Capitolo 14

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Dato che Harry non ha una macchina usammo la mia. Mi indicò i posti migliori per vendere e io ci andai. Il percorso mi innervosì molto e il fatto di dover restare in macchina da solo mentre Harry vendeva in quella parte degradata della città mi spaventava molto.

"E' tutto apposto?"mi chiese a bassa voce probabilmente vedendo la mia faccia pallida

"Sì... Sono solo nervoso credo"gli sussurrai. E' come se avessimo paura che parlando a voce alta qualcuno avesse potuto sentirci.

"Andrà bene..."mi disse Harry prendendomi la mano e stringendola forte. Mi disse di fermarmi vicino ad un parco abbandonato famoso per essere uno dei luoghi più loschi di Doncaster.

"Mi sentirei meglio sapendo che tu sei qui, non scendere dalla macchina." disse Harry prendendo un respiro profondo ed io iniziai a tremare dalla paura

"Stai bene?"mi chiese e io annuii sapendo che la preoccupazione stava prendendo il sopravvento su di me

"Non ti farai niente vero?" chiesi e lui si accigliò "Voglio dire, tornerai vivo e vegeto senza lividi o tagli?" .Lui sorrise non del tutto sicuro, ma decise comunque di cercare di tranquillizzare il suo ragazzo

"Certo Lou. Starò bene. Dai, guardami sono un ragazzo spaventoso correranno tutti via" disse facendomi roteare gli occhi

"Ma se sembri cucciolo indifeso!" chiesi e lui si accigliò

"Ti sembravo un cucciolo indifeso anche quando mi hai incontrato?"

"No... quel giorno mi hai spaventato" dissi e lui sorrise vittorioso

"Vedi, non hai niente di cui preoccuparti. Tornerò fra circa un'ora e se non mi vedi non venire a cercarmi, chiamami per telefono se succede qualcosa." mi avvertì per poi sporgersi lentamente verso di me e baciarmi dolcemente.

"Prendi questo... solo in caso succedesse qualcosa". Mi diede qualcosa e io mi guardai la mano per vedere uno strano oggetto con uno strano bottone sul lato. Lo schiacciai e saltai quando la lama di un coltello uscì da esso.

"Non se ne parla" dissi ridandolo al suo proprietario

"Ti prego Louis... Mi farà sentire meglio sapere che lo hai" mi disse Harry e io sospirai riprendendolo in mano sconfitto.

"Per favore non cacciarti nei guai" gli sussurrai e lui sorrise

"Promesso." disse chiudendo la portiera. Continuò a guardarmi fino a quando bloccai la macchina e sorrise. Prima di andarsene si mise la mano sul cuore e la tenne lì per un po' sapendo che mi stava promettendo di ritornare sano e salvo. Quando se ne andò guardai il coltello e deglutii. 'Perché ha uno di questi cosi? Dove l'ha preso?'.

Sospirai e mi guardai intorno sentendomi spaventato da tutto il buio che avevo intorno. Accesi la radio e abbassai lo schienale in modo da sdraiarmi per cercare di rilassarmi un po'. Fortunatamente i vetri della macchina erano oscurati quindi nessuno avrebbe potuto vedermi. Esaminai attentamente il coltello che avevo in mano, aprendolo e chiudendolo in continuazione. Toccai la lama e cercai di capire quanto potesse tagliare. Poteva davvero fare parecchio male. Poi iniziai a immaginare se Harry l'avesse mai usato. Ne aveva mai sentito il bisogno? Mi parve di essere stato sdraiato in macchina solo per pochi minuti quando all'improvviso sentii qualcuno bussare sul vetro. Saltai spaventato, ma poi vidi Harry. Aprii la porta e controllai l'ora sull'orologio. Erano davvero passate due ore?

"E' stato veloce..."dissi appena lui si sedette e chiuse la portiera

"Davvero?"mi chiese e io annuii chiudendo il coltello e ridandolo a Harry.

"Perché lo hai?" chiesi mentre alzavo il sedile per tornare nella posizione adatta per guidare

"Mi serviva un paio di anni fa... Stando con quelle persone ne hai bisogno, credimi...."dissi e io aggrottai le sopracciglia.

"Lo hai mai usato?" chiesi girando la macchina e partendo verso casa

"No. Ho minacciato qualcuno di usarlo, ma non l'ho mai fatto" dissi e io sospirai sentendomi leggermente risollevato da questa risposta

"L'hai venduta tutta?" chiesi mentre ci avvicinavamo alla città

"Si. E' sorprendente quante persone la vogliano." rispose tenendo in mano un mazzo di banconote ma in quel momento non guardai i soldi, ma il suo braccio. Aveva un piccolo livido sull'incavo del gomito. Tornai a guardare la strada cercando di nascondere le mie lacrime. Sospirai capendo cosa avesse fatto.

"Stai bene?" mi chiese ed io annuii asciugandomi le lacrime con fare disinvolto. Dovetti fermare la macchina perché iniziai a vedere tutto annebbiato. Appoggiai la testa al volante iniziando a respirare profondamente. Stavo andando in panico.

"Louis... cosa succede?" mi chiese Harry preoccupato appoggiandomi una mano sulla schiena.

"Sapevo che era una pessima idea. Lo sapevo cazzo" mormorai asciugandomi le lacrime

"Louis..."cercò di farmi alzare la testa, ma poi spostò il braccio e lo vidi passarsi il dito sul livido

"Mi dispiace..."sussurrò abbassando la testa. Fu lì che realizzai che non era veramente colpa sua. Non riusciva a fermarsi e mi sentii colpevole per essermi arrabbiato. Scesi dalla macchina e andai dalla sua parte aprendo la portiera. Mi guardò con gli occhi sbarrati dalla paura, ma io mi feci forza e gli sorrisi avvolgendo le mie braccia intorno a lui.

"Va tutto bene"gli sussurrai e improvvisamente scoppiò a piangere

"Non riuscivo a farlo... non riuscivo a fermarmi" singhiozzò e io lo tenni stretto a me baciandogli la fronte. Quando si calmò gli presi il braccio e gli baciai la piccola ferita. Mi spaventava il fatto che pochi minuti prima in quel posto si era iniettato della droga, ma volevo davvero farlo sentire meglio.

"Va tutto bene Harry..."sussurrai asciugandogli le lacrime con il mio pollice

"Non è vero. Ti ho deluso." mi disse dolcemente con nuove lacrime sulle guance.

"No, non l'hai fatto."risposi duramente

"L'ho fatto! Ho fatto ciò che cercavi di non farmi fare!" mi urlò e io sospirai stringendolo sempre più forte a me.

"Non mi deluderai mai Harry. Sei stato senza quella roba per tanto. Capisco sia difficile...." dissi. Lui strinse la mascella e provò a tranquillizzarsi respirando profondamente.

"Perché sei così gentile con me?" mi chiese facendomi sorridere

"Perché ci tengo tanto a te Haz" risposi ma lui scosse la testa.

"Non dovresti" disse sbuffando e io sorrisi appoggiando le mie labbra alle sue.

"Perché penso di amarti" sussurrai alle sue orecchie e i suoi occhi si spalancarono

"Cosa?"mi chiese dolcemente facendomi sorridere

"Penso di amarti" ridisse vidi il suo adorabile sorriso aprirsi sempre di più.

"Sei serio?" mi chiese insicuro e io annuii più felice che mai. Si accoccolò a me e premette le nostre labbra insieme in un bacio lento, ma decisamente passionale. Dopo poco più di un minuto si staccò e mi guardò dolcemente

"Credo di amarti anch'io." mi disse e io sorrisi baciandolo ancora. Un piccolo inconveniente non ci separerà e so che in futuro passerà dei periodi molto più difficili; ma so con certezza che insieme li supereremo tutti.

Two different worldsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora