It was... You. (Prima parte)

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(Febbraio 24 2039 16:09)
Lauren e Connor dopo il loro "chiarimento" e la frase scappata dalla bocca di Lauren, fece mettere in stand by la loro "relazione" e farli concentrare più sull'entrare nella CyberLife e provare ad entrare nel laboratorio dove avvenne l'incidente.
Ma c'era un problema.
Il come agire.
«Lauren, ho chiesto a Markus di farmi ottenere un badge per te, io e Conan sappiamo già come agire, mentre Hank e Gavin rimarranno fuori nascosti, aspettando il loro momento.» affermò serio l'androide, mentre Lauren lo osservo, ascoltando ogni singola parola che usciva dalla bocca dell'androide. «Sicuro che andrà come pianificato?» chiese titubante la ragazza «Tu sei sicura di voler sapere come è andata?» rispose domandando anche lui, mentre Lauren annuì mentre sul suo volto solare si fece spazio uno sguardo ricco di serietà, vendetta e alcune sfumature delle sue domande, dei suoi dubbi, e di tutto ciò che ha sempre fatto ingrigire la sua vita. «Perfetto, allora io vado da Markus, andrò a prendere altre cose che ci servono, anche la tuta per te, un'androide di Jericho lavora lì, sei fortunata a volerti introdurre ora, ci sono alcuni androidi che lavorano lì.» affermò Connor, appoggiandole una mano sulla spalla, per poi uscire di casa in tenuta "borghese" per non dare nell'occhio da possibili umani. «Ieri stava arrossendo. Sembrava che stavate per darci dentro.» si intromise sarcastico Hank, cercando di sdrammatizzare quel momento «E-eh!? H-Hank non... non stavamo facendo nulla!» affermò la ragazza, iniziando ad arrossire lievemente «A me sembrava che volevate baciarvi.» stuzzicò il tenente, mentre Lauren lo guardò male «Ma poi Connor ha preferito la missione. Ragazzina, se questo piano va a buon fine, dovrei iniziare a prendere in carico l'idea di darti il mio posto una volta in pensione.» affermò serio Hank, bevendo la sua tazza di caffè «Hank, dici davvero?» chiese Lauren, guardandolo sorpresa «Cristo, no! È un fottuto suicidio.» rispose subito dopo Hank, per poi accennare un sorriso sul suo volto «Beh ti capisco anche io mi comportai così quando partecipai alla squadra del Red Ice.» ridacchiò l'uomo, sedendosi accanto alla ragazza «Una ragazzina, un androide e un vecchio ubriacone. Ah però.» continuò l'uomo, sorridendo «E un cretino con un androide.» si intromise Lauren, ridacchiando «Giusto. Spero che non mandino tutto a fanculo.» sospirò l'uomo, pensando a ciò che potrebbe combinare il detective Reed «Se non fosse un emerito coglione potrebbe essere un bravo detective.» affermò, bevendo un'altra sorso della bevanda calda «Purtroppo è un emerito coglione.» rispose Lauren, il che fece scaturire una risata da entrambi

«Uhm... davvero... davvero connor ha arrossito...?» chiese scettica Lauren, osservando l'uomo «Certo, all'inizio non capiva cosa fosse, è stato divertente, perché credeva che qualche componente si fosse carbonizzato, prima di notare la pelle diventata leggermente blu» Rise divertito l'uomo, mentre Lauren voltò di poco lo sguardo, arrossendo al pensiero di vedere Connor rosso, o meglio, azzurro, in volto. «Immagino che sia carino quando si imbarazza» pensò ad alta voce, di nuovo, mentre si portò una mano sulla bocca, sperando che Hank non abbia sentito ciò che la ragazza disse, ma purtroppo il briciolo di speranza sparì quando Hank con un ghigno sul volto la guardò. «Dicono che i Connor siano molto carini quando arrossiscono.» rispose Hank, mentre Lauren gli alzò il dito medio «La piccola Lauren innocente e pura che alza il dito medio! Ti sto crescendo bene a quanto sembri.» rise l'uomo, appoggiando un braccio sulla spalla della ragazza, il che la fece ridacchiare.

(Febbraio 24 2039 19:33)
Lauren, Connor e Conan si trovarono nella CyberLife, mentre erano però divisi. Lauren si trovava ai laboratori, Conan e Connor erano invece situati in ascensore, accompagnati da due soldati.
Conan disattivò le telecamere presenti in ascensore, mentre Connor mise a terra i soldati.
Conan subito dopo cliccò sul pannello dell'ascensore il numero del piano sul quale dovevano incontrarsi Lauren e loro due.

