In vista della partita contro l'Udinese di domenica la dirigenza aveva deciso di rendere l'allenamento del venerdì mattina aperto al pubblico, comunicandolo ai propri tifosi tramite i social. Elisa aveva letto la notizia giovedì, mentre raggiungeva la sua automobile per tornare a casa, sapeva che era un' occasione per vedere Mario ma si sentiva tremendamente in imbarazzo ad andarci da sola e poi suo fratello non l'avrebbe mai perdonata se fosse andata senza di lui, anche se comportava il rischio di essere scoperta. Quella sera dopo essere stati ospiti dei loro genitori come ogni giovedì i due salirono in macchina "Avrei proprio voluto vedere papà rischiare di andare a sbattere contro la porta! Si concentra troppo a parlare con i clienti da non riuscire a fare qualcos'altro contemporaneamente!" esordì Cristian voltandosi verso la sorella, trovandola intenta a guardare fuori dal finestrino un punto imprecisato "Eli mi hai sentito?" la ragazza saltò sul posto girandosi verso di lui "Certo!" rispose non riuscendo però a convincerlo pienamente "Di che cosa stavo parlando?" domandò lui guardandola con il soppracciglio destro alzato, spiazzandola completamente "Ehm, so che centrava papà e una porta..." Cristian alzò gli occhi al cielo pensando che cosa passasse per la testa della sorella in quel periodo da renderla ancora più distratta di quanto non lo fosse già "Si può sapere che ti prende? Sei stata distratta per tutta la sera e in questo periodo sembra che tu sia perennemente con la testa tra le nuvole." Elisa lo guardò con occhi colpevoli "Ho un sacco di cose e pensieri in testa, tutto quì" stava mentendo di nuovo, perchè nonostante si fidasse ciecamente di suo fratello non riusciva ad essere sincera e raccontargli la verità temendo la sua possibile reazione "Lo sai che puoi dirmi tutto, sono tuo fratello e nessuno meglio di me può capirti ed aiutarti." per quanto sperava di esserle d'aiuto in realtà stava rendendo le cose ancora più difficili, ma sentiva che non poteva continuare a comportarsi così, in particolare con lui "D'accordo, quando arriviamo ti racconto tutto."
"Okay però promettimi di lasciarmi parlare senza interrompermi." disse mentre si stringeva al petto le gambe "Sono tutto orecchi!" gli ripose alzando le braccia, così dopo aver preso un profondo respiro inizò a raccontargli la verità: perchè in quelle settimane era sempre distratta, di come dopo averlo incontrato al bar avevano iniziato a scriversi, quando era andata a Firenze con Michela era per poterlo incontrare di nuovo, come avesse iniziato a legare con lui ed infine quella volta in cui invece che essere a casa dell'amica era uscita con lui. Per tutto il tempo Cristian rimase in silenzio religioso poichè era rimasto troppo sconvolto e incredulo da ciò che stava sentendo, proprio per questo quando la sorella terminò invitandolo a porle tutte le domande che voleva si ritrovò senza parole, non riuscendo a metabolizzare tutto quel racconto "So che è abbastanza traumatico e che avrei dovuto parlartene subito, ma aveva paura che tu potessi impazzire urlandomi quanto fossi fortunata ma allo stesso tempo incauta." disse la ragazza notando che il fratello non risuciva a parlare "Praticamente ti senti con Mario Mandzukic?" sentì la faccia andarle a fuoco "Solo in amicizia..." "...Per ora." terminò lui sorridendole "Cri lo so che..." "Sei stata davvero un'infame a dirlo prima a Michi che a me, ma ti perdono visto che il merito di tutto ciò è mio." sorrise trionfante "Se tuo fratello non te lo avesse fatto conoscere dopo la partita tutto ciò non sarebbe mai potuto accadere!" Elisa sorrise "In modo illegale." il fratello si portò una mano al petto fingendosi offeso "Un grazie non mi dispiacerebbe eh." la sorella scoppiò a ridere tirandogli un pugno affettuoso sul braccio "Grazie! Contento ora?" cercò di rimanere serio continuando a fingersi offeso "Sarei più contento se sapesse della mia esistenza, quindi domani andiamo all'allenamento a porte aperte così mi fai conoscere il tuo futuro fidanzato!" gli sorrise "Stavo giusto per chiedertelo!" arrossendo violentemente subito dopo aver sentito ciò che le aveva detto, "CRISTIAN!" gli urlò lanciandogli un cuscino mentre quest'ultimo correva nell'altra stanza "SE LO DICI DAVANTI A LUI GIURO CHE TI UCCIDO!" continuò mentre il fratello se la rideva di gusto.
