I due ragazzi trascorsero il restante pomeriggio coricati sul divano in soggiorno girando tra i vari canali in televisione alla ricerca di un film dalla trama un minimo accattivante, ma trovandone solo di mediocri.
Tuttavia entrambi sapevano che il film da selezionare era l'ultimo dei loro pensieri, soppresso dal calore che emanavano i due corpi, divisi da pochi centimetri, che cercava di attirarli l'uno verso l'altro per lasciarsi andare almeno per qualche istante.La madre di Taehyung aveva da poco lavato il pavimento e, per far sì che si asciugasse più rapidamente, aveva spalancato le finestre della stanza. Il minore fu scosso da un brivido non appena un gelido soffio di vento giunse fino alla sua pelle che già cominciava ad accapponarsi.
Forse per la brezza, o forse per la sola irrefrenabile voglia di farlo, Jungkook sollevò il proprio braccio per circondare le spalle dell'altro, e avvicinarlo di più a sé. Ad esser onesti, quella era solo un'insulsa scusa per rubare quel contatto ravvicinato col ragazzo, sentirlo più vicino, e non solo fisicamente.
Al maggiore però sfuggì il timido sorriso che decorava il volto di Taehyung, che impacciato si era raggomitolato contro la sua figura, rilassando la testa su quell'ampia spalla.Era grato di aver ceduto al moro quella seconda chance, l'opportunità di ritentare a stare al suo fianco. Di momenti ravvicinati ne sentiva intensamente la necessità. Stare vicino a quel ragazzo per intrecciare le gambe con le sue al di sotto delle coperte e stringerlo a sé, trascorrere la notte in quella posizione e schiudere gli occhi al mattino grazie al respiro del moro infrangersi contro il suo collo.
Correva forse troppo, ma in mente aveva già in programma una lista infinita di esperienze da fare con Jungkook, da un'escursione in campagna al solo ballare con lui. Qualunque cosa non avesse avuto l'opportunità di fare quando era con Gahyeon.
Ma prima di tutto ciò, la domanda sorse spontanea. In quel momento, loro due, cos'erano? L'amicizia era palesemente una questione da escludere. Fidanzati neppure, insomma, non glielo aveva mai implicitamente richiesto, di conseguenza nulla era sicuro. Solo due persone innamorate che cercavano di costruire una relazione con pazienza, passo per passo?
Taehyung non seppe arrivare ad alcuna conclusione, ma era troppo intimidito per domandare un chiarimento così schietto.Il pomeriggio seguente si trovarono nella stessa situazione, ma quella volta erano completamente stravaccati sul caldo sofá, con i corpi perfettamente aderiti l'un l'altro.
Taehyung si beò del nobile tocco che l'altro gli stava procurando con i polpastrelli, tracciando disegni immaginari sul palmo della sua mano, e quasi credette di cedere sulla soglia del sonno, tanto rilassato e beato si sentiva.<Tae?> lo richiamò Jungkook, rilasciando la mano sul suo fianco, <Ti sei addormentato?> domandò sottovoce, temendo di poterlo sradicare da un eventuale stato di riposo. Quasi si incantò quando, voltando appena la direzione dello sguardo, si trovò i lineamenti eterei dell'altro a un soffio dal proprio viso.
Le palpebre chiuse in lineari file di lunghe ciglia nere, le sopracciglia curvate in un'espressione di serenità, e le labbra leggermente schiuse da cui fuggivano pesanti sospiri.
Si soffermò ancora una volta sulla pelle del suo collo, dalla tonalità così calda da ricordargli il dolce miele, e sentì persino il bisogno di poggiarvi le labbra sopra, per poterla assaporare.
Tutti i suoi sensi sembravano essere stregati da quel ragazzo, che ingenuo nemmeno sapeva di essere così dannatamente bello.Quella ormai conosciuta fragranza lo invitò ad avvicinarsi sempre più, ma non seppe giungere alla sua meta poiché Taehyung si voltò nella sua direzione, facendo sfiorare la punta dei loro nasi.
Il respiro si mescolò con quello dell'altro, un circolo di emozioni danzava impertinente tra quei rasi centimetri che li separavano.
Il minore percepiva la propria gola cominciare a seccarsi, il maggiore il proprio stomaco aggrovigliarsi.Non era la prima occasione quella in cui i due erano a un passo dal sfiorarsi le labbra, eppure le sensazioni erano solite travolgerli così fortemente tanto da camuffare quel conosciuto momento come il primo assoluto.
Non seppero nemmeno il perché nessuno dei due si liberò da quella posizione, smuovendo almeno un muscolo. Non osavano allontanarsi, ma al contempo stesso, nemmeno incontrare le proprie labbra. Forse bastava quella stretta vicinanza, sfioramento, per sentire che uno amava l'altro, che necessitava della sua unica presenza.
Gli occhi furono ammaliati dai tratti dell'amato, come fossero dissuasi dal fascino di questo, così aumentando all'infinito la sete di più contatto.
Tale momento magico fu però spezzato dalla suoneria del telefono di Taehyung, che aveva appena ricevuto un messaggio.
Numero Sconosciuto
Hei Taehyung, sono Yoongi
Volevo solo assicurarmi che non ti scordassi dell'uscita di questo pomeriggio
15.26
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the truth untold - kookv
Fanfiction真実は語られない (secondo libro compreso) Taehyung, diversamente dai suoi compagni d'età, è alle armi con la sua prima relazione amorosa con una meravigliosa ragazza. Jungkook tuttavia, convinto che il ragazzo non abbia affatto le idee chiare sul suo orient...