Capitolo 52 - Cenere

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Lucifero's pov

Non ho pianto così tanto nemmeno quando è morta Serena. Ma perdere Paris così è come perdere Serena una seconda volta e fa ancora più male, perché Paris le assomigliava molto, avevano la stessa tenacia e la stessa voglia di vivere, anche se il mio piccolo corvo non era così timida come la figlia del re. Sapeva tenermi testa e riusciva a confortarmi in modi che non ritenevo nemmeno possibili.
E ora sono qui a piangere sul suo corpo insanguinato, esanime tra le mie braccia, gli occhi già chiusi, come se dormisse. Accanto a me si accasciano Cameron e Nero, anche loro in lacrime. Cameron esala un profondo e doloroso respiro e sembra che un animale ferito si faccia largo nella sua gola. Nero piange in silenzio, le lacrime che colano dagli occhi gialli e arrossati. Stringono le mani di Paris come se non volessero lasciarla andare mai più ed è la stessa sensazione che provo io in questo momento. Si è fatta ammazzare e mi ha abbandonato, pensando che sacrificandosi avrebbe spezzato la maledizione che incombe su di me. Ma non siamo in una favola e io non sono il principe azzurro che salva la sua bella; sono il Re delle tenebre e dell'oscurità e l'unica cosa che mi teneva ancorato alla vita e a quel poco di luce che era rimasto in me ora è sparito completamente. Con la testa posata sulle mie gambe e gli occhi chiusi sembra quasi che stia dormendo, ma la verità è che non sentirò più la sua voce o il suo profumo, che aleggia ancora forte nell'aria, e questa cosa mi fa incazzare da morire. Con me stesso, per essermi innamorato di lei, per non aver saputo resistere alla sua tentazione, per non essere stato capace di tenerla lontana da me, anche se sapevo che sarebbe potuto accadere. Maledetto il mio egoismo e la voglia di averla sempre accanto a me, sperando con tutto me stesso che sarei riuscito a non ucciderla com'è appena successo. Ma in fondo cosa pensavo di ottenere? La felicità? Rido con cattiveria di me stesso, perché da quando è arrivata lei sono precipitato da un burrone, schiavo della speranza umana e della possibilità di poter avere un futuro con lei. Ma ormai l'ho capito. Nonostante io viva da secoli e secoli non imparerò mai, continuo a perseverare nei miei errori. Come dice un detto umano: errare è umano, perseverare è diabolico. Ecco cosa sono. A causa del mio orgoglio, della mia arroganza e della mia stupidità ora il mio piccolo corvo non si sveglierà più e vorrei che tutte le cose cattive che le ho detto, tutte le volte che ho pensato di farle del male sparissero come per magia dal mio cervello.
Mi sento oppresso dalla disperazione, non riesco a respirare. Alzo la testa verso il cielo e un gemito straziante e agonizzante mi esce dalle labbra. Non riesco nemmeno a urlare, ma vedo la mia Corte radunata intorno a me rabbrividire. Sono tutti feriti, ma sono accanto a me per cercare di darmi sostegno, persino il novellino che ha cambiato fazione. Peccato che io non me ne faccia niente del loro sostegno adesso; avrei solo voglia di bruciare tutto quello che mi capita a tiro e la colpa di tutto è stata solo mia. Io ho voluto la creazione di un ibrido per la decisione della dimora finale delle anime, io ho voluto costringerla a stare all'Inferno, io ho voluto amarla. E la mia colpa fino alla fine dei tempi sarà maledirmi per aver amato una ragazza con un'anima così simile alla mia, ma così diversa, così pura.
Seppellisco la faccia nei capelli profuamti di Paris e smetto di piangere. Cameron accanto a me singhiozza con un filo di voce e continua a ripetere che non è riuscito a proteggerla, che era suo compito, suo dovere, suo onore e non aveva avuto il coraggio di fermarla. Nero dal canto suo si è raggomitolato con la testa sul suo cuore, come in attesa di sentirlo battere di nuovo. Zoe, Scarlett, Reed, Carter e Fabio sono seduti ai piedi di Paris con espressioni tristi e addolorate eppure non emettono fiato. Si sono avvicinati persino i peccati e in silenzio si sono seduti intorno a noi. Vorrei urlare, ma non ci riesco. Vorrei togliermi la vita e lasciare la responsabilità dell'Inferno a qualcun altro, pur di seguirla nel posto in cui si trova adesso.
-Dovreste odiarmi.- Mi esce un soffio di voce, debole come lo sono io. Sto crollando e sento distintamente i pezzi di me che si sgretolano come talco tra le dita.
Un silenzio di tomba cala su di noi. -Cosa stai dicendo?- Scarlett è la prima a riprendersi e a fissarmi con sgomento, poi anche gli altri alzano gli occhi su di me, in attesa di una risposta.
-Tutto quello che è successo, dalla morte di Serena in poi è stata colpa mia. Tutto a causa del mio egoismo e della mia presunzione. E adesso lei è morta.-
-Stai dicendo un sacco di stronzate Lucifero.- Sbotta Zoe, scuotendo la testa e facendo muovere a destra e sinistra i riccioli biondi sporchi di sangue. Anche gli altri si dicono d'accordo e danno manforte a quello che ha detto Zoe.
-Voi non capite. Lei è morta a causa mia e della mia esistenza.- La voce mi si riempie di rabbia e un albero vicino a noi prende fuoco.
Mi arriva un ceffone in piena faccia e tutti sussultano. -Non ti azzardare ad autocommiserarti Lucifero! L'unico motivo per cui Paris è morta è la maledizione che pende sulla tua testa e non puoi farci niente. Ormai lei è morta e finché non ti innamorerai di qualcun'altra una cosa del genere non succederà più. Non ti permetteremo di crogiolarti nel dolore come hai fatto quando è morta Serena, non ti lasceremo ancora solo, perché tu sei il nostro Re e noi ti seguiremmo fino in capo al mondo, perché abbiamo bisogno di te. E soprattutto non ti permetteremo di ripetere lo stesso errore un'altra volta. Sono stata chiara?- La voce gelida ma al tempo stesso gentile e determinata di Scarlett si avvolge intorno a me come una coperta. Non è la prima volta che mi riprende così e solo lei sa di poterlo fare senza subire la mia ira. Scarlett è il mio braccio destro e la via della ragione quando smarrisco me stesso, come in questo momento. Nonostante sia una mia sottoposta spesso e volentieri con il suo atteggiamento da mamma chioccia riesce a riappacificare gli animi di tutti.
-Cristallina.- Mormoro debolmente. Si guardano tutti in faccia e sono stupiti dal comportamento di Scarlett, ma soprattutto dal mio, che con una risposta così docile mi sono lasciato guidare dalle parole di questa donna come se fossero la luce in fondo al tunnel.
Scarlett fa un sorriso tremolante e si alza in piedi, invitando gli altri a fare lo stesso. Mi alzo anche io lentamente, tenendo tra le braccia il mio piccolo corvo, ormai cinerea in viso. Il suo peso sembra quello di una piuma o forse in me scorre così tanta rabbia che non faccio caso a ciò che mi circonda. Cameron raccoglie la mia spada e la tiene tra le mani mentre gli altri si radunano attorno a me. Scarlett prende ancora la parola. -Prima di seppellire la nostra amica dobbiamo prendere quel bastardo e ridurlo in fin di vita, per poterlo guarire e continuare a torturarlo all'infinito.- Stavo per dirlo, ma ancora una volta Scarlett è sulla stessa lunghezza d'onda su cui viaggio io.
Ci guardiamo intorno ma non c'è traccia di Serafiel, anche se un striscia abbondante di sangue si fa spazio nella foresta. Quella sottospecie di pollo da brodo pensava di scappare... ma angelo appiedato, angelo spacciato. Lo ritroviamo non molto lontano da dove ci siamo fermati noi. Si fanno tutti avanti con la propria controparte animale al fianco e lo circondano, rendendogli impossibile la fuga. Raggiungo Cameron e metto Paris tra le sue braccia, lasciandole un bacio delicato sulla guancia, prima di voltarmi e afferrare il pennuto per il bavero della sua veste e tirarlo in piedi. Si lamenta e urla, perché ogni scossone che gli assesto fa muovere i muscoli lacerati delle ali con cui ho giocato prima. Cerca di contrattaccare, ma gli tiro un gancio talmente forte che gli slogo la mascella e Serafiel non riesce più a parlare, solo a emettere versi gutturali e doloranti. -Sei contento di come andranno le cose? Ti sei divertito abbastanza a vedermi soffrire?-
Mi piazzo dietro di lui lentamente, in modo che abbia il tempo di capire cosa voglio fare e quando sento un suo urlo disperato rido con cattiveria. -Ti sei messo contro la persona sbagliata Serafiel.- Faccio aderire le mani sulla carne maciullata che si tende sulle ali e con tutta la rabbia che mi arde dentro gliele strappo senza tante cerimonie, lasciando le ferite aperte e gocciolanti. L'unica cosa buona è che quando un angelo perde