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Le due ragazze si erano date appuntamento alla stazione di Torino per prendere il treno delle 16:30 che le avrebbe portate a Firenze, dove una volta raggiunto l'albergo che avevano scelto per dormire avrebbero lasciato i bagagli per raggiungere successivamente lo stadio. Stranamente Elisa quel giorno era riuscita ad arrivare al punto di ritrovo in orario lasciando incredula la sua amica "Quel Mario ti fa proprio bene! L'ultima volta che ti ho vista arrivare puntuale è stato anni fa" commentò Michela mentre si dirigevano al binario, l'altra in risposta le diede un colpo sul braccio mentre scuoteva la testa. "Quindi in che maniera pensi di farti notare da lui?" le chiese la mora una volta lasciata la stazione "Pensavo di fargli di nuovo il cuore con le mani quando verrà sotto la curva ad esultare, così collegherà quel gesto a me rendendosi conto che siamo nella stessa città e mi chiederà di vederci per dirmi che sono riuscita ad impressionarlo." sperava che tutto andasse così, anche perchè al momento il suo cervello era a corto di gesti eclatanti "Non voglio fare troppo la realista ma sei sicura riesca a venderlo? E mettiamo che non segni, dubito riesca a vederti mentre gioca." erano tutti inconvenienti a cui Elisa non aveva voluto pensare, desiderava troppo poter parlare con lui faccia a faccia come avevano fatto alcuni giorni prima al bar che si rifiutava categoricamente di pensare che quell'incontro non sarebbe potuto avvenire. Vedendo l'amica iniziare a rattristarsi la mora cercò di farle tornare il buon'umore "Vedrai che ci riuscirai! Ti conosco bene e so che quando ti metti in testa una cosa la devi portare a termine a tutti i costi!" le due si scambiarono un sorriso carico di affetto come solo due grandi amiche sanno fare.

Una volta lasciate le borse in albergo raggiunsero lo stadio e dopo aver superato i controlli si recarono nel settori Ospiti dove si trovano i loro posti, facendosi largo tra migliaia di persone con maglie, sciarpe e altri oggetti bianconeri. Elisa non potè fare a meno di sorridere: stare tra tante persone che condividevano la sua stessa passione la faceva sentire parte di una grande famiglia, in più vedere Michela lanciare occhiate stranite alle persone che le circondavano la faceva ridere, ricordandole quanto l'amica fosse un pesce fuord'acqua in quel contesto. Quando riuscirono a sedersi si girò verso di lei "Grazie per avermi accompagnata, so che non è un luogo abituale per te" l'altra le sorrise di rimando "Sono sempre aperta a nuove esperienze e poi le amiche servono a questo". La musica uscì dalle casse dello stadio mentre i giocatori scendevano in campo e quando le telecamere inquadrarono il viso del giocatore croato Elisa sentì il suo cuore mancare un di un paio battitti agitandosi ancora di più. La partita fu combatutta per tutti i primi 45 minuti di gioco terminando però sullo 0 a 0, la ragazza si girò verso la sua vicina con lo sguardo abbatuto "Forse avevi ragione, non riuscirò a parlarci" disse disperandosi "Oh non iniziare col pessimismo! Ci sono altri 45 minuti" poi le si avvicinò "Senti quello col numero 33 è per caso fidanzato?" "Federico Bernardeschi? Che io sappia no" la guardò maliziosamente "Perchè me lo chiedi?" Michela cercò di non darci peso "Oh così per curiosità". Per quanto odiasse farlo Elisa fu costretta a dare ragione all'amica quando al 56' Bernardeschi portò in vantaggio la squadra con un calcio di punizione, quando tutta la squadra corse sotto la curva per esultare la ragazza si alzò fin sulle punte per vedere se Mario stesse guardando in quella direzione riuscendo a incontrare il suo sguardo. La situazione si ripetè all'86' dopo il goal di Higuain, facendola uscire dallo stadio con un sorriso a 32 denti.

Quella sera tutta la squadra si trovava nel salone del loro hotel per festeggiare la vittoria, come ogni volta i ragazzi si lasciavano andare così tanto che alcuni di loro non rimanevano sobri creando siparietti abbastanza imbarazzanti. Per quanto fosse contento della vittoria Mario non riusciva proprio a festeggiare, quando l'aveva vista sugli spalti pensava di essersi sbagliato ma era bastata una foto postata su Instagram a mandarlo in confusione. Era davvero venuta fin lì per cercarlo? Non riuscendo a trattenersi le scrisse "Sei venuta davvero fin qui?" bastarono pochi minuti per vedere la sua risposta "Volevo provare ad impressionarti" sorrise pensando quanto non fosse comune quella ragazza, riusciva a spiazzarlo con pochi gesti "Posso complimentarmi con te di persona?" nel frattempo Sami Khedira e Federico Bernardeschi si erano avvicinati a lui invitandolo a ballare "Dove?" Mario sorrise mentre si defilava con un "Vado in camera, sono stanco" rispondendole "All'inizio di Via degli aceri, ho la giacca blu".

Dopo aver trascorso mezz'ora a pregare invano Michela di accompagnarla, si era incamminata per raggiungere l'indirizzo che le aveva mandato Mario mentre pensava a cosa gli avrebbe detto. Dopo pochi minuti si ritrovò davanti a un bar e perplessa entrò nel locale, riconoscendo subito la persona che cercava seduta in un tavolo con due divanetti nell'angolo più lontano. "Mario?" chiese titubante ricevendo come risposta un sorriso accompagnato da un "Allora non ero uscito pazzo" la ragazza gli sorrise accomodandosi di fronte a lui notando che aveva già ordinato per entrambi una bottiglia di Cola Cola "Bhe sappi che sei riuscita ad impressionarmi e non poco" le disse non smettendo di sorriderle "Ti ho anche dimostrato che non serve perdere il portafogli per poter parlare di persona" ribattè lei "Credimi non riesco a credere a quello che hai fatto" continuò lui guardandola negli occhi "Nemmeno io riesco a credere di essere qui" abbassò subito lo sguardo imbarazzata da ciò che aveva appena detto, eppure Mario non fece lo stesso continuando a parlarle. Rimasero lì per un po' fino a quando Elisa a malincuore si alzò "Devo andare, si è fatto tardi" anche il ragazzo si alzò "Ti accompagno" disse avvicinandosi "Non devi disturbarti sul serio faccio da sola" gli rispose balbettando "Insisto, è tardi e non è la tua città, è di dovere", la ragazza acconsentì capendo che non avrebbe ceduto. I due rimasero in silenzio per tutta la strada e se Mario pareva rilassato non si poteva dire lo stesso di Elisa, una volta arrivata all'hotel la ragazza lo ringraziò "Non c'è di che" rispose lui avvicinandosi a lei "Dovrò dimostrarti però come si può parlare di persona senza fare centinaia di chilometri" detto ciò si girò tornando in hotel, lasciando Elisa paralizzata ed incredula.

ANGOLO AUTRICE

Chiedo perdono ma ho riavuto il computer solo oggi.Che ne pensate del capitolo? Fatemelo sapere, Manu. (Mario ha segnato di nuovo e quell'assist di tacco che Ronaldo levati proprio? Mostruoso)

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