La mattina seguente si recarono al Juventus Training Center a Vinovo arrivando puntualmente per un soffio, così col fiatone si avviarono sulle tribune insieme ad altri tifosi da un'assitene. Riuscirono a trovare due posti nelle file situate poco più in alto della metà, non dovettero aspettare molto prima di vedere la squadra scendere in campo accolta dagli applausi dei tifosi presenti iniziando a scaldarsi con alcuni esercizi di corsa, inutile dire che Elisa non ci mise troppo ad individuare il croato intento a svolgere degli scatti ritrovandosi a sospirare "Te lo stai mangiando con gli occhi e lasciatelo dire, sei alquanto inquietante." le sussurò Cristian all'orecchio assumendo un'espressione da persona normale. Dopo aver svolto la prima parte dell'allenamento i giocatori si concessero una piccola pausa per potersi dissetare e fu proprio lì che la ragazza fu notata da Blaise Matuidì che dopo averla riconosciuta agitò il braccio nella sua direzione concentrando tutti gli sguardi su di lei "Hei ma Matudì ti sta salutando!" esclamò suo fratello "Non è vero! Avrai visto male!" balbettò mentre il resto dei presenti tornò a voltarsi verso il campo "Ma quindi conosci anche lui?" le sussurò il fratello "Cri è un miracolo che conosca uno di loro." disse tornando a guardare il campo, dove il francese si era avvicinato al croato sussurandogli qualcosa all'orecchio per poi indicarla, incontrando gli occhi e il sorriso di Mario per qualche secondo prima che tornasse ad allenarsi e nonostante non riuscisse a vedersi era sicura di star sorridendo.
Al termine dell' allenamento i tifosi iniziarono ad avviarsi verso l'uscita, ma non appena rientrarono al coperto Cristian toccò la spalla della sorella dicendole "Aspetta devo andare in bagno." Elisa lo guardò sconcertata "Non puoi aspettare di arrivare a casa?" il ragazzo scuotè la testa "È da mezz'ora che la tengo, non ce la faccio più!" sbuffò cerando qualcuno a cui chiedere informazioni, il fratello la prese per il braccio trascinandola con se "Dai basta seguire le indicazioni." la ragazza gli rivolse lo stesso sguardo "Cri non siamo a casa nostra!" ma non l'ascoltò continuando a camminare "Fidati di me!". Dopo svariati minuti riuscirono a trovare un bagno non sapendo però come tornare indietro "Sapevo che non mi dovevo fidare! Non dovremmo essere qui! Se ci beccano siamo finiti!" si agitò Elisa "Dio come sei esagerata! Diremo che ci siamo sbagliati, cosa vuoi che succeda!" ripose pacato il fratello, ricevendo un'occhiata di fuoco da parte della sorella "Stai scherzando spero?! E come pensi di convincerli?!" ma lui non le rispose, anzi non la stava nemmeno più guardando "Non provare a ignorarmi altrimenti ti picchio sul serio." "Tranquilla non è volontario." le rispose una voce, anzi quella voce. Mario era di fronte a loro con le mani nelle tasche dei jeans leggermente strappati e con il suo solito sorriso, Elisa si perse a guardarlo negli occhi fino a quando Cristian non la riportò alla realtà "Scusa, ma mio fratello non resiste a non combinare guai!" il croato rise allungando la mano verso il ragazzo "Cristian giusto? Tua sorella mi ha parlato molto di te." Cristian si voltò verso la sorella con una faccia di chi ha realizzato il sogno della sua vita, facendola ridere "Ti direbbe che sei il suo giocatore preferito ma è troppo sconvolto per farlo." imbarazzandolo "È meglio andare, sai dove possiamo uscire?" Gli chiese prima che lui le indicasse l'uscita "Allora ci si vede Mario." Disse mentre lui non smetteva di sorriderle "Spero il più presto possibile." Elisa ricambió il sorriso "Anch'io."
ANGOLO AUTRICE
Preparatevi per i prossimi capitoli, purtroppo le gioie stanno per finire, baci Manu.
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We Could Be Warriors
FanficCosa faresti se i sogni che fai ogni giorno mentre dormi o ad occhi aperti diventassero realtà? Questo è ciò che è successo ad Elisa Rimani quando dopo una semplice partita della sua Vecchia Signora la sua vita cambiò.