•Oro•

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Buon anno nuovooo!
Sì perché è da Natale 2018 che non mi facevo più viva... (accendete pure torce e forconi)
Ma ora che la scuola finalmente ha messo i lucchetti alle porte, ho finito lo stage e in qualche strano modo sono riuscita anche a farmi male al piede perdendo giugno per restare a letto fasciata ECCO A VOI IL CAPITOLOOO

🚨si tratta di alcuni flashback e pensieri di Josh dal giorno dell'incidente fino agli ultimi avvenimenti, giusto per farvi entrare meglio nella mente contorta del nostro amico🚨

***

POV. JOSH
la sera dell'incidente
Qualche giorno fa ho letto che i giapponesi quando riparano un oggetto rotto ne riempiono le crepe con dell'oro.
Niente di più azzeccato.
A volte mi immagino la mia vita se dodici anni fa lei non fosse entrata dalla porta di casa tra le braccia di mia madre, avvolta in una coperta di lana blu come i suoi occhi, strillando e ridendo come solo i neonati sanno fare.
Una venatura d'oro è la mia piccola Av.
Perché oltre quei vestiti scuri e larghi e il broncio che mostra alla maggior parte della gente, lei ci ha salvati.
Una famiglia ormai a cocci che aveva semplicemente bisogno del suo filamento dorato.

Ed ora penso a quanto potrà durare, mentre osservo il buffo groviglio di capelli castani che è sparso sul mio petto.
Una mollettina rosa a bloccare un ciuffo che le finisce irrimediabilmente davanti gli occhi ogni volta che si muove, la maglia nera che le ho regalato per il suo compleanno addosso, le mani unite sotto la testa, la fronte distesa di chi è immerso in un sonno di mille sogni.
Avril è sempre stata così. Follia, sbadataggine, astuzia e un pizzico di serietà quando serve.

È crollata mentre stavamo facendo il nostro gioco sul tetto di casa. Osservare le persone dall'alto di un palazzo è sempre stato il nostro modo per fuggire. Lei e quelle tegole rosse e sbiadite dal sole sono la mia piccola bolla felice, il mio posto nel mondo che non potrà mai essere rovinato.
O almeno pensavo questo fino a ieri sera.

Un semplice foglio logoro e piegato, infilato nel cruscotto della mia auto è bastato a far crollare ogni cosa.
La mia vita, la mia passione, la mia bolla e il suo cuore.

Lascia la città, niente più tracce. O il tuo fiorellino morirà piano piano.
The wolf

Una calligrafia secca e spietata e la vita di mia sorella appesa ad un filo a causa mia.
Avrei voluto fermarmi prima. Prima di conoscere il rally, prima di farmi prendere troppo da quell'adrenalina inebriante, prima di entrare nel giro di chi ora vuole farmi uscire da quella che è la mia vita, prima di mettere piede oltre confini non miei, prima del successo e dei soldi contro le persone sbagliate.

E ora mi ritrovo qui, nel nostro posto, con il corpicino esile di Avril tra le braccia, il tetto ancora tiepido del sole pomeridiano a scaldarmi i piedi nudi, mentre tengo in una mano una lettera per Jer, l'unico di cui mi fidi ciecamente, e nel cervello un piano per uscire di scena una volta per tutte.

Una sola immagine a incendiarmi l'anima. Le sue guance rigate dal dolore appena finirà la mia corsa al rally stasera.

~~~

Quando andavo alle elementari c'era un gruppo di bambini. Erano davvero prepotenti e io ero una testa calda che non si risparmiava commenti nemmeno a quell'età.
Un giorno uno dei bulletti, Billy si chiamava, aveva provato a rubarmi la mia merenda e io mi ero talmente impuntato nel non volergliela dare. Me l'aveva preparata Av e io ne ero talmente fiero.
Il pugno che mi era arrivato dritto allo stomaco mi aveva tolto il fiato, e pure la merendina.

Ora che mi allontano a bordo di un'auto non mia, diretto verso una città estranea, accompagnato solo dalle lacrime e dalla rabbia per aver perso una parte di me, preferirei mille volte il dolore del pugno di Billy.

~~~

Molto spesso vagando per le strade di New York ho pensato di vederla.
Una maglietta, uno squarcio di pelle, delle ciocche castane o semplicemente i suoi occhi blu.
La corsa disperata per fermare la marcia frenetica della ragazza.
La mano tremante ad afferrarle un braccio.
Ma poi i vestiti non erano i suoi, la pelle più abbronzata del dovuto, i capelli tinti o gli occhi di una tonalità diversa.
Semplicemente Av non c'era. E io tornavo di nuovo al mio vagare solitario.

~~~

L'ho immaginata più volte.
L'ho immaginata da grande.
L'ho immaginata.
Cresciuta, un po' più alta, nascosta ancora dietro i suoi vestiti neri che facevano sembrare ancora più bianca la sua pelle limpida. La testa alta e lo sguardo fermo che solo i Callaghan hanno.
Le dita sottili avvolte attorno al volante della nostra Mustang.

~~~

Sono sempre stato bravo ad osservare da lontano. Studiare il nemico, guardare i dettagli, la gente che cresce o stare fermo immobile mentre le cose si sgretolano.
È sempre stata una mia specialità.
Ma mai come in questo momento vorrei smettere di vedere.
Incollato al tavolino del bar di Sally la vedo ripiombarmi di fronte.
Il viso dolce e l'anima un po' più spigolosa a causa del tempo. Se ne sta lì, tre ragazzini a farle compagnia, il sorriso stampato sulle labbra che scompare appena i nostri sguardi si scontrano dopo anni.
Mi sembra di vedere un fantasma. L'ho cercata per troppo tempo perché ora sia realmente qui.
Così faccio ciò che mi viene meglio, scappo.

~~~

Quando si esce da una dipendenza si cerca sempre di stare lontani il più possibile dal suo fattore scatenante per non ricaderci di nuovo.
Il ritorno di Av era stata la scintilla necessaria e ora mi ritrovo immerso fra la gente del rally con l'odore di fumo di scarico a inebriarmi ancora una volta.
Non è difficile individuarla tra la folla. Appollaiata sul cofano della sua rossa, una sigaretta tra le labbra, gli sguardi di tutti addosso.
E in un impulso automatico mi ritrovo lì seduto accanto a lei con il freddo della carrozzeria sotto le gambe e la sua occhiata bollente addosso.
Un impulso talmente avventato che mi dimentico ogni cosa, anche il tatuaggio che ho al polso.
Per un giorno migliore A.

I suoi occhi sgranati e un'espressione di speranza mista a nostalgia dipinta sul volto mentre fa scivolare il suo dito sottile sopra quelle lettere di inchiostro.

~~~

Ho riportato gioia, speranza, tristezza e pianti nella sua vita.
Ma ora sono qui, lei stretta fra le mie braccia, le sue lacrime a inzupparmi la maglietta e la voce implorante.

Torna, torna e basta...

Ed è quello che voglio, che sento.
Sono tornato finalmente a casa nel preciso istante in cui l'ho stretta tra le braccia tornando a proteggerla.

"Sono qui Av."

My disaster 2 ~il passato ritorna sempre~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora