Chapter VI

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Aprí gli occhi lentamente. Assonnata. Lasciò il suo corpo dondolare a destra e a sinistra. Una volta catturati li avevano divisi: i ragazzi su un carro di metallo, chiuso ermeticamente e le ragazze su un'altro.
Erano già delle ore che viaggiavano così e la sua schiena e le sue gambe cominciavano a farle male. Gyal se ne stava rannicchiata dall'altra parte del carro, stringendo a sé le gambe con le mani incatenate.
-"credi che stiano bene?"
-"non lo so" - rispose Zaya, sistemandosi a sedere.
-"cosa ci accadrà Zaya?"
-"..."-sospirò pesantemente - "per ora nulla. Credo. Se avessero voluto ucciderci lo avrebbero già fatto"
-"questo si" -  Gyal si fermò a pensare. - "Zaya dobbiamo trovare il modo di andarcene"
-"lo so, sto pensando"
Non era facile. Le stavano portando chissà dove, i ragazzi non erano con loro, e il timore che potessero decidere di torturarle per interrogarle annebbiava ogni ragionamento logico.
Avrebbe resistito anche mille torture, ma non avrebbe lasciato che facessero del male ai suoi amici. Mai. A costo di rimetterci la pelle.
Sollevò lo sguardo, decisa.

In quel momento il carro si fermò. Dopo poco la porta venne spalancata e alcuni soldati le sollevarono di forza per farle scendere. Con sua grande sorpresa anche i ragazzi erano stati portati qui. Li vide guardarsi attorno, stupiti e incuriositi quanto lei.
Si scambiarono degli sguardo rapidi, carichi di significato. Erano lontani dalla terra dei Kamil, ma non abbastanza visto che avevano viaggiato solo per delle ore.
Zaya si osservò attorno.
Si trovavano su un pendio scosceso in cima ad una montagna, con una strada serpentina che portava, in cima ad essa, ad un enorme castello in pietra nera. In cima alle due torri del castello Zaya poteva ben vedere due immensi falò e due bandiere rosse.
Erano state portate nel regno del Fuoco e, se la sua intuizione era giusta, quello era il palazzo di Alpha Zion.

Scappare da lì era praticamente impossibile. Dalle informazioni che riuscivano a trapelare dall'esterno all'interno della barriera,  tante affermavano che il castello nero dell'alpha del Fuoco era una fortezza inespugnabile. Se gli altri Alpha si servivano di barriere magiche per proteggere i propri territori, il regno dell'elemento Fuoco non ne aveva bisogno. Provvisto di un immenso esercito e di una delle flotte più potenti dei 5 regni, nessuno osava attaccarli.
Proprio in quel momento sopra di loro apparve una immensa barca a solcare il cielo.
La flotta di Alpha Zion era molto particolare. Usando le tecnologie avanzate in campo medico del territorio della Terra applicate alle navi, quindi a tutt'altro settore, era riuscito a creare navi che solcavano i cieli. Non le usavano per combattere, erano troppo lente, senza considerare il fatto che i licantropi non amavano tenere i  piedi troppo lontani dal suolo.
Erano abbastanza grandi però per spostare soldati, approvvigionamenti ed armi in qualsiasi parte dei regni. Grazie a questa loro capacità, nei territori del Fuoco si potevano trovare molto mercanti disposti a scambiare spezie stoffe e quant'altro provenienti dai 5 regni.

Una flotta multiuso
Pensò sarcastica Zaya.

Un licantropo la spinse, incoraggiandola a camminare. Sopra di lei, vide i Grifonieri sorvolare l'area per dirigersi al castello.
Chissà se c'era anche quell'uomo. Ma presto scacciò il pensiero, concentrandosi su come trovare un modo per scappare.

REN POV.

