Come ogni govedì sera Elisa si trovava dai suoi genitori per cenare insieme. Da quando lei e suo fratello avevano deciso di andare a vivere da soli, sua mamma aveva creato il "giovedì in famiglia": i due si recavano a casa dei genitori per passare una serata spensierata come quando vivevano tutti insieme, ridendo e parlando del più e del meno. Dopo le ultime novità sulla vita universitaria di Cristian, il padre Michele iniziò a raccontare la visita inaspettata che lui e la figlia avevano ricevuto quella mattina tra lo sguardo invidioso del figlio minore e l'incredulità della moglie, mentre Elisa si limitava ad ascoltarlo e a ridere nel vedere le espressioni del fratello. Quando terminò il racconto sua madre commentò mentre spreparava la tavola "Che gesto carino venire a riconsegnarlo di persona! Non è una cosa scontata visto quanto sono altezzosi i giocatori oggi giorno" Annalisa era una donna di altri tempi sia nei modi, che nel linguaggio e quest'ultimo faceva ridere spesso i figli "Però una cosa scontata è sicura, quando non vengo a trovarvi al bar arrivano sempre dei giocatori! Mai una volta che li incontrassi anch'io!" disse sconsolato Cristian facendo ridere i due. Elisa non stava prestando molta attenzione ai commenti della sua famiglia, poichè il racconto del padre l'aveva fatta pensare al messaggio che aveva inviato a Mario prima di recarsi lì, portandola a domandarsi se non fosse stato un gesto troppo azzardato visto che il croato non gli aveva ancora riposto. Sapeva che non doveva pensare in negativo, ma nonostante si stesse impegnado al massimo la cosa non le riusciva per niente bene fecendola pensare di aver fatto la figura della maniaca o di una che ci sta provando. "Sai Nali Eli ha fatto conquiste! Mi sa che Mario Mandzukic l'ha presa molto in simpatia" la ragazza sentendosi presa in causa, si risveglio dai suoi pensieri "Papà ti prego!" esclamò diventando rossa per l'imbarazzo mentre sua madre la guardava raggiante "Oh tesoro sapevo che prima o poi avresti trovato qualcuno in grado di sopportarti", con l'imbarazzo che aumentava cercò di riportare sua mamma con i piedi per terra "Mamma non è vero l'ho solo ringraziato! E poi grazie mille per il complimento!" disse prima di alzarsi per aiutarla a pulire i piatti, Cristian la guardava sorridendo "E dillo che ti piacerebbe che fosse vero"riuscì a terminare la frase per un' attimo prima che la sorella gli lanciasse la spugna in faccia facendo ridere i due genitori.
Conoscendo la lentezza del fratello aveva come minimo 10 minuti di attesa così prese il telefono scorrendo la home di Instragram e dando l'ennessima controllata alla solita chat. Si impose di trattenere le urla e il battito cardiaco normale quando lesse "Mariomandzukic_official ti ha risposto", con le mani tremanti entrò nella chat leggendo la risposta: "Non ho voluto correre il rischio" quindi gli rispose mantedendo la calma e nella maniera più naturale "Sai stavo pensando di scriverti una frase ad effetto per impressionarti ma poi mi sono resa conto di non esserne capace ed ho preferito evitare" troppa sincerità, le succedeva quando era in ansia, il suo cervello non filtrava i suoi pensieri "Puntare sull'ironia per nascondere l'imbarazzo?" beccata "Speravo non fosse così evidente" aveva fatto un'altra delle sue solite figuraccie "Non lo è ma non sei l'unica a farlo, credimi" si fermò un'attimo realizzando che erano entrambi nella stessa situazione emotiva "Se non la uso finisco per fare figuracce, ma ho capito che con te dovrò farlo correndo il rischio di essere presa per matta" poggiò il telefono per andare in bagno a lavarsi i denti e a darsi una rinfrescata al viso. Una volta finito riprese il telefono in mano vedendo che Mario le aveva risposto "Non stai andando così male" con allegato un emoji mentre rideva, quindi stava ridendo, era riuscita a far ridere Mario Mandzukic "Qua magari no ma di persona succede sempre, se ti ritrovassi a parlare con me lo penseresti anche tu" anche questa volta la risposta non tardò ad arrivare "Prima bisognerebbe provare, non credi?". L'idea gli arrivò in testa in un'attimo e per quanto fosse folle era decisa a portala a termine.
La mattina seguente si era alzata più determinata che mai e sfruttando il suo giorno libero aveva chiesto a Michela di venire a pranzo da lei, sperando che di fronte a un piatto di pasta avrebbe accettato di aiutarla nel suo piano. Sempre con il solito disordine causato dal solito ritardo, sistemò le ultime cose prima di far accomodare l'amica in casa "Visto che sono una persona amorevole e sensibile ti ho portato il tuo dolce preferito" la giovane prese il ciambellone con scaglie di fondente e marmellata appoggiandolo, ringraziandola. Durante il pranzo parlarono di come era trascorsa la loro settimana e mentre stavano bevendo il caffè Michela le chiese "Quindi qual'è la cosa super urgente che mi devi chiedere?" Elisa inizò a raccontarle della converszione che aveva avuto con Mario la sera precedente e di come poi era nato il suo piano "Quindi tu vuoi che io ti accompagni domani alla partita a Firenze in modo che tu possa parlarci di persona e stupirlo?" riassunse Michela guardandola dubbiosa "Come pensi di farti vedere poi?" continuò la mora, a quel punto l'altra prese la parola "Troverò un modo e poi non posso andarci con Cri, sarebbe troppo imbarazzante! Se fosse così importante non te l'avrei chiesto!" la supplicò guardandola negli occhi continuando a pregarla e a ripeterle quanto fosse importante, alla fine Michela acconsentì "Posso prendere un giorno di permesso, mi inventerò qualcosa" a quel punto Elisa le saltò addosso abbracciandola continuando a ringraziarla fino a quando la mora non si staccò "Però sia chiaro, guido io! Già sei pericolosa quando sei calma, se ti metti al volante agitata rischiamo un maxi incidente!" l'amica le lanciò un'occhiataccia prima che entrambe scoppiassero a ridere.
ANGOLO AUTRICE
Scusate il ritardo ma la settimana di ferragosto è sempre pesantissima per me visto che ogni giorno sono via. Dalla prossima settimana gli aggiornamenti saranno più regolari, quindi nel week-end aspettatevi nuovi capitoli. Ho spostato la partita di un giorno perchè ho calcolato male i tempi (che genio eh).
Baci,Manu.
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We Could Be Warriors
FanficCosa faresti se i sogni che fai ogni giorno mentre dormi o ad occhi aperti diventassero realtà? Questo è ciò che è successo ad Elisa Rimani quando dopo una semplice partita della sua Vecchia Signora la sua vita cambiò.