Domenica mattina mi sento frastornata. La passo a casa, non mi va per niente di uscire. Ho paura di incontrare Cole. Una parte di me desidera andare a trovarlo, baciarlo fino allo sfinimento, l'altra parte vuole solo restarne lontana, al sicuro da lui.
Lunedì mattina mi sento già meglio. Sono carica per andare a scuola, stranamente. Parcheggio la macchina al solito posto e mi dirigo verso l'entrata.
- Ashley!- Lucas mi arriva alle spalle.
- Hei, ciao Lucas!- lo saluto.
- Come butta?-
- Bene... Cosa vuoi?-
- Mi serve una mano. Vedi c'è una ragazza che mi piace, ed è nel tuo corso... Non è che potresti parlarle?-
- Non se ne parla Lucas, devi sbrigartela te-
- E dai Ashley, per favore. Ti pago -
- Non ci tengo ad avere i tuoi soldi, Lucas. Senti facciamo così, io le dico che vuoi incontrarla fuori e tu le parli, va bene?-
- Sì... Potrebbe funzionare in effetti -
Mi dà una pacca sulla spalla e ci avviamo ognuno nella nostra classe.- Allora? Le hai parlato?- mi chiede Lucas non appena mi siedo a tavola.
- Sì -
- E...?-
- Ha detto esplicitamente che non gli interessi per niente -
- Ah -
- Mi spiace - concludo. Appena metto in bocca il primo boccone di cibo, una mano mi tocca la spalla. Mi giro e mi trovo faccia a faccia con Cole.
- Che vuoi?- gli chiedo fredda.
- Parlarti. Vieni - mi prende con la forza e mi porta fuori, nel giardinetto.
Ci sediamo su una panchina e ci guardiamo negli occhi.
- Allora?- chiedo indifferente.
- Senti, mi dispiace -
- Per cosa?-
- Per come ho fatto sabato -
- Ah, quindi sei dispiaciuto di essere andato via così senza darmi una spiegazione?-
- Sì, cioè, no. Sono dispiaciuto di averti baciata -
- C-come sei dispiaciuto per avermi baciata?- balbetto.
- Sì, non dovevo farlo. Mi spiace averti dato false speranze. Ho fatto un grosso sbaglio. Tu non mi piaci e non mi piacerai mai, mi fai schifo -
- Tu... C'è...io...- non riesco a dire niente di sensato, sono troppo ferita dal modo in cui l'ha detto. È stato duro, senza cuore. Gli faccio schifo. Ecco cosa mi ha ferito.
- Sei veramente uno stronzo Cullen!- sbotto scattando in piedi.
- Lo so -
- Vaffanculo, posso far passare il fatto che non ti piaccia, ma non tollero il fatto che tu mi abbia detto che ti faccio schifo. Non dico di essere tutta sta bellezza, ma questo mi ha ferito!- scoppio a piangere, mi avvicino a Cole e gli tiro uno schiaffo sulla guancia. Poi mi volto e me ne vado. Cole se ne sta seduto sulla panchina, con uno sguardo impassibile. È veramente un figlio di puttana. Non voglio più averci niente a che fare con lui, non ne posso più dei sui modi di fare.
- Hei, topolina -
Oh, no. Mi volto lentamente e cerco con lo sguardo chi mi abbia chiamato, anche se so già la risposta.
- L'ho visto che hai fatto al mio amico. Non si fa così, non è educato -
- Lasciami stare Rasmus -
- No, no, no. Adesso te la do io una lezione - si avvicina a me, nel frattempo io cerco di indietreggiare.
- Non scappare cosina, non ti farò niente -
- Questa l'ho già sentita - dico. Mi giro e comincio a correre verso la macchina. Purtroppo Rasmus è molto più veloce di me e mi raggiunge subito. Mi blocca le braccia e mi spinge contro un albero.
- No! Lasciami andare!- urlo.
Rasmus mi tira un calcio in mezzo alla pancia, io mi accascio a terra. Non respiro, vedo lucido. Mi rialzo e cerco ancora di correre via, ma Rasmus mi ferma una seconda volta e mi butta a terra.
- Che cazzo stai facendo?- urla qualcuno.
- Ti ha tirato una sberla Cole, gliela sto facendo pagare, ti sto difendendo amico -
- So difendermi da solo, grazie - a quelle parole Cole si avvicina a Rasmus e e gli tira un pugno destro sulla guancia.
- Ma che fai? Ti è andato di volta il cervello?- urla Rasmus.
- Le ragazze non si toccano, testa di minchia - prende il telefono e chiama qualcuno. Rasmus cerca di rialzarsi, ma Cole, che è molto più veloce, lo ributta a terra con un calcio. Circa dieci minuti dopo arriva la polizia.
- Hai chiamato la polizia?!- esclama incazzato Rasmus.
- Esatto, non tollero che si tocchino le ragazze -
Nel frattempo un poliziotto si avvicina a noi.
- Allora? Che è successo?- chiede.
- Quel ragazzo, ha osato picchiare lei - mi indica Cole. Mi alzo da terra, ancora dolorante.
- Capisco. Giovanotto venga con me - il poliziotto si avvicina a Rasmus, lo blocca e lo immanetta.
- Cole sei un figlio di puttana! Te la farò pagare lo giuro!- urla Rasmus.
Cole si avvicina a me - Stai bene, Ashley?-
Lo fulmino con lo sguardo e mi allontano da lui.
- Non rivolgermi la parola, Cullen - lo avviso. Vado verso la macchina e salgo.Pov's Cole
Bella merda. Porto le mani ai capelli e me li tiro. Sono un deficiente, non ci posso fare niente. Mi giro e tiro un calcio ad una roccia lì accanto, incazzato. Sento qualcosa di caldo e umido scendermi lungo la guancia, una lacrima. Non posso permettere di farmi vedere piangere. Mi asciugo la lacrima e mi avvicino agli amici di Ashley.
- Hei, Ashley se n'è andata - dico prudente.
- Ancora? Che le è preso?- mi chiede Jess.
- Io... Per sbaglio le ho detto che mi faceva schifo - preferisco essere sincero, piuttosto che peggiorare la situazione.
- Tu le hai detto cosa?- Emmett si alza dalla sedia. È molto più grosso di me, indietreggio appena e deglutisco.
- Ti sei cacciato in un bel guaio, Cullen. Sappilo - mi punta un dito dritto al petto e poi se ne va.
- Per tua informazione, Ashely ci teneva a te. Complimenti Romeo - mi rimprovera Rose. Si alzano tutti e se ne vanno. Io rimango in mezzo alla mensa, sento gli sguardi di tutti bruciarmi addosso. Stringo pugni e mascella, mi giro e me ne vado verso la macchina. Penso che andrò a smaltire un po'la rabbia, lontano da qua.Questo capitolo è un po'noioso lo ammetto... Però dovevo scriverlo per non saltare pezzi di storia. Sto arrivando quasi a 400 visualizzazioni della storia, grazie a tutti 😁❤
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Just Sex or Love? 1 #Wattys2019
ChickLit|| COMPLETA || Ashley Black, la ragazza dell'Arizona, di Phoenix, nuova arrivata nella città dell'Oklahoma, Broken Arrow. Una città che conta poco più di 100.000 abitanti. Fin dal primo giorno di scuola, Ashley, si fa molti amici...e nemici. Cole Cu...