scatto, sistemandosi la corta gonna dell'uniforme scolastica, per poi sorridere ampiamente al ragazzo.

the truth untold - kookvDove le storie prendono vita. Scoprilo ora