CHAPTER 1 - Storyteller

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- Chi sei? -

La volpe si volta svogliatamente, per incontrare gli occhi del bambino.

Si nascondono dietro ad una frangia tutta scompigliata, ma il maggiore tanta bellezza non l'ha mai vista.

Non c'è traccia di paura o incertezza in quello sguardo, solo una disarmante curiosità, rivolta verso la volpe.

Addolcisce impercettibilmente l'espressione del più grande.

Dopotutto, è ancora un bambino.

- Mi racconti una storia? – chiede il minore, avvicinandosi un poco e spostando il peso da un piedino scalzo all'altro.

- Non importa se è corta... - aggiunge incerto, non ottenendo alcuna replica da parte dell'altro.

Il vento solleva alcuni petali bianchi, rimodellando la candida coltre di fiori di quel bosco di glicini.

Una volta caduti a terra, i petali diventano solo parte del terreno.

Dovranno aspettare un altro soffio di vento per poter volare di nuovo.

Proprio come la volpe, attendono.

- Domani, forse. – dice infatti, passandosi una ciocca di capelli tra le dita.

- Come sai che tornerò? – il bambino controbatte distrattamente, ora intento a camminare in equilibrio sui massi in riva al laghetto.

- Vorrai ascoltare la storia – si limita a replicare la volpe, scrollando le spalle.

Deve incontrare di nuovo il bambino se vuole diventare suo amico. Se vuole avvicinarsi a lui tanto da distruggere la sua minuscola esistenza. Se vuole soffocarlo con le sue menzogne.

Perché lui è una volpe. È semplicemente l'istinto che gli chiede questo. 

Sospira, sedendosi accanto al bambino, che stringe fiducioso una matita ed un mucchietto di fogli ingialliti, pronto per ascoltare almeno l'inizio di una storia che la volpe non ha intenzione di raccontare.

- Non ti ho appena detto che l'avrai domani, la tua storia? - chiede annoiato.

- Non mi dici neanche chi sono gli eroi? – si imbroncia un poco il più piccolo, gonfiando le guance.

- E a che ti servono fogli e matita? – cerca di cambiare discorso il maggiore, fingendosi disinteressato .

- A disegnare, ovvio –

- La matita è bianca – replica lui, alzando un sopracciglio. Seriamente, cosa ha che non va quell'esserino? Come potrebbe mai disegnare qualcosa se la matita è bianca e i fogli anche?

Il bambino annuisce tranquillo, senza che lo scetticismo della volpe lo raggiunga minimamente.

Ma non è mai stato un tipo particolarmente paziente, lui. Non è abituato ad aspettare, a chiedere il perché delle cose. È solo una volpe, che attacca la preda, inibendola con le sue bugie. Semplicemente uccide. Per sopravvivere.

Senza guardare in faccia nessuno.

Eppure, non può evitare di guardare dritto negli occhi quel bambino. 

- È bianca – spiega. Anche spiegare è fastidioso per lui. 

Ormai dovrà abituarcisi.

Il bambino inclina la testa di lato, non riuscendo ancora ad afferrare quale sia il problema.

Calma. Deve mantenere la calma.

- Ti infastidisce che voglia disegnare i tuoi eroi? – chiede incerto il minore, stringendosi nervosamente l'orlo della maglia.

La volpe impreca mentalmente. Non gliene potrebbe importare meno dei suoi disegni, l'unica cosa che vuole sapere è come possa pensare di scarabocchiare con una matita bianca su dei fogli bianchi. A che serve se poi non si vedrà nulla?

- No – dice soltanto.

- Disegna pure –

Sa che il più piccolo non dubiterà della sua risposta. In fondo, lui è davvero bravo ad ingannare le persone. A mostrare una sicurezza che non gli appartiene. A fingere, da attore senza eguali, di non desiderare terribilmente di essere così ingenuo e dolce come quel bambino, senza le preoccupazioni di una vita a velargli gli occhi. Sono così cristallini.

Il più piccolo sembra rasserenarsi, ha smesso di rigirarsi la maglia tra le piccole dita.

Sorride come per premiare la volpe per la sua comprensione.

- Me lo spieghi come sono, questi eroi? – aggiunge poi, con un accenno di sorriso a illuminare quegli occhi disarmanti e impossibili che si ritrova.

L'altro rimane spiazzato. Non ha pensato ad una storia. Sarà per forza costretto a raccontargli l'unica che conosce.


Per la prima volta, ha davvero paura che quel bambino ingenuo sia in grado di smascherarlo.






ANGOLINO SEGRETO 

Grazie a chi leggerà mai questa storia un po' contorta che (dopo quasi un anno di procrastinazione compulsiva) sono riuscita a pubblicare.

Spero di riuscire a scrivere un capitolo a settimana ma non ne sono affatto sicura

Vabbè fatemi sapere nei commenti se vi piace e se ho fatto qualche errore

E niente se siete arrivati a leggere fino a qui vi adoro.

Bye <3


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