Scese da Apollo in fretta e furia. L'animale s'involò subito andando a caccia nei boschi della zona.
Entró come una furia nel castello, dove una cameriera gli indicó la sua stanza.
Giunto lì, richiuse la porta dietro di sé. Rimase per quelli che parvero interminabili secondi fermo, a fissare il vuoto. Impassibile. Poi all'improvviso, con un pugno colpí la parete dietro di lui, frantumando leggermente la pietra. Sempre con la mano sulla parete si ritrovò ad appoggiare la fronte sulla superficie fredda del muro.
Non era possibile. Non poteva e non doveva essere vero. Si era rassegnato, vi aveva rinunciato per millenni, dedicandosi all'ordine. Sapeva che non era fatto per una compagna, lui non l'aveva, punto e fine della storia. Era sceso a patti con questa realtà secoli prima. Ed ora il Fato gli giocava questo brutto tiro? Non era giusto. Non solo gli Ex-e si erano finalmente mossi dopo vent'anni, segno che un'altra minaccia si avvicinava, anche se non sapeva quanto grande e quanto importante, ma avevano mandato dei ragazzini, dei ventenni ed anche più giovani allo sbaraglio, come se si trattasse di bestie.
Quello ch'era peggio, è che una di loro fosse la sua compagna. La sua mahatakai.

Picchiò con la fronte sulla parete, agitato.
-"pensa, pensa, pensa"
Come si usciva da una cosa del genere? Come si poteva evitare? E lei? Lo aveva capito?
Gettò l'elmo sul letto. In quel momento la sorella entrò rapida nella sua stanza. Una volta scoperti i fuggitivi alcuni membri del Corpo erano stati assegnati a guardia dei ragazzi, tra di loro la sorella.
-"che ti è preso, si può sapere eh? Da quando non uccidiamo i fuggitivi sul posto?!"
Ren non rispose, rimanendo a fissare fisso il pavimento.
Fei era la prima volta che lo vedeva così. Sembrava fragile, e questo era estremamente raro.
Si avvicinò a lui, posandogli la mano su una spalla e scuotendolo leggermente.
-" Ren... "
Il fratello finalmente alzò lo sguardo, e lo fissò in quello della sorella.  Non serví aggiungere altro.
La vide portarsi la mano alla bocca, sorpresa, e sedersi sul letto.
-"chi.. Quale delle due?"
Non rispose. Rispondere non avrebbe forse cambiato nulla. A che serviva saperlo.
-"REN!"
Fei si alzò rapida dal letto per andare a scuotere, stavolta con più veemenza, il fratello. Ripeté la domanda, con un tono di voce che non lasciava spazio a repliche.
-"quale delle due ragazze è la tua mahatakai Ren"
Rimase ancora in silenzio per un po', ma alla fine cedette. Era sua sorella dopo tutto.
- "quella con i capelli blu scuro"
-"quella che ha protetto gli altri due membri della combriccola"
Ren annuì, silenzioso.
-"fratello, devi parlare con Alpha Khal e con Alpha Zion, sono sicura che troveranno una soluz-"
-"Fei ti prego... No... Non c'è soluzione..."
-"ma... L'hai aspettata così tanto... Non puoi... Non devi.."
-"è una Ex-e..."
-"sai meglio di me che non vuol dire niente, guarda Althea e come -"
-"NON SIGNIFICA NULLA!"
Fei si fece silenziosa. Incredula della testardaggine del fratello.
-" Althea... È cresciuta tra gli uomini ed ha combattuto per noi. È una mahatakai, un donna di cuore. Alpha Khal ha avuto fortuna. Una fortuna che a me è stata negata. "
-" Ren, non puoi saperlo. Rischi di sprecare l'opportunità di un'eternità.."
-"è figlia di Ex-e. Cresciuta tra ladri e tra storie di vendetta. Non sarà mai una di noi "
Detto questo uscì rapido dalla stanza per andarsene chissà dove.

FEI POV.

Non gli avrebbe permesso di soffrire quanto stava soffrendo lei. Non lo poteva lasciar fare. Aveva finalmente trovato la sua mahatakai, doveva per forza esistere una soluzione. E lei l'avrebbe trovata, con o senza il suo consenso.
Uscì dalla stanza per andare a cercare l'amica, l'unica che poteva trovare una soluzione a questa folle situazione e che poteva far andare le cose per il verso giusto: Althea.

Elemental series : Fire withinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora