***«Tu vorresti andarci di nuovo?» socchiusi le labbra, ovvio che non volevo andarci. «No nonna, non vorrei andarci più» sputai, per poi tornare a mangiare. ***
[Taehyung's pov]
[19:30]
«A domani dottor Kim» accennò un sorriso la segretaria della clinica in cui lavoravo, chiudendo la porta alle sue spalle, lasciandomi da solo nello studio.
Sbuffai, buttandomi di peso morto sulla sedia in pelle, chiudendo gli occhi.A risvegliarmi fu il cellulare, che iniziò a squillare insistentemente, allungai il braccio verso la scrivania per prenderlo, portandolo poi vicino al mio orecchio. «Tesoro» sentii dire dall'altra parte, e ne riconobbi subito la voce «Ehi Jiu- spontaneamente, un sorriso nacque sul mio volto- come stai?» chiesi, curioso. «Non mi posso lamentare Taehyungie- la sento ridacchiare- e tu? come stai? e quando torni a casa?» a queste ultime domande, cambiò tono, risultando più seria «Sistemo lo studio e arrivo, ci metterò poco, promesso. A dopo amore» dissi tutto d'un fiato, riattaccando la chiamata.
Sulla scrivania, vi erano tantissimi fogli in disordine, e iniziai a ripulire, mi fermai quando mi imbattei nella scheda del mio paziente, Jeon Jungkook, quel ragazzo ne aveva passate di tutti i colori, il suo sguardo era come perso, vuoto, in cerca di aiuto. Lui aveva bisogno di aiuto, ed io ero pronto ad aiutarlo. Sì, non mi sarei tirato indietro facilmente.In una ventina di minuti, riuscii a pulire lo studio, e mi avviai in macchina verso casa.
Girai le chiavi nella serratura, entrando dentro casa. «Sono a casa» annunciai, togliendo le scarpe.
«Finalmente» sentii dei passi farsi sempre più vicini, per poi trovarmi la mia fidanzata davanti a me.
Senza pensarci due volte, poggiai le mie labbra sulle sue, baciandola dolcemente «Adesso andiamo a mangiare per favore» disse, con le labbra ancora sulle mie, a queste parole ridemmo entrambi, staccandoci definitivamente uno dall'altro, raggiungendo poi la cucina, dove la tavola era già apparecchiata.«Cos'hai fatto oggi a lavoro?» chiese Jiu, me la faceva sempre questa domanda, in qualche modo, il mio lavoro la affascinava tanto.
«È arrivato un nuovo paziente» esclamai, entusiasta «si chiama Jeon Jungkook» continuai.
«Com'è questo Jungkook?» «è un ragazzo molto misterioso, e si vede che ha sofferto molto, ed io voglio aiutarlo» risposi, serio. «Wow- disse, sorpresa- vedo che l'hai presa a cuore la sua storia» «nah, è solo il mio lavoro» feci spallucce, iniziando a sparecchiare.
«Da quando Taehyung sparecchia la tavola?» la sentii ridacchiare alle mie spalle. In effetti, aveva ragione. Perché lo stavo facendo? «volevo aiutarti amore» mentii, non sapendo quale altra scusa inventare, mi girai di scatto prendendole il polso, avvicinandomi al suo volto. «Perché? non posso darti una mano?» le accarezzai la guancia. «Tu sei pazzo, lo sai?» disse, prima di baciarmi.
La presi dai fianchi, facendola sedere sulla tavola. Feci scivolare le mie mani all'interno della sua maglietta nera, con un movimento deciso, le slacciai il reggiseno.
Lei, con movimenti lenti, iniziò a sbottonarmi la camicia, bottone dopo bottone. mi faceva impazzire.
«Tae- sussurrò lei- t.. ti amo» «i.. io anche Jiu» le sorrisi, togliendo definitivamente la mia camicia, lei fece lo stesso con la maglia, instintivamente mi leccai il labbro inferiore, poi mi avvicinai al suo collo, lasciandole una scia di baci umidi e piccoli morsi, provocandole qualche brivido e leggeri mugolii.
Squillò il mio cellulare, io e Jiu sbuffammo contemporaneamente.
Buttai uno sguardo veloce sul display per leggere di chi fosse la chiamata "signora Jeon" perché mi stava chiamando a quest'ora? e se fosse successo qualcosa a Jungkook? non ci pensai due volte e risposi, notando con la coda dell'occhio la mia ragazza rivestirsi ed andare via, ma al momento, ero troppo preoccupato per pensare a lei, più tardi le avrei spiegato tutto.
«Pronto» risposi, serio. «Pronto dottor Kim, mi scusi per l'orario» si giustificò l'anziana «non si preoccupi, mi dica pure» «Jungkook non vuole più venire in clinica» la sentii sospirare, mi spiazzò completamente, non mi aspettavo un'affermazione del genere. «Emh.. se vuole ci parlo io con lui» proposi. «Va bene.. però è chiuso in camera sua e non vuole aprire la porta, nemmeno a me che sono sua nonna però possiamo provare a..» «sto arrivando, mi dia l'indirizzo» la fermai, deciso.Una volta avuto l'indirizzo, presi la camicia tolta precedentemente e mi incamminai a passo svelto verso la mia macchina.
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BUUOOONASERA, scusate il capitolo corto maaa ehi, almeno ho aggiornato dopo taanto tempo :))
al prossimo capitolo 🌸🌸
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sᴀᴠᴇ ᴍᴇ ғʀᴏᴍ ᴍʏsᴇʟғ ❦ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏ
Fanfic«Tu sei Jeon Jungkook, dico bene?» annuii. «Io sono Kim Taehyung- mi porse la mano, che strinsi- e sono l'assistente del dottor Lee, ha affidato a me il tuo caso.» Dove Jeon Jungkook non ha una vita facile, e per volere di sua nonna, va dallo psico...