***«Nonna non ho fame– affermai serio, non era un dispetto o una cosa del genere, non avevo voglia e né fame, tutto qui.– vado in salotto» Girai le ruote della carrozzina e cambiai stanza, con la vista che si sfocava sempre di più. L'avrei perso per sempre?***
Mi ritrovai da solo a piangere in silenzio, cercando di soffocare i singhiozzi per non farmi sentire dai due in cucina.
Non potevo e non volevo crederci.
Taehyung si sarebbe sposato con Jiu, tutto ciò che pian piano si stava costruendo tra di noi crollò come un castello di carta, e mai sarebbe stato ricostruito come era prima.
Mi sentivo uno stupido per aver creduto anche un momento, di poter avere una possibilità con Kim Taehyung, il mio psicologo nonché persona della quale ero perdutamente innamorato.«Jungkook ehi...» la mia voce preferita si fece spazio in salotto, mentre io ero girato di spalle verso il camino acceso, dove vi ardeva il fuoco, un po' come stava succedendo dentro di me.
«Dimmi» cercai di avere un tono serio, volendo nascondere il dolore dentro di me, e con la manica della felpa mi asciugai frettolosamente il volto.
«Dobbiamo parlare» percepii il rumore dei passi avvicinarsi sempre di più, ed una volta smesso sentii girare la carrozzina, ritrovandomi faccia e faccia con lui, che nel frattempo si era seduto sul divano.
«E-E di cosa?» ecco di nuovo la mia voce insicura che mi tradisce in tutte le occasioni.
«Allora...– prese un grande respiro gonfiando il petto, per poi far uscire dalle labbra un grosso sospiro, intuii subito fosse qualcosa di serio, non l'avevo mai visto così teso– te lo dirò chiaro e tondo, non so cosa mi stia succedendo, magari è solo una fase, ma ultimamente non riesco a smettere di pensare a te» sospirò di nuovo, guardando poi nella mia direzione, in attesa che dicessi qualcosa.
«T-Taehyung io non so cosa dirti, non sarò io ad aiutarti a capire se si tratti solo di una fase o che tu sul serio prova qualcosa per me» la mia voce si fece più flebile alle ultime parole.
«Si lo so, ti prometto che prenderò una decisione definitiva a breve, devo lavorare un po' su me stesso ed i miei sentimenti» mi prese le mani che tra le sue risultavano veramente minuscole, e mi sorrise, trasmettendomi mille emozioni in contrasto tra loro, nel mio stomaco vi erano mille farfalle che svolazzavano all'impazzata, il cuore più leggero.
«T-Tae io..» mi mordicchiai il labbro inferiore nervoso, ritraendo le mani, sperando capisse il mio brusco gesto.
«Oddio scusami, mi è venuto spontaneo prenderti le mani, mi mancava farlo» si giustificò lui, portandosi una mano a grattarsi la nuca, in evidente imbarazzo.
«Non preoccuparti, può capitare» sussurrai, annuendo alle mie stesse parole.
Odiavo dirlo ma mancava tanto anche a me il calore del suo corpo, un abbraccio o una carezza che sia; ma non avevo ancora rimosso il tocco di Jimin sulla mia pelle, ogni volta che ci pensavo il dolore si faceva spazio nel mio corpo, era una ferita ancora aperta, e forse lo sarebbe stata ancora per molto.«Però devo sapere una cosa Jungkook... io ti piaccio?» Taehyung ruppe il silenzio spiazzandomi totalmente, e preso dal momento mi ritrovai ad annuire e sussurrai un «Io ti amo, Taehyung»
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sᴀᴠᴇ ᴍᴇ ғʀᴏᴍ ᴍʏsᴇʟғ ❦ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏ
Fanfic«Tu sei Jeon Jungkook, dico bene?» annuii. «Io sono Kim Taehyung- mi porse la mano, che strinsi- e sono l'assistente del dottor Lee, ha affidato a me il tuo caso.» Dove Jeon Jungkook non ha una vita facile, e per volere di sua nonna, va dallo psico...