***«Mi sei mancato piccolo.. non ti lascerò andare mai più» sussurrò Tae all'orecchio del minore, lasciando un piccolo ed innocente bacio all'altezza del lobo.
Le cose, forse, si sarebbero sistemate.***
«Perché mi avete salvato?» chiese Jungkook con aria frustata e gli occhi lucidi, una volta rimasto da solo con le sue uniche ragioni di vita.
Il minore apprezzò che si fossero preoccupati per lui si, ma a parer suo essere salvati dal suicidio era peggio del suicidio stesso; si sentiva doppiamente un fallito.
Sua nonna e Taehyung, gli avrebbero dato più attenzioni, solo per impedirgli di riprovare a suicidarsi.
Non che le attenzioni dei due gli dessero fastidio, anzi, però non voleva essere considerato un debole.
Oramai la sua vita fu segnata da quel gesto, tutti lo avrebbero riconosciuto come un malato, quando invece lui era solo stanco, e intrappolato nella monotonia delle sue giornate.A quella domanda così inaspettata, l'anziana sgranò gli occhi, mentre Taehyung si limitò a prendere la mano del minore dei tre tra le sue, mentre gli accarezzava il dorso con le falangi lentamente, quasi per paura di potergli fare del male, guardandolo successivamente negli occhi.
«Perché noi abbiamo bisogno di te, Jungkook, non potrei immaginarmi in un futuro senza di te, e vale anche per tua nonna...- cercò con lo sguardo la signora Jeon, che annuì alle sue parole- sei importante per noi, non devi sottovalutarti così tanto» lo psicologo si morse il labbro nervoso, sperando di essere stato convincente, anche perché era ciò che pensava sul serio.Jungkook poté sentire il suo cuore fare delle capriole nel petto, non si capacitò di come il maggiore riuscisse sempre a trovare le parole giuste per fargli cambiare idea.
'è il suo lavoro' pensò ingenuamente, quando in realtà Taehyung gli parlava con il cuore in mano, doveva solo rendersene conto, rendersi conto che il cuore di Taehyung gli appartenesse.
Ci fu silenzio, e come di loro solito comunicarono con lo sguardo.
I due mori si abbracciarono in una forte stretta, entrambi avevano bisogno di quel calore, entrambi avevano bisogno di amore.«Ti dimetteremo domani mattina se te la senti di tornare a casa» affermò il dottore nel suo lungo camice bianco, mentre scarabocchiava qualcosa sulla cartella clinica.
Jungkook annuì subito, non sopportava più l'ambiente grigio dell'ospedale, voleva tornare a casa il prima possibile.
«Tra circa una settimana potrai anche far a meno della sedia a rotelle, poi dipende da te, non sforzarti troppo okay? prenditi tutto il tempo che ti serve per recuperare le forze. Sei stato per tutti questi mesi in coma, è normale che tu adesso ti senta debole e confuso. Per quanto riguarda i medicinali invece, dovrai assumere le dosi scritte su questo foglietto- gli porse quest'ultimo oggetto nominato- giornalmente» spiegò con molta calma il dottore, mentre i tre ascoltavano attentamente ogni parola.
Il medico si congedò con un inchino, chiudendo la porta dietro di se.*:・゚✧ *:・゚✧ *:・゚✧ *:・゚✧
«Si torna a casa!» esclamò entusiasta Taehyung, che spingeva con delicatezza la carrozzina con sopra Jungkook.
«Finalmente, non ne potevo più di stare qui dentro» disse quest'ultimo, davanti alla porta scorrevole di vetro che divideva l'esterno dall'interno dell'ospedale.
Jungkook voleva riprovarci, riprendere in mano la sua vita, che fino a quel giorno non gli dava pace, mettendogli mille ostacoli per farlo cedere.
Chiuse gli occhi varcando- con l'aiuto della sedia a rotelle e Taehyung che la spingeva- la soglia dell'ospedale, la sua pelle candida e calda a contatto con il vento invernale fu attraversata da mille brividi, però Jungkook non sapeva se fosse effettivamente per il freddo o per l'emozione che stava provando.Erano in macchina di Taehyung, quest'ultimo si era offerto gentilmente di portare i due Jeon nella loro abitazione.
«Taehyung, non so veramente come ringraziarti...- questa volta, fu l'anziana a rompere il silenzio- se ti va di pranzare a casa nostra mi farebbe più che piacere» gli sorrise dolcemente.
«Non dovete ringraziarmi signora, e come potrei rifiutare un invito del genere?- ridacchiò, aggiustandosi gli occhiali scesi leggermente sul dorso del naso- verrò» sorrise all'ultima parola, parcheggiando l'autovettura fuori al vialetto di casa poco dopo.
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sᴀᴠᴇ ᴍᴇ ғʀᴏᴍ ᴍʏsᴇʟғ ❦ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏ
Fanfic«Tu sei Jeon Jungkook, dico bene?» annuii. «Io sono Kim Taehyung- mi porse la mano, che strinsi- e sono l'assistente del dottor Lee, ha affidato a me il tuo caso.» Dove Jeon Jungkook non ha una vita facile, e per volere di sua nonna, va dallo psico...