•Casa•

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Quando fermo il motore e torno ad immergermi nel silenzio che viene disturbato solo dagli schiamazzi che provengono ancora dal rally il portachiavi di Josh ormai mi ha inciso la pelle per quanto l'ho stretto.

Ancora scossa non mi rendo conto che la portiera è stata aperta e che gli occhi vispi di Aid mi stanno sorridendo.
Le sue braccia mi avvolgono la vita, trascinandomi di nuovo nella confusione della gara appena finita.

"Ehi, che succede? Non mettere il muso, hai appena vinto!" sorride a trentadue denti facendomi fare un piccolo giro in aria

Notando il sorriso estremamente finto che gli regalo, la sua allegria sembra spegnersi di colpo e finalmente ritorno con i piedi per terra appena la sua fronte si corruga in un cipiglio scuro.

"Dico davvero. Ti hanno dato fastidio?" si irrigidisce al solo pensiero, lanciando uno sguardo attorno a noi come se la causa del mio stato potesse comparirgli subito di fronte

"Sto bene. Ora torno a casa." sentenzio senza incontrare il suo sguardo

So di aver appena innescato la scintilla per la sua indole protettiva, ma non me ne curo mentre mi rimetto al volante.
Ho solo bisogno di rimettere in ordine i pensieri.
E dopo quasi due anni decido di prendermi di nuovo un momento per me, uno dei miei piccoli viaggi di fuga che prima compivo con Josh, ma che ero finita poi per fare in solitudine.

***

"Dannazione!" sbatto la portiera e mi dirigo vicino al cofano

"No. Non di nuovo!" mi porto una mano alla fronte, mentre osservo il fumo bianco uscire dal vano motore

Questa giornata sembra essere destinata a non finire più.
Prima JJ, ora la macchina. Cos'altro deve accadere?

Dopo aver armeggiato inutilmente per mezz'ora tra viti, olio per motori e fumo mi arrendo e compongo il numero dell'officina di Shane.
Malgrado mi ricordi ancora della sua poco amichevole mano morta di Natale, quel ragazzo è l'unico di cui mi fidi per mettere mano alla mia Mustang.

"Ehi bellezza! Ormai avevo perso le speranze di rivederti, ma lo sappiamo che sono irresistibile..." blatera con un tono che vorrebbe essere seducente, ma si limita all'addormentato

"Ma io non volevo vederti, mancavi solo alla mia macchina a quanto pare! Dovresti rimorchiarla fino all'officina." ghigno

"Dolcezza sono le due di notte, io starei anche dormendo..." si lamenta mano lunga

"Su Shane non farti pregare..." ringhio, lanciando un'occhiata alla mia unica via di fuga che ora se ne sta morta sul ciglio della strada

"Dovrebbe essere uno dei miei ragazzi in officina, ti mando qualcuno baby!" biascica ancora

Ogni giorno mi stupisco di quanti nomignoli melensi e nauseanti riesca ad usare questo ragazzo in un discorso solo.

Attendo per quasi mezz'ora prima che il dipendente di Shane arrivi con un vecchio carroatrezzi.

"Av?" la faccia non poco stupita di Adam si sporge dal finestrino del guidatore

Ma andiamo! Seriamente questo qui ci perseguita...

***

Un'ora, un litigio e un cazzotto schivato dalla faccia di Adam dopo, sono seduta sul sedile del vecchio camioncino di Shane.
La faccia di Adam è concentrata sulla strada, ma ho notato che ogni tanto mi controlla con la coda dell'occhio, cosa che io non mi preoccupo di fare dato che lo squadro da capo a piedi da quando ho poggiato il fondoschiena su questo catorcio.

Il suo profilo non è cambiato per niente in questi anni, anzi si è fatto più virile e accentuato.
Le braccia restano tese verso il volante, su cui ogni tanto fa tamburellare i pollici, forse per nervosismo. Il petto ampio si alza e si abbassa in un movimento regolare intrappolato sotto ad una delle sue classiche magliette nere. La mascella squadrata guizza appena ogni volta che il ragazzo prende una curva, qualche ciuffo nero gli ricade sulla fronte senza fargli perdere la sua aria ribelle.
Mentre le sue iridi nere guizzano in uno scatto verso di me quasi fosse un animale in trappola, quando l'unica ad esserlo sono io.

"Smettila di fissarmi così!" si passa una mano tra i capelli sbuffando

"Sei sicuro che questo affare non ci lascerà a piedi come ha fatto la mia macchina?" lo ignoro, accendendo poi la radio per interrompere il silenzio ma anche questa sembra essere in fin di vita

"Fantastico! E io che speravo di andarmene..." sbatto la mano sul sedile spazientita

Lo stridio dei freni sull'asfalto non è nulla in confronto allo strattone che prendo contro il cruscotto quando Adam inchioda di colpo nel bel mezzo della strada.

"Ma sei fuori di testa! Volevi per caso ucc-" sbraito

"Tu vuoi andartene?"
"Di nuovo."

I suoi occhi scorrono fibrillanti ovunque rimbalzando sui vetri appannati del furgoncino mentre stringe sempre più forte il volante.

"Sì. Cioè-" ma non riesco a finire nemmeno questa frase perché riparte di nuovo a blaterare

"Non puoi. Non pensi ai bambini? Alla gente che hai qui? Non puoi ferire altra gente. Juls, Jerry, tuo padre e...me" finisce in un sussurro, ma io lo sento forte e chiaro il suo nome alla fine della frase a pugnalarmi un'altra volta al cuore

"Io...io avrei ferito te!" prendo un profondo respiro

Sin da quando ci siamo rivisti dopo tanto al bar di Sally lui è stato quello a cui dovevo una spiegazione, quello che era stato lasciato a Miami perché ero una codarda, quello che aveva bisogno della verità quando tutto quello che doveva sapere era nel palmo delle sue mani.
E forse ora ero pronta ad esplodere una volta per tutte perché ormai le crepe che mi aveva scolpito addosso erano arrivate più in profondità della mia inutile corazza, ora indebolivano il mio cuore e l'unico modo per ristabilire l'ordine era colpire la fonte di tutto questo caos.

"Tu. Hai iniziato a distruggermi ancora prima che Jeremy ci presentasse quella sera. Tu eri già destinato a destabilizzarmi e rendermi fragile ancora prima di nascere. Hai corso in una vita parallela alla mia, ma che era destinata a far soccombere tutto il mio mondo.
Se solo avessi saputo che eri uno dei tanti burattini di the Wolf o peggio suo figlio non ti avrei fatto nemmeno salire sulla mia auto quella notte." le lacrime mi annebbiano gli occhi ma non le lascio uscire ancora

"Non capisci quanto male mi abbia fatto sentire mio fratello congelare affianco a me la notte dell'incidente, vederlo coperto da un lenzuolo bianco mentre me lo portavano via, guardare la mia famiglia crollare perché il tassello che sorreggeva il tutto non c'era più. Mio padre perso nell'alcol, mia madre ricoperta di lividi e le prime cicatrici a dare vita ad un muro di indifferenza." la prima goccia salata mi arriva alle labbra

"Ed è stato ancora peggio amare l'unica persona così vicina ai miei incubi, peggio ancora scoprire che JJ c'era ancora ma non aveva il coraggio di venirmi a cercare per non cadere di nuovo nel passato, o meglio nei Lewis. Mi ero ripromessa che non mi avresti più inciso il cuore, ma ora eccoti qui a prenderti di nuovo tutte le mie lacrime solo perché siamo troppo caotici per parlare e smettere di baciarci." ansimo, mentre la sua figura scompare sotto il mio pianto disperato

Distolgo lo sguardo che fino ad ora lo ha trafitto e mi rannicchio contro lo sportello, le ginocchia al petto e il fiato corto.
Ed è un leggero spostamento d'aria prima che mi ritrovi le sue iridi nere ad un palmo dal naso.

"Av..." un sussurro straziato come se avesse assorbito il mio dolore, mentre le sue mani calde raccolgono le mie lacrime una ad una dalle guance

"Mi dispiace. Così tanto." il tono spezzato e la fronte sulla mia

Le sue braccia mi avvolgono di nuovo inglobandomi nel profumo che ormai stavo dimenticando.
Mi ritrovo seduta sulle sue gambe, la faccia nascosta contro la sua maglietta, il suo respiro fra i capelli e il petto scosso dai singhiozzi.

"Se solo non fossi diventato anche la mia casa..."

~~~

Capitolo un po' più lungo del solito così mi faccio perdonare 😜

Esistono due versioni di questo capitolo, ma conoscerete solo quella venuta meglio.🙌

In parte è per questo che ci ho messo molto per aggiornare e anche perché sono in vacanza.🐚🐙🐠

Grazie,
Vale

My disaster 2 ~il passato ritorna sempre~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora