***«Non dovete ringraziarmi signora, e come potrei rifiutare un invito del genere?- ridacchiò, aggiustandosi gli occhiali scesi leggermente sul dorso del naso- verrò» sorrise all'ultima parola, parcheggiando l'autovettura fuori al vialetto di casa poco dopo.***
[Jungkook's pov]
Entrammo tutti insieme in casa, o meglio, io entrai grazie l'aiuto di Taehyung, che spingeva la mia carrozzina.
Mia nonna andò direttamente in cucina, probabilmente a preparare la cena che avremmo mangiato poco dopo.
«Andiamo in camera tua?» Mi picchiettò piano una spalla, richiamando la mia attenzione.
«Umh si certo Taehyung» Risposi, con un po' d'ansia.
Ero davvero pronto ad entrare nella stanza che mi aveva ospitato per così tanto tempo, quando mi ero allontanato da tutto e tutti?Il mio flusso di pensieri fu interrotto da Taehyung che aprì lentamente la porta della camera.
Stranamente era tutto in ordine, le coperte che coprivano il letto erano ben stese, i mille foglietti che di solito giacevano su di esso erano sulla scrivania, sistemati in pila.
Sicuramente avrà sistemato mia nonna tutto.«Stai bene Kookie?» mi chiese Taehyung, e dal suo tono potei notare che fosse realmente preoccupato, forse mi sono soffermato a scrutare la stanza più del previsto.
«È solo che... mi fa strane tornare qui dentro... capisci? Era la mia tana, il posto che mi ha ospitato p-prima che io...» mi bloccai, con la bocca leggermente tremolante e le corde vocali che non emettevano più nessun suono.
«Ho capito... non ti preoccupare» mi accarezzò i capelli, facendomi venire dei brividi lungo la spina dorsale, mentre i ricordi iniziarono a riaffiorare come fiori in primavera.Non riuscivo più a farmi toccare, nonostante Taehyung fosse l'uomo che amavo, avevo paura che qualcun'altro potesse abusare di me di nuovo, come fecero Jimin e Yoongi.
«P-Per favore Taehyung, non toccarmi» dissi in un flebile sussurro, e notai il suo sguardo farsi sempre più confuso.
«Non ho ancora superato ciò che mi ha fatto... J-Jimin» conclusi, dando una spiegazione allo psicologo, che annuì alle mie parole.
«Sai vero che non potrei mai farti del male? Io non sono come lui, rispetterò il tuo volere, non vorrei forzarti a fare cose che non ti senti di fare» mi sorrise, sedendosi sul letto e girando la sedia a rotelle verso di se, facendo incrociare i nostri sguardi.«Ragazzi la cena è pronta...– si bloccò l'anziana sull'uscio della porta, adesso leggermente socchiusa– oh, ho interrotto qualcosa?» ridacchiò, guardandoci.
«N-No nonna ma che dici» ridacchiai anche io, in modo sicuramente più nervoso, sentendo le guance andare a fuoco.
«Arriviamo!» Sorrise invece Taehyung, facendomi andare il battito all'impazzata, tanto bello che era il suo sorriso.«Vi faccio i miei complimenti signora Jeon, questo kimchi jjigae è buonissimo!» esclamò entusiasta Taehyung dopo aver mangiato il primo boccone del suo piatto.
Vidi il viso di mia nonna illuminarsi ai complimenti del moro, sorridendogli a trentadue denti. «Sono felice che ti piaccia tanto.»
«E dimmi un po'– continuò, dopo aver ingoiato altro kimchi– ti sei lasciato definitivamente con quella ragazza?» Quasi mi strozzai con la saliva, facendo due colpi di tosse, attirando l'attenzione di entrambi. «Scusate» dissi con voce flebile, portando il mio bicchiere di vetro alla bocca, bevendo l'acqua fresca che conteneva.
«Definitivamente è una parola grande ecco,– si mordicchiò il labbro inferiore– però attualmente si, non stiamo più insieme. Più che altro io e lei ci siamo conosciuti grazie alle nostre famiglie, sa, i soliti matrimoni combinati che si celebrano solo per ricavare più soldi e fama» abbassò lo sguardo verso il piatto in ceramica.
«Matrimonio?» Si lasciò sfuggire mia nonna, come se mi avesse letto nel pensiero.
«Si esatto, le nostre famiglie stanno già organizzando tutto...»
Ah.
«Umh... Capisco– notai come mia nonna cambiò tono di voce, ci era rimasta male, ma non quanto me.– Ed è quello che vuoi realmente?»
«Prima si, attualmente non saprei, ho conosciuto lati di Jiu che non mi sono tanto piaciuti, però per rendere felici i miei genitori forse ci sposeremo lo stesso. Anche se c'è un'altra persona nella mia vita che...»
«Io non ho tanta fame...»Lo interruppi, non volendo ascoltare più niente. Spinsi con il palmo della mano la mia cena verso il centro del tavolo, quest'ultima ancora perfettamente intatta.
«Ma Jungkook...»
«Nonna non ho fame– affermai serio, non era un dispetto o una cosa del genere, non avevo voglia e né fame, tutto qui.– vado in salotto» Girai le ruote della carrozzina e cambiai stanza, con la vista che si sfocava sempre di più. L'avrei perso per sempre?*:・゚✧ *:・゚✧ *:・゚✧ *:・゚✧
Scusate il ritardo per quanto riguarda gli aggiornamenti, but devo essere nel mood quando scrivo la storia.
Vi spiego meglio, questa vkook è nata in un periodo un po' bruttino per me, difatti l'idea di Tae psicologo e Jungkook paziente, mi è venuta in mente quando mi hanno ricoverata, e di conseguenza sono andata dallo psicologo.
Anyway adesso sto meglio, ma continuerò a scrivere questa storia perché mi piace un casino (anche se giusto 4 gatti la leggono).Ah e, auguri donne. 💜
Al prossimo capitolo~
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sᴀᴠᴇ ᴍᴇ ғʀᴏᴍ ᴍʏsᴇʟғ ❦ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏ
Fanfic«Tu sei Jeon Jungkook, dico bene?» annuii. «Io sono Kim Taehyung- mi porse la mano, che strinsi- e sono l'assistente del dottor Lee, ha affidato a me il tuo caso.» Dove Jeon Jungkook non ha una vita facile, e per volere di sua nonna, va dallo psico...