«Certo che qui... Ci sono tanti androidi.» affermò la ragazza, mentre Connor la osservava preoccupato «Si... Beh... dalla rivolta e da allora gli androidi hanno iniziato ad occuparsi della fabbricazione degli androidi. Si beh, gli umani ci sono ancora e ne sono ancora di più, ma... Ci siamo anche noi» affermò accennando un sorriso Connor, mentre Conan osservava il posto «Certo che voi androidi avete delle divise strettissime...» sospirò Lauren cercando di aggiustarsi la divisa «Noi non abbiamo problemi di cellulite o simile, non abbiamo nemmeno problemi di taglie» si intromise Conan, indicando quel poco di pancia che si intravedeva grazie alla forma attillata della divisa «Ehi, pensa per il tuo ragazzo, che in stazione non mi rimane nemmeno una ciambella.» sbuffò Lauren, mentre i tre continuavano a camminare «In effetti, fa gara con Hank per chi ne mangia di più.» rispose mite Connor «Ecco, vedi? Gavin prende tutte quelle alla fragola!» esclamò Lauren, attirando l'attenzione di alcuni androidi «Lauren, vuoi che ci scoprano!?» rimproverò Connor, guardando male la ragazza «Scusate, stavamo discutendo sul nuovo macchinario.» affermò Conan, inventando una scusa «Quale macchinario?» chiese uno degli androidi addetto ai lavori «Hanno... messo un prototipo nuovo per creare gli androidi» rispose frettoloso Connor «Possiamo vederlo?» chiese una di loro «Tu hai messo il casino, tu vai.» disse Connor tramite il led a Conan «Ehi, tu hai detto che è un prototipo, ora è normale che vorranno vederlo tutti. Idiota.» rispose facendo in altrettanto modo l'androide «E tu potevi inventare un'altra scusa.» rispose prontamente Connor «E va bene. E va bene. Tu fa attenzione a Lauren, sarete da soli.» rispose, per poi chiudere il collegamento e sospirare prima di portare con se gli androidi.

Poco dopo Lauren si trovò davanti alla postazione della madre, sedendosi a terra, mentre Connor faceva attenzione per eventuali guardie «Mamma...» disse sottovoce Lauren, avvicinandosi al macchinario, scrutandolo da capo a fondo. Presentava ancora delle piccole tracce di sangue, e l'occhio di Lauren cadde su un fiore di ciliegio posto dietro la macchina, seguito da un foglietto «Per la mia ingenera preferita.» lesse ad alta voce Lauren, mentre connor si girò verso di lei «Cosa?» chiese l'androide avvicinandosi alla ragazza, facendo attenzione a non fare troppo rumore «Qui... c'era questo biglietto, è ingiallito, deve stare qui da... un bel po'.» disse Lauren, mentre Connor prese il foglietto per analizzarlo attentamente «Ci sono tracce di sangue, piccole, ma ci sono.» rispose Connor, girandosi il foglietto tra le mani «... Come fa ad avere del sangue?» chiese Lauren, osservando Connor, che analizzava tutta la zona «Questo posto non viene modificato da un po'. I macchinari sono sempre gli stessi, da... un bel po.» affermò Connor, iniziando a svolgere una ricostruzione veloce della scena «Tua madre non è stata uccisa qui. O almeno. Non è stato il macchinario.» continuò l'androide, mentre Lauren spalancò gli occhi «E chi può essere stato?» chiese Lauren guardandolo.

Qualche istante dopo il macchinario  afferrò Connor, tenendolo in aria, bloccandolo completamente «Lauren!» urlò Connor, dimenandosi «Ora basta giocare agli investigatori.» fece la sua scena una voce piuttosto conosciuta per i due. «Elijah!» esclamò Connor, spalancando gli occhi, mentre Lauren iniziò ad indietreggiare lentamente «E-e quindi... eri tu.»

Spazio autrice:
NO NON È FINITO TRANQUILLE-
C'è ancora molto da scrivere, ma ormai mi conoscete, vi lascio con l'ansia sul collo(?) e beh~
Io già so come finirà, ma se volete, potrete iniziare a fare anche voi le vostre proposte ouo)/

Io vi lascio con questo dilemma, cosa c'entra Kamski? L'ha uccisa lui? Chi è davvero il caro Elijah?~

•~Ricordatevi di lasciare una stellina ed un commento!~•

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