Capitolo 26 " Chi si rivede"

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Gabriel mi guarda mentre vedo che trattiene un sorriso.
Lo sa che non mi fa per niente piacere doverlo vedere ogni giorno. Non era questa la situazione che mi aspettavo di trovare tornando a casa.
Lui lo immagina e sta godendo del mio disappunto.
Escono tutti dalla stanza ma io lo trattengo prendendogli il braccio.

"Dimmi pure, Avery" mi risponde con finta indifferenza.
"Lo sai Maxwell, non possiamo lavorare insieme!"
"E perché di grazia? Illuminami..."
"Perché ... perché " non so cosa dirgli e alla fine mi esce di bocca la cosa più inappropriata.
"Perché abbiamo scopato!"
"E quindi? Ho scopato con decine di ragazze Avery, qualcuna pure in questo ospedale. Nessuna si fa i tuoi problemi. Cos'è che ti brucia ? " si avvicina pericolosamente "Vuoi forse ripetere l'esperienza?"

Gabriel mi incastra tra il tavolo e il suo corpo.
Non riesco a parlare e ho la salivazione azzerata, mentre il suo sguardo scende sulla mia maglietta ancora umida che lascia poco all'immaginazione.

"Potrebbe essere una cosa interessante, non credi Avery?" Sussurra nel mio orecchio provocandomi la pelle d'oca.
Faccio uno sforzo sovrumano mettendo i palmi sul suo petto muscoloso ed allontanandolo da me.

"Neanche se fossi l'ultimo uomo sulla terra!" Gli dico  cercando di uscire dalla stanza ma Gabriel mi trattiene prendendomi per l'avambraccio.

"Lo sai che tra noi c'è qualcosa Jess, non puoi negarlo, lo senti tu come lo sento io. Se potessi ti prenderei li', su quel tavolo e tu me lo lasceresti fare." La sua voce è suadente come quella di un serpente.

"Tu sei fuori, Gabriel. Io amo Patrick e ci sposeremo. Forse non domani, ma lo faremo. Non c'è spazio per te e per le tue farneticazioni romantiche, quindi lascia immediatamente il mio braccio. Non abbiamo un giro visite da iniziare?" Spero di mettere più distanza possibile fra di noi, già è difficile vederlo ogni giorno, proprio non posso permettermi che lui cominci a provocarmi così.

"Vai pure, ti lascio stare per il momento. Ma tu sai, dentro di te, che l'attrazione che proviamo l'uno nei confronti dell'altra, non può essere mascherata. Non serve nascondere la testa sotto la sabbia"  dice Gabriel guardandomi , con durezza, negli occhi.

"Io non nascondo nulla Maxwell. Tu hai frainteso. Si, ci siamo piaciuti e si, abbiamo scopato. Ma è stato una vita fa. Io non sento più nulla Gabriel. Ti prego, ti scongiuro, lasciami vivere la mia vita"

"Sei una codarda, Avery!"

Finalmente mi lascia il braccio e mi scapicollo fuori la stanza. Raggiungo gli altri ragazzi in reparto e poco dopo arriva anche lui con uno sguardo truce.
Spero che nessuno si accorga della tensione che c'è tra di noi. Provo ad ignorarlo ma non posso fare a meno di guardarlo di sottecchi, è ancora più bello di qualche anno fa. Il camice bianco non riesce a nascondere la sua muscolatura definita, ogni suo movimento emana forza e mascolinità.
Sospiro rumorosamente.

"Cos'hai?" Mi chiede una ragazza castana che ha iniziato con me questa mattina.

"Nulla, scusami" le rispondo.

"Si lo so anche io, è uno sballo vero? " dice riferendosi a Gabriel." Peccato che a me non mi ha degnata di uno sguardo! Mentre guarda in continuazione te..."

"No, ti sbagli. È una tua impressione" cerco di minimizzare.

"Bah, sarà... comunque io sono Madison"
"Piacere di conoscerti Madison, Jessica." Le rispondo tendendogli la mano.

La mattinata corre veloce tra una visita e l'altra.
Arriva in fretta l'ora di pranzo e mi ritrovo seduta a mensa con Madison che non fa altro che chiacchierare, mi ricorda molto Joey. Mi viene in mente,  in quel momento, che stasera ci dobbiamo vedere e che ancora non ci siamo messe d'accordo.
Mando un messaggio al nostro gruppo whatsapp.

Ragazze ciao, allora per questa sera e' confermato? Alle 21.00 al Belize con  apericena  e musica dal vivo?

Siiii, non vedo l'ora di vederti straniera!ci sono parecchie novità

Ally mi risponde subito.

Claro que si!!!! A stasera ragazze!!! Io la so, la novità di Ally scrive Joey

Uffa, non è giusto. Col fatto che sono stata fuori, mi avete escluso. A stasera stronzette

Non vedo l'ora di riabbracciarle.
"Scusami" dico a Madison" dovevo coordinarmi con le mie amiche per questa sera"

"Tranquilla! Figurati." Mi tranquillizza

"Mi stavi dicendo?" Le dico riprendendo il discorso ma lei, non mi sta più a sentire. Il suo sguardo è vitreo su un punto alle mie spalle.
Mi giro per vedere cosa abbia attirato così tanto la sua attenzione e trovo due prati verdi fissi nei miei occhi.

"È un Dio quel ragazzo! Me lo devo fare assolutamente." Mi dice Madison. Ci manca solo che si lecchi le labbra!

"Non è niente di speciale. " mento più a me stessa che a lei.

"Scherzi vero? E' favoloso. Se solo mi guardasse come guarda te!"

"A me non interessa. Sono fidanzata da sei anni con un ragazzo meraviglioso."

"La fedeltà è un concetto sopravvalutato, Jess. " Mi dice con disinvoltura facendomi l'occhiolino.

Finiamo di mangiare senza che lei stacchi gli occhi di dosso a Gabriel e devo dire che, la cosa, non mi piace per niente.

                                      ~

Torno a casa per cambiarmi prima di raggiungere le ragazze.
Patrick ancora non è arrivato ma trovo un suo biglietto attaccato al frigo.

"Amore scusami, certe volte mi comporto da coglione. Non era il momento più opportuno per affrontare il discorso. Ti prometto che ti darò il tuo tempo. Però, non farmi aspettare troppo:-)
Ti amo
Patrick
P.s. Neanche io torno a cena, mi vedo con i miei amici del basket. Ci sentiamo dopo per telefono.

Mi sento in colpa per avere ignorato le sue chiamate tutto il giorno così prendo il telefono e lo chiamo, ma  
Il cellulare squilla a vuoto. Allora decido di inviargli un messaggio.

Dispiace anche a me. Ti amo anche io. Non faccio tardi, noi andiamo al Belize. Buona serata amore

Guardo l'orologio e mi accorgo che è tardissimo.
Ho mezz'ora per sistemarmi ed uscire.

Mi faccio una doccia veloce e lavo i capelli, li asciugo e li lascio cadere morbidi sulle spalle. Li ho schiariti leggermente sulle punte e davanti al viso. L'effetto è veramente bello, il mio parrucchiere aveva ragione.
Mi trucco, enfatizzando gli occhi con la matita, e metto un rossetto arancio sulle labbra.  Un po' di fard e sono a posto. Ora le note dolenti, cosa mi metto? Parecchie cose sono ancora impacchettate. Non siamo riusciti a mettere tutto in ordine e poi, speriamo di stare in questa casa il meno possibile. È veramente piccola e arrangiata negli arredi.
Un micro soggiorno con angolo cottura, un bagno e camera da letto microscopica dove non c'è spazio neanche per una cassettiera.

Apro lo scatolone con la scritta "vestiti Jess", prendo il primo tubino che riesco a trovare. È nero e lungo fino alle ginocchia con uno spacco inguinale.

Lo indosso e devo dire che è veramente bello e sexy, forse un po' troppo per una serata da sola con le amiche, senza Patrick. Ma tant'è. Oramai è tardi e devo scappare, altrimenti Joey ed Ally mi uccideranno.

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