Capitolo 28 "Quando le cose precipitano"

176 9 7
                                    

⛔️ warning⛔️
Questo capitolo contiene contenuti per adulti.
⛔️⛔️⛔️⛔️⛔️⛔️⛔️⛔️⛔️⛔️⛔️⛔️⛔️⛔️⛔️

Arriviamo al Belize e lasciamo le chiavi della macchina al parcheggiatore.

Sono nervosa, il pensiero di rivedere nuovamente Gabriel non mi fa sentire a mio agio ma so che questa serata è importante per Ally. Lei è la mia migliore amica e io farò buon viso a cattivo gioco.

Entriamo nel locale e veniamo avvolti dalla musica; le note di Enjoy the Silence, dei Depeche Mode, si diffondono nella sala, le luci sono basse e creano un'atmosfera molto intima.
Vedo Ally cercare con lo sguardo tra i tavoli finché la sua bocca non si schiude in un sorriso bellissimo.
Alza la mano e saluta e io seguo il suo sguardo finché non incontro due occhi verdi.

Gabriel e Jason si alzano mentre noi ci avviciniamo.

Ally vola fra le braccia del suo fidanzato e si baciano a lungo, come se fossero i soli nel locale.

Io e Joey ci guardiamo imbarazzate mentre ci sediamo.

"Ciao Gabriel" dico

"Ciao ragazze, cosa ordinate?"

"Per me una media chiara" rispondo
"Idem" dice Joey.

Gabriel fa l'ordine al cameriere e, nel frattempo, Ally e Jason si risiedono.

Chiacchieriamo del più e del meno mentre sorseggiamo le nostre  consumazioni.
Devo dire che Jason sembra veramente un'altra persona, i suoi occhi brillano mentre guarda Ally e le tiene la mano, stretta nella sua.
Vedo che ogni tanto Gabriel mi guarda di sottecchi e faccio di tutto per non ricambiare il suo sguardo.

La musica in pista cambia e mettono quella che era la mia canzone preferita ai tempi del liceo,
A thousand years di Cristina Perry.
In un attimo mi ritrovo catapultata in quella sera di tanti anni fa,  quando Gabriel si mise a cantarla sotto la mia finestra, per obbligarmi a farlo salire.
Ricordo il suo corpo che schiacciava il mio quando cademmo insieme sul mio letto, ricordo i suoi baci e il suo profumo. Il pensiero mi fa arrossire e abbasso gli occhi sentendo il suo sguardo su di me, scommetto che anche lui ci sta pensando.

"Mi concedi questo ballo, Jess?" Mi chiede offrendomi la sua mano per alzarmi.
Io non so cosa mi prende, ma metto la mia nella sua e mi lascio condurre al centro della pista, mentre sento gli occhi delle mie amiche trafiggermi la nuca.

Gabriel mi prende le mani e le allaccia intorno al suo collo mentre fa scivolare le sue attorno i miei fianchi, portandomi più vicina a lui. Io non faccio resistenza, mi sono persa nei suoi occhi verdi.
Lui avvicina la sua bocca al mio orecchio e canticchia seguendo i versi della canzone.

One step closer
I have died everyday waiting for you
Darling don't be afraid i have loved you
For a thousand years
I'll love for you a thousand more

"Maxwell perché fai così?" Gli chiedo scostando leggermente la testa in modo di avere il suo viso nel mio campo visivo.

"Così come?"

"Così seduttivo. Cantando nel mio orecchio come se le parole della canzone fossero rivolte proprio a me" gli rispondo guardandolo fisso negli occhi.
Vedo un'ombra scurirgli per un attimo lo sguardo prima di abbassare la testa e baciarmi.
Il tocco delle sue labbra calde è prima morbido e leggero, ma subito si fa più esigente.
Sento il desiderio crescere, il mio cervello mi dice che quello che sto facendo è sbagliato, totalmente sbagliato, ma il mio corpo non riesce a staccarsi. È drogato delle sue mani e della sua bocca.

Intreccio le mie dita nei suoi capelli e sento stringere ancora di più i miei fianchi che aderiscono perfettamente ai suoi.

"Andiamo via di qui" mi dice con voce roca.
"Non posso" sussurro
"Si che puoi. Lo vuoi quanto lo voglio io"
Il pensiero di Patrick passa fugacemente nella mia mente mentre faccio si, con la testa.
Un sorriso meraviglioso compare sul suo viso mentre mi prende la mano e mi trascina fuori dalla pista.

"Ragazzi noi andiamo." Dice ai nostri amici raggiungendoli al tavolo.

"Come, andate via?" Chiese Joey stupita.

"Si, riaccompagno io Jess a casa, domani mattina presto abbiamo una riunione in ospedale" mente lui spudoratamente.

"Dai Jess, ti accompagno io" mi dice Ally alzandosi dal tavolo.

"No, no. Non preoccuparti, mi da uno strappo Gabriel." Le rispondo evitando il suo sguardo.
Vedo che non è convinta ma non dice nulla, limitandosi a sedersi di nuovo. So perfettamente che domani mi aspetterà un interrogatorio degno della Cia.

Sto facendo un errore madornale, ma non voglio pensare. Io e Gabriel usciamo dal locale continuando a tenerci per mano mentre recuperiamo il suo Suv, al parcheggio del locale.

In macchina restiamo in silenzio ma la sua mano carezza possessivamente la mia coscia.

Arriviamo a casa sua in poco più di un quarto d'ora, Gabriel abita in un appartamento in centro. Parcheggia sotto casa e viene galantemente ad aprirmi la portiera, porgendomi la sua mano per aiutarmi a scendere. Ci guardiamo e ci sorridiamo.
A questo punto mi viene il serio sospetto di essere bipolare nei suoi confronti.

Non facciamo in tempo ad entrare in ascensore che mi ritrovo attaccata alla parete con una mano mi alza la gonna, insinuandosi tra le cosce. Gabriel mi sta addosso e sento il suo desiderio premermi contro. Io perdo completamente il controllo del mio corpo, l'unica cosa che voglio e sentirlo dentro di me.
Si aprono le porte e lui mi prende in braccio senza smettere di baciarmi. Armeggia con le tasche, con una mano, per recuperare le chiavi ed entrare in casa.
Non mi guardo neanche intorno, le sue mani sono sulla cerniera del mio vestito per tirarla giù e io resto in reggiseno e mutandine di pizzo nero davanti ai suoi occhi.
Gabriel si ferma a guardarmi e vedo il suo pomo d'Adamo andare su e giù.

"Sei bellissima, Avery" dice, percorrendo ogni centimetro del mio corpo con i suoi occhi verdi.

"Sta zitto, Maxwell. Non dire nulla o potrei cambiare idea" gli dico annullando la distanza dai nostri corpi.

Così come lui aveva fatto con me, gli sbottono la sua camicia e la faccio cadere a terra.
Le mie mani carezzano le sue spalle fino ai suoi pettorali scolpiti e poi, più giù fino alla cinta  dei suoi pantaloni. La slaccio senza smettere di perdermi nei suoi occhi, lo sento sospirare quando la mia mano entra nei suoi slip.
"Avery, cosa mi fai" sussurra sulle mie labbra prima di prendermi di nuovo in braccio mentre io allaccio le mie gambe intorno ai suoi fianchi.
Mi porta in camera sua e si siede continuando a baciarmi. Le sue mani sono dappertutto, nei mie capelli, sul mio seno, sulle mie cosce.
Ci liberiamo l'un l'altra da quel poco che ancora abbiamo addosso e questa volta è il mio turno di guardarlo.
Gabriel è bellissimo, il suo corpo è perfetto, la sua erezione potente, non resisto più, lo voglio dentro di me.
Lui mi trascina sopra di lui.

"Ti voglio vedere mentre ti muovi" mi dice
Prende i miei fianchi e li accompagna sopra di sé.
I nostri occhi sono allacciati mente il ritmo cresce, insieme al nostro piacere, non resisto e vengo mentre ancora sono sopra di lui.
Gabriel mi guarda soddisfatto e, finalmente, anche lui lascia il suo  desiderio esplodere in me.

YOU ARE SPECIAL TO MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora