Capitolo 15 " Campeggio"

201 10 4
                                    

Jess POV

Siamo tutti, come da tradizione, nella sette posti di Edward Maxwell il papà di Gabriel. I nostri padri siedono davanti, le nostre madri immediatamente dietro e io e Gabriel nell'ultimo sedile.
Da quando siamo saliti, non ci siamo guardati neanche una volta. Non so se sia l'imbarazzo o altro. Abbiamo entrambi le cuffie alle orecchie. Ciascuno perso nella sua musica preferita. La differenza è che io sono si, persa, ma prepotentemente consapevole della sua vicinanza . Ogni tanto guardo di sottecchi il suo bellissimo profilo e provo una stretta allo stomaco.
Il ciuffo ribelle gli cade sugli occhi. Avrei voglia di metterglielo in ordine con la mano. Ma lei, timorosa, rimane poggiata sulla mia gamba.
Tra poco arriveremo al piccolo e grazioso campeggio sul lago che è la meta preferita, oramai da anni, dei nostri genitori per trascorrere dei weekend insieme.
Saranno al massimo una trentina di bungalow immersi nella vegetazione rigogliosa. C'è anche una spiaggia attrezzata, con lettini ed ombrelloni, e un bar che prepara frozen e cocktail buonissimi.
Ho tantissimi bei ricordi legati a quel posto. Quando eravamo bambini io e Gabriel, entrambi figli unici, giocavamo in acqua fino allo sfinimento. Ingaggiavamo gare di nuoto, tuffi, arrampicata sull'albero. Per un pò siamo stati quel fratello e quella sorella di cui ciascuno di noi, evidentemente, sentiva la mancanza.
Mi sembra impossibile ora, che quello stesso ragazzino ossuto, sia il bellissimo ragazzo che mi siede al fianco, e che ha palesato il suo desiderio di me in maniera tanto esplicita. Dopo il nostro litigio di tanti anni fa, ho sempre trovato scuse per non venire. Una volta ero ospite di un'amica, un'altra volevo dormire dai nonni. Sono sei anni che non vengo qui.
Tra meno di dieci minuti arriveremo. È fine settembre ma l'aria è ancora calda e io ho tanta voglia di un tuffo in acqua.

Gabriel POV
Lei è accanto a me. Vorrei allungare la mia mano per prendere la sua ma non voglio fare nulla che faccia intuire ai nostri parenti quello che sento per lei. Almeno fino a quando non avremo chiarito per bene la nostra situazione.
Lei è bellissima. I suoi capelli castano chiaro le cadono morbidamente sulle spalle. Indossa una maglietta rosa e dei pantaloncini jeans. Le sue gambe sono scoperte e non posso fare a meno di guardarle. Le immagino allacciate  ai miei fianchi e il mio corpo immediatamente reagisce.
Sono costretto a tenere lo zaino sopra il mio inguine per coprire quello che è estremamente evidente.
Sto impazzendo. La voglio più di qualsiasi altra cosa. Non so come ho fatto tutti questi anni a fingere indifferenza nei suoi confronti.
È così bella.
Guardo il suo profilo mentre i suoi occhi sono rivolti al paesaggio fuori il finestrino.
Nonostante i miei buoni propositi di discrezione, non riesco a trattenermi e allungo la  mano a sfiorare la sua, poggiata sulla gamba.
Lei si gira e pianta i suoi occhi ambrati su di me. Accenna un sorriso e intreccia le sue dita alle le mie.  Avrei voglia di avvicinarmi e baciare quelle labbra che oramai conosco così bene.
Persi uno negli occhi dell'altra, non ci accorgiamo che siamo arrivati.

                                         ~
"Allora Jess, cosa te ne pare?" mi chiede Edward, il padre di Gabriel. "È parecchio che manchi dai nostri weekend insieme."
"Già " rispondo non sapendo bene cosa aggiungere.
Mi guardò intorno e quello che vedo non è molto differente da come lo ricordavo. Solo le siepi divisorie dei bungalow sono decisamente più alte, garantendo ad ogni unità abitativa la giusta privacy.
"Sono felice di essere qui" aggiungo guardando Gabriel.
"Anche io sono felice di essere qui" sussurra lui  nel mio orecchio "molto felice direi" aggiunge con un tono carico di aspettative.
Un brivido corre lungo la mia spina dorsale.
È tutto così nuovo per me.
"Jess, ci dai una mano con le tue cose" mi dice mia madre.

"Certo, arrivo"

Mentre prendo il mio zaino dall'auto, aiutata da Gabriel, mio padre torna dalla reception con le chiavi dei bungalow.
"Ragazzi che ne dite se noi prendiamo il bungalow grande con due stanze e voi vi prendete il monolocale con una stanza e due letti singoli?" Ci chiede mio padre . "In fondo siete come fratelli" aggiunge, dando una pacca sulle spalle a Gabriel che trattiene, a stento, un sorriso ammiccante.
"Certo che si! Siamo proprio come fratello e sorella, vero Jess?" risponde l'idiota lanciandomi uno sguardo divertito.
Di nascosto, gli assesto una gomitata in pancia mentre rispondo a mio padre
"Certo papà, nessun problema"

YOU ARE SPECIAL TO MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora