Capitolo 29 "Una vita serena"

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Jess POV

Cazzo!Cazzo!Cazzo! Jessica Avery sei una deficiente!" Mi maledico mentre piano cerco i miei vestiti sparsi per casa di Gabriel.
Quando sono riuscita a recuperare tutto, mi volto un secondo a guardarlo. Dorme supino, con un braccio sopra la testa e l'altro poggiato sulla pancia. È bellissimo, illuminato dalla luce della luna che filtra dalle persiane.
Mi imprimo la sua immagine nella mente, lo voglio ricordare così, meravigliosamente vulnerabile. Ho sbagliato a tradire Patrick, non avrei dovuto. Questa sarà la prima e l'ultima volta. Ho commesso un madornale errore.
Guardo l'orologio, sono le tre del mattino. Tra quattro ore mi devo alzare per andare a lavoro. Prego Dio di non trovare Patrick sveglio, non riuscirei ad affrontare le sue domande.

Arrivo a casa in pochissimo tempo e appena entro vedo lui addormentato sul divano con la tv ancora accesa. La spengo e lo copro con una coperta. Mi sento terribilmente in colpa per quello che ho fatto e giuro a me stessa che non si ripeterà più. Patrick non merita tutto questo e io mi sento una stronza perché ho deciso di non dirglielo. 

Gabriel POV

Apro gli occhi al suono della sveglia e allungo una mano dall'altro lato del letto, irrimediabilmente vuoto.
Jess è andata via, di nascosto, senza neanche degnarsi di lasciarmi un biglietto. È stata la notte più bella degli ultimi sette anni e lei è fuggita come una ladra!
Fare l'amore con lei è stato intenso oltre ogni previsione e mi sono sentito, di nuovo, completo.
Suona il telefono e mi precipito sperando di leggere il suo nome sul display, ma è Erin.
Non ho voglia di parlare, penserò a cosa fare con lei più tardi. Che non la ami oramai mi è piuttosto chiaro, non ha senso continuare ad illuderla così.
Mi butto sotto la doccia e, mentre l'acqua corre sulla mia pelle, mi ritrovo di nuovo eccitato al pensiero di Jessica. È una vera strega che esercita il suo potere su di me, sin da quando eravamo bambini.
Tra poco la rivedrò e dobbiamo parlare e questa  volta non le lascerò alternative. Mi deve stare a sentire.

                                          ~

Arrivo in ospedale in anticipo. Sono uscita prestissimo per evitare di parlare con Patrick, che ancora dormiva beato, ignaro della sua fidanzata fedigrafa. Gli ho lasciato un biglietto attaccato al frigo dove gli dico che ho voglia di uscire a cena con lui. Quello che è accaduto ieri sera con Gabriel mi ha fatto capire che devo dare un taglio netto con il passato. Pensavo di averlo dimenticato ma
evidentemente la realtà è un'altra. L'unico modo per uscire da questa situazione è mettere distanza tra di noi, molto distanza.
Ho deciso di accettare la proposta di matrimonio di Patrick.

Arrivo in Ospedale e vedo che in reparto c'è ancora la guardia della sera precedente, quindi con calma mi cambio e prendo un caffè al distributore automatico.

"Mi spieghi perché cazzo sei fuggita come una ladra?"
La sua voce mi coglie alle spalle, impreparata.
Quando mi giro trovo i suoi occhi verdi che mi fissano, cupi, arrabbiati.

"Non volevo disturbarti" dico abbassando lo sguardo.

"Stronzate! Te la sei filata perché stai morendo dalla paura Jessica Avery. La notte che abbiamo trascorso insieme eè  stata fantastica, ci siamo entrati dentro Jess. Lo sai tu come lo so io!"

"Ti sbagli, Gabriel. È stato un errore, imperdonabile. Non avrei dovuto tradire Patrick."

Cerco di andare via ma lui mi prende per il braccio.

"Dove pensi di andare? Questa volta non ti permetterò di fuggire, abbiamo bisogno di parlare Jessica."

"Non c'è nulla di cui parlare Maxwell, ieri sera abbiamo scopato. Punto. Avevo bevuto e i ricordi dei vecchi tempi hanno fatto il resto. Io amo Patrick e ho deciso di accettare la sua proposta di matrimonio."

"Cosa cazzo stai dicendo?" Gabriel è furioso ed i suoi occhi, se potessero, mi ridurrebbero in cenere.

"Ti sto dicendo che ieri sera è stato favoloso. Abbiamo fatto dell'ottimo sesso, ma per me non ha significato nulla, questo non cambia i miei programmi originari. Ritorna dalla tua bellissima fidanzata Gabriel Maxwell e lasciami vivere la mia vita." Con uno strattone riesco a liberare il mio braccio dalla sua presa e mi allontano, lasciandolo li', davanti il distributore automatico.

Jess POV

La giornata prosegue relativamente tranquilla e Gabriel praticamente mi ignora, dovrei sentirmi sollevata ma non capisco il peso che ho sul cuore. Ho creduto di fare la cosa giusta allontanandolo da me: la nostra storia è nata malata e io non posso permettere che lui mi distrugga, ancora una volta. Quello di cui ho bisogno è la mia vita serena e tranquilla con Patrick... ieri sera mi sono sentita felice, tra le braccia di Gabriel ho provato pura gioia, è stato come se noi due fossimo dei pezzi di un puzzle che si incastrano alla perfezione. Ma la felicità dura poco, pochissimo, quello che fa veramente vivere bene è la serenità. Patrick mi dona serenità mentre con Gabriel sono sulla corda tutto il tempo, in attesa di una stabilità che lui non è in grado di darmi. Forse quello che sento per Patrick non è così intenso come quello che ho provato per Maxwell, però mi fa sentire come se fossi sempre avvolta da un caldo abbraccio e penso, che in fondo, l'amore vero sia questo.

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