•Perdere tempo•

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"Devi per forza andare a lavoro?" protesta Emily, allacciandomi le braccia attorno alla vita

"Te l'ho detto, Shane ha bisogno di una mano e mi ha chiesto un turno straordinario..." le lascio un bacio, mentre il suo viso si contrae in una smorfia di disappunto

In realtà non devo minimamente mettere piede in officina stamattina, ma ho qualcosa di molto più importante da fare.
Prendo il giubotto dall'appendino dietro la porta e lo infilo, rivolgendo un'ultima occhiata ad Emily, che se ne sta distesa fra le coperte stropicciate.

"Ci vediamo stasera amore!" mugola stiracchiandosi

"A più tardi Em!" mi chiudo la porta alle spalle

Sembra assurdo, ma in due anni di relazione non ho mai chiamato la mia ragazza amore, tesoro o anche solo piccola.
Non me ne è mai arrivato il bisogno.
Emily. Forte, veloce da dire, privo di rischi.
Il fatto è che un semplice soprannome aprirebbe una miriade di cicatrici che ho lasciato a Miami.

Scaccio questi pensieri prima che riempiano di nuovo la mia testa e prendo il mio telefono, digitando le poche cifre che mi porteranno dalla persona che occuperà la mia giornata.
Qualche squillo e la voce che avrei pensato di sentire viene rimpiazzata da quella di una bambina.

"Pronto?" dice curiosa

"Ciao, pot-" provo a parlare, ma la vocina acuta mi anticipa

"Ciaooo! Chi sei?! Sei un amico della mamma?! A me non piacciono i suoi amici..." farfuglia tutta spedita, mentre io mi sono fermato alla parola mamma

Sta parlando di Av? Ha una famiglia ora? L'avevo già vista da Sally con quei ragazzini, ma...
Mentre il mio cervello si riempi di dubbi, la voce di un altro ragazzino si aggiunge.

"Dammelo! Voglio parlare anch'io!" piagnucola il bambino

"Potevi arrivare prima!"

"Ma... Avriiil! Aiiid!" singhiozza il piccolo

E io resto muto come un imbecille, mentre i passi di qualcuno si avvicinano dall'altra parte della cornetta.

"Che succede qui?" chiede la voce insolitamente calda di Avril, mentre i due bambini sono nel bel mezzo di una litigata

"Pronto...?" sospira poi sulla cornetta

Sembra esausta e sento che il mio cervello esploderà se non do qualche risposta alla confusione che mi invade da qualche giorno.

"C'è qualcuno?!" la sua voce mi risveglia

"Avril...sono io!"

"Oh..." la dolcezza che aveva pochi minuti prima sparisce lasciando spazio ad una freddezza che mi fa rabbrividire

"Oggi dovevamo inc-"

"Non posso." dice secca

"Ma avevi det-"

"Lo so cos'avevo detto, ma credo tu abbia intuito il disastro che sta succedendo qui e non posso perdere tempo con te."

Perdere tempo. Sono diventato una perdita di tempo per lei.
Me lo merito, eccome. Forse me lo aspettavo, ma non pensavo avrebbe fatto così male sentirlo dall'unica persona che mi abbia mai capito davvero.
Che ti prende Adam?! Devi solo dirle cos'è successo con Josh e sparire dalla sua vita!
Poche cose mi fanno paura e una di queste è lei, Avril Callaghan. L'unico essere di questa terra in grado di neutralizzare le mie barriere, l'unica in grado di far sciogliere il pezzo di ghiaccio che ho nel petto, la persona che meglio riesce a distruggermi inconsapevolmente e quella che non voglio allontanare.
Nella mia testa so cosa accadrà oggi.
La rincontrerò, avrà i suoi chiarimenti, molto probabilmente mi odierà, io avrò ripulito la mia coscienza e tornerò a casa da Emily per rintanarmi nella vita fatta di sicurezze che mi sono costruito in questi due anni.
Ma ora seduto al volante della mia macchina, con il suono della voce di Avril che rimprovera i due ragazzini nelle orecchie, mi chiedo se voglio davvero che lei sparisca dalla mia vita.
Sono passati due anni senza di lei, ma ho continuato a pensarla e a custodire in un angolo del mio cuore i nostri momenti. Se ora parlassi, se ora scoprisse, non avrei più nulla per tenerla ancorata a me.

"Senti, devo andare." dice sbrigativa

"Av..." soffio e posso sentire dal suo respiro più corto che ho tutta la sua attenzione

"Avril aspetta! Per un momento potresti smettere di evitarmi e ascoltare?"

Non risponde, semplicemente continua a respirare piano lasciandosi cullare dal silenzio che tanto ama.

"D'accordo... ma ora non riesco a muovermi da casa, davvero..." sospira indecisa

"Posso raggiungerti io se vuoi?" propongo

"N-non-" ma stavolta sono io ad interromperla, non posso farmi mandare via ancora

"Indirizzo?"

"No. Adam."

"Credo di non aver capito bene!" urlo, facendo finta di non sentirla

"Sei un'idiota Lewis!" ridacchia, facendomi sorridere automaticamente

"Lo so Callaghan e continuerò finché non saprò dove abiti!" dico deciso

"Bronx..." è la prima parola che dice e il mio corpo rabbrividisce

Non è cambiata. Il suo mondo, la sua vita sono sempre gli stessi, è semplicemente fuggita da me.

"Pensi di venire ancora?" sospira sulla cornetta

Lei sa. Sa che sono cambiato, riesce a capirlo con uno sguardo, sa che mi sono staccato con la forza dal mio passato, da quello che più mi veniva facile fare, e sa anche che sto per ributtarmici dentro a capofitto in questo preciso istante.

"Sono lì tra dieci minuti." rispondo secco e richiudo la chiamata

Non so bene come, ma dopo poco sono di fronte la porta dell'appartamento 15 di un vecchio e freddo palazzo del Bronx.
I muri sono anneriti dall'umidità, le porte dei vari appartamenti sono malmesse, aperte e talvolta compare un avviso di sequestro appeso al legno scheggiato, mentre in fondo al corridoio un anziano signore vestito con un enorme cappotto logoro mi osserva con gli occhi stretti in due fessure.

Mi decido a suonare il campanello, ma nemmeno quello sembra funzionare.

"Devi bussare. Non funziona." mi avverte l'uomo del corridoio, avvicinandosi alla porta e picchiando le nocche al posto mio

In pochi secondi la figura di Avril avvolta in una felpa enorme mi compare davanti.
Il suo sguardo ghiacciato mi brucia la pelle scivolandomi addosso. Poi si volta verso l'anziano e gli sorride

"Buongiorno Terence!" lo saluta

"Principessa!" il viso arrabbiato e segnato dal tempo si apre in un sorriso paterno

"Se succede qualcosa sono qui fuori!" la avverte, per poi riavviarsi verso il suo posto senza però avermi lasciato un'occhiata di avvertimento

E mentre Av mi fa spazio sulla porta per rientrare nella sua vita, capisco che è arrivato il momento di prendere ognuna delle mie ferite e cercare di rimarginarla.

~~~

Rieccomi! Vi è piaciuto il nuovo capitolo?

Adam vuole dire la verità, ma non vuole perdere Avril più di quello che non sia già.
Avril cosa farà?

P.S. non so quando riuscirò ad aggiornare, ma spero di farcela per il prossimo weekend, sempre se la scuola me lo permetterà...

Grazie,
Vale<3

My disaster 2 ~il passato ritorna sempre~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora