Capitolo 20.

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E alla fine la cosa peggiore per Rachele è capitata.
Il suo presentimento non sbagliava.
La nazionale Italiana , la sua amata nazionale Italia , è fuori dal mondiale.
Leo le sta stringendo una mano mentre versa silenziose lacrime appoggiata alla spalla di Paulo , hanno guardato la partita nella stanza di quest'ultima , oltre a loro due ci sono Gonzalo , Angel e Mauro.

"Vedere Federico , Mattia ,Andrea e Gigi così mi sta distruggendo."
Sussurra Rachele.

"Fa male anche a me nena."
Risponde Paulo , Rachele non fa a tempo a dire nulla perché il suo telefono ha cominciato a squillare , è Alessandra , raccoglie tutte le sue forza per dar coraggio anche alla sua migliore amica che sta vedendo quello strazio dal vivo.

"Hey,"
Sussurra piano Rachele rispondendo al telefono.

"Non so se ce la faccio ad andare da Mattia , non sono brava a dare conforto in queste cose e non so come se la può vivere lui , ho paura Ra e tu non sei qui con me."

"A calmati , respira , agitarsi non serve a nulla. Sei la sua fidanzata, vorrà solo te accanto. "

"E che faccio? Che gli dico ? "

"Non devi fare o dire nulla , tienilo fra le tue braccia , stringilo , le parole ti verranno fuori al momento giusto. "

"Perché non sei qui Rachele? Ultimamente non ci sei mai."
Rachele sospira.
La sua migliore amica ha perfettamente ragione.

"E' vero A , non ho scusanti , non ci sono ultimamente e non ci sono nemmeno stavolta ma lo sai che sono sotterrata di lavoro , sto pensando solo a quello ."

"Non volevo accusarti , è solo che mi sento così debole e piccola difronte a questa situazione."

"Siamo tutti piccoli difronte a questa situazione ."

"La supereranno?"

"Certo che la supereranno , col tempo , con molto tempo ma la supereranno , sono dei leoni , non sono da lasciare soli però , non sono da accusare."

"Non potrei mai farlo ."

"Usciranno a breve no?"

"Alcuni sono già usciti , andrò a vedere dov'è Mattia , ti chiamo dopo , o domani , non lo so. Mi manchi."

"Mi manchi tanto anche tu , ti voglio bene A , ricordatelo sempre."

"Te ne voglio anche io."
E detto questo attacca , gli altri la guardano con malinconia negli occhi , come se anche loro fossero fuori dai mondiali .

"Ho decisamente bisogno di una sigaretta."
Esclama poco dopo alzandosi per prendere il pacchetto di sigarette e l'accendino per poi andare sul balcone seguita da tutto il gruppo che non vuole lasciarla sola.

"Avevo dodici anni quando abbiamo vinto i mondiali del 2006. Mamma e papà non c'erano , Francesco , io e Sofia con Marco e Luca che aveva 4 anni , siamo andati a vedere la partita sul maxi schermo nella piazza del mio paese , al rigore di Grosso ero in mezzo ai miei fratelli , gli stavo stringendo le mani , poi ha segnato , abbiamo gridato tutti , Francesco mi ha stretto fortissimo , continuava a gridare che eravamo campioni del mondo , a sventolare la bandiera , avevamo le lacrime agli occhi ,gridavo , ero felice anche io , li avevo seguiti tutti quei mondiali. Francesco mi teneva sulle spalle e mi portava in giro , eravamo felicissimi , stiamo stati in giro tutta la notte. Mi ricordo tutto come se fosse ieri, è stato uno dei giorni più belli di tutta la mia vita . Ora quei mondiali non ci saremo . Erano rimasti in pochi della nazionale del 2006, speravo di poterli vedere un'ultima volta giocare e salutare la nazionale e invece è finita così e sappiamo tutti che verrà ricordato questo , non verrà ricordato altro."

Fix You. - Paulo Dybala.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora