Chapter X

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Il viaggio che era parso interminabile finalmente era giunto al termine. Fuori si potevano udire svariati rumori: tamburi, gente che rideva, scherzava. I ragazzi, tutti, si guardarono confusi. Mai nella loro vita avevano avuto la possibilità di udire così tanti svariati suoni diversi tra loro ma tutti provenienti da un unico sentimento:la felicità. Zaya e Gyal si guardarono quasi stupefatte , curiose. La loro mente elaborava svariate centinaia di scenari diversi. I ragazzi cercavamo di sbirciare dall'oblò, provando a captare ogni singolo movimento.
Era tutto così nuovo, ed ancora non erano scesi.
I loro cuori palpitavano veloci nel petto, non sapendo se temere ciò che ancora non avevano visto, o se lasciarsi sopraffare.
La porta del loro mezzo venne aperta, alcune guardie fuori, pronte a farli scendere. Timorosi i ragazzi misero piede fuori da quel trabiccolo... Per restare a bocca aperta.

Davanti a loro si stendeva un posto stupendo, ricco di paesaggi mozzafiato: immense distese di verde, un fiume in lontananza e una montagna altissima sullo sfondo. Attorno a loro le persone commerciavano allegramente, parlando una lingua non del tutto comprensibile alle loro orecchie. I vestiti erano completamente diversi, mai visti prima.

 Sia sulle donne che sugli uomini parevano immense tuniche, ma non bianche, come quelle indossate da alcuni loro genitori, come i Senatori

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Sia sulle donne che sugli uomini parevano immense tuniche, ma non bianche, come quelle indossate da alcuni loro genitori, come i Senatori. Erano svariate migliaia di macchie colorate. Le donne avevano curiosi piccoli fiocchi e coloro pastello a decorarle, trine di pizzo delicato, non volgare e deliziosi fiori ed altre decorazioni ad ornare i loro capelli, a loro volta acconciati in diverse acconciature, classiche, eleganti. Non avevano la pelle esposta, anzi, una copertura delicata, che le rendeva estremamente eleganti se pur semplici. Gli uomini, pur portando lo stesso tipo di vestito, indossavano colori più scuri, con bordature d'oro o d'argento. La cosa che meravigliò molto i ragazzi erano i loro capelli estremamente lunghi, quasi quanto le donne, che non li rendevano però effemminati. Se pur strano a crederci, aumentavano la mascolinità dei loro tratti. Molti  avevano addosso piccoli oggetti: chi delle pipe, chi sacchetti ripieni di chissà che cosa legati alla vita. Le scarpe erano estremamente semplici. Come potesse essere possibile essere così eleganti ma semplici allo stesso tempo, sofisticati, rimaneva un mistero ai loro occhi. Ma la cosa che colpí di piu i ragazzi, fu la differenza immediatamente facile da notare con la loro cultura: nessuno rubava.
Non vi erano armi in vista, se non quelle dei Grifonieri presenti a giro per l'immenso mercato non vestiti con la loro classica tuta da combattimento, ma con questi vestiti tradizionali.

Gyal e Zaya, Dan e Wes, Shein... Ognuno di loro rimase a bocca aperta. Gli edifici erano così diversi da quelli  cui erano abituati:tutto gridava Oriente.
Ren si avvicinò ai ragazzi, ammirando il volto di Zaya, segretamente, mentre i suoi occhi si illuminavano come quelli di una bambina. Anche gli altri avevano lo stesso sguardo, lo stesso tipo di stupore dipinto sul volto.
Forse Althea aveva fatto bene ad insistere, se ne convinceva osservandoli.
Si schiarí la voce per attirare la loro attenzione, ed i ragazzi si ricomposero velocemente cercando di nascondere l'evidente imbarazzo per l'essersi fatti beccare in quella situazione.

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