***Jungkook aspetta» mi bloccò il dottor Kim, prima che uscissi definitivamente dallo studio.
«Stasera vuoi venire a casa mia?» ***
Il mio volto ancora ricoperto di lacrime secche cambiò in una espressione del tutto sorpresa; e sorrisi involontariamente.
Sussurrai un esile 'va bene', che quasi non riuscii a sentire nemmeno io.
Sul serio mi stava invitando a casa sua? 'devo fargli veramente pena' pensai, e il sorriso che vi era prima sul mio volto, scomparse immediatamente.Purtroppo ero così, ogni azione o qualunque cosa di buono fatto nei miei confronti, riuscivo a vedere sempre il lato negativo, ed ero condizionato soprattutto da quest'ultimo, anche perché chi farebbe mai del bene a Jungkook solo perché gli vuole bene? Nessuno me ne voleva, e a me stava bene così, avevo paura di affezionarmi e soprattutto, avevo paura delle persone. Prima o poi, tutti si riveleranno per ciò che sono davvero.
«Passo io a casa tua intorno alle 19:30, d'accordo?» La voce calma del dottore mi risvegliò dal mio stato di trance, annuii e abbassai lo sguardo, per poi uscire.
[Taehyung's pov]
[19:05]Ero ancora nel mio studio, a sistemare gli ultimi fogli sparsi sulla scrivania.
D'un tratto, mi ricordai di non aver avvisato Jiu dell'ospite che avremmo avuto la sera. «Cazz» sussurrai, prendendo il cellulare e componendo il numero della mia compagna.
«TaeTae dimmi» rispose, con il suo solito tono gentile.
«Emh ciao senti... hai già preparato da mangiare?»
«In realtà no, hai qualche preferenza?»
«No è che stasera vien-» mi interruppe «stasera continuiamo ciò che abbiamo rimasto in sospeso ieri» notai il suo tono cambiare, farsi più sensuale.
Iniziai a tossire, arrossendo leggermente «Emh... Stavo dicendo, stasera abbiamo un ospite a cena» dissi, tutto d'un fiato.
Sbuffò infastidita «e chi sarebbe?»
«Jungkook, quel ragazzo di cui ti parlai»
«Ancora? Ma sei serio? Da quando passi così tanto tempo con i tuoi pazienti ma ti riprendi Taehyung?» Iniziò ad alzare la voce.
«Ma cosa ti ha fatto di male?» Chiesi, con lo stesso tono che stava usando lei con me.
«Sicuramente sarà uno di quei depressi che se ne sta rinchiuso a casa che odia la vita e che non ha amici» continuò lei, non rispondendo alla mia domanda.
«E quindi? Anche se fosse? Voglio prendermi cura di lui»
Calò il silenzio.
«V-vi aspetto a casa allora... ordino le pizze» sussurrò, staccando poi la chiamata.Guardai l'orologio sul polso, che segnava le 19:12. 'Sono ancora in tempo' pensai soddisfatto, uscendo dalla clinica, raggiungendo la mia auto parcheggiata non troppo lontano.
Arrivai fuori al vialetto di casa Jeon, mi incamminai fino alla porta d'ingresso e bussai.
Ad aprirmi la porta fu proprio il mio paziente, ed accennai un sorriso vedendolo.
Gli feci cenno di seguirmi nell'autovettura non molto distante da lì.«Ti piace la pizza?» me ne uscii così, cercando di avere un dialogo durante il tragitto.
«S-Si» balbettò lui, preso alla sprovvista.
Ogni volta che balbettava o semplicemente si imbarazzava mi faceva sorridere, non saprei dire per quale motivo, ma mi metteva di buon umore, nonostante lui non conoscesse per niente cosa volesse dire 'essere di buon umore'.
In lui regnava il buio e il freddo glaciale, glie lo si leggeva negli occhi neri e cupi e nel suo sguardo perso.
Ma dalla prima volta che lo vidi, capii che c'era qualcosa di vivo, ed io lo avrei aiutato a trovare quella parte nascosta di se. Costi quel che costi.«Siamo arrivati!» Esclamai, scendendo dalla macchina seguito dal moro.
Bussai al campanello, Jiu aprì la porta «Prego, entrate pure» accenno un sorriso- falsissimo- ma che apprezzai lo stesso. La salutai con un bacio sulla guancia, quando poi stavo per allontanarmi, ella non contenta mi tirò dal colletto, facendo unire le nostre bocche in un bacio più profondo. Giuro di aver visto la faccia scossa di Jungkook.
Mi staccai per prendere fiato, o meglio, per finire di creare disagio al povero ragazzo.
Sussurrai un 'Mi dispiace' al moro, che scosse la testa.
«Seguimi» lo invitai, ed egli obbedì alla mia richiesta.
Ci ritrovammo nel mio studio, da soli.
«Wow» lo sentii sussurrare meravigliato, mentre guardava la mia collezione di penne stilografiche, disposte in fila sullo scaffale. «Già- lo raggiunsi, guardandole a mia volta.- Le colleziono da quando avevo 11 anni, ho sempre amato scrivere» continuai, raccontandogli un po' di me.«Jungkook, comunque- tossii per avere la sua attenzione su di me- devi iscriverti su qualche social» feci, serio.
Iniziò a torturarsi le labbra nervosamente «va bene» sussurrò, quasi pentito delle sue stesse parole.
Presi il suo cellulare ed iniziai a smanettarci sopra, installai Facebook e lo registrai come Jeon Jungkook.
Inviai la richiesta a me stesso «visto? Adesso siamo amici anche su Facebook» ridacchiai divertito, facendo ridere anche lui.
«Ci facciamo una foto?» Aprii la fotocamera interna, avvicinandomi a lui. «V-Va bene ma non prenderci t-troppo gusto» balbettò lui, mettendosi- finalmente- in posa.«Niente male» esclamai, soddisfatto. Lo sentii sbuffare alle mie parole, non pensandola come me. «dai Jungkook sei bellissimo smettila» avvampò e abbassò lo sguardo, nascondendosi da me che, ancora una volta, lo osservavo intenerito dai suoi gesti.
Senza chiedere il consenso, pubblicai la foto.Jeon Jungkook
🍕🍕 -- con Kim Taehyung.
'
Che bel sorriso' pensai, mordendomi l'interno guancia. Volevo vederlo sorridere più spesso.
«Sono arrivate le pizze» urlò Jiu dal piano di sotto.
«Andiamo» lo presi per mano, trascinandolo con me nella sala da pranzo.
Entrambi ci sedemmo a tavola, ed iniziammo a mangiare le nostre rispettive pizze.
«Jungkook, tu per caso lavori?» se ne uscì così la mia ragazza.
«N-no» rispose lui, impacciato.
«Hai una ragazza?» «No io-» «Se vuoi ho molte amiche single» gli fece un occhiolino, mettendolo in imbarazzo. Dovevo intervenire. «Jiu smettila» dissi, serio. «Dai volevo solo aiutarl-» «No, smettila. Quello è compito mio» calcai sull'ultima parola.
«Magari qualche volta che ne so... potevamo fare un'uscita a coppie, non mi sembra una cattiva idea, tu cosa ne pensi Jungkook?» puntò lo sguardo su di lui, che subito schiuse la bocca per dire qualcosa, ma non gli uscì nulla, come se le parole gli fossero morte in gola.
«Non sarai mica frocio?» la buttò sullo scherzare lei, iniziando a ridere.
La fulminai con lo sguardo, notando Jungkook abbassare la testa, arrossendo. «Kookie forse è meglio se ti accompagno a casa» Cercai di rimediare alla situazione imbarazzante che si era creata.
Mi alzai dalla sedia, seguito da Jungkook.'Aspetta cosa? come l'ho chiamato?'
«Mi dispiace per il comportamento di Jiu... ha fatto così solo per iniziare una conversazione, non aveva cattive intenzioni, giuro» sospirai, frustato.
«Non importa, non fa nulla» fece lui, slacciandosi la cintura.
«Spero tu abbia passato una bella serata» sorrisi, picchiettando con le dita lo sterzo della macchina.
Jungkook annuì semplicemente, scendendo dalla macchina.«Buonanotte Taehyung»
«Buonanotte e sogni d'oro, Jungkook»
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1133 parole, amatemi. 💫💫💫
ps: so che avevo fatto Taehyung moro (nel secondo capitolo, dal punto di vista di jk) but non ho trovato nessun selca adatto, quindi ho optato per un Tae castano chiaro... facciamo finta siano un pochino più scuri okay si ily💜
Al prossimo capitolo~~
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sᴀᴠᴇ ᴍᴇ ғʀᴏᴍ ᴍʏsᴇʟғ ❦ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏ
Hayran Kurgu«Tu sei Jeon Jungkook, dico bene?» annuii. «Io sono Kim Taehyung- mi porse la mano, che strinsi- e sono l'assistente del dottor Lee, ha affidato a me il tuo caso.» Dove Jeon Jungkook non ha una vita facile, e per volere di sua nonna, va dallo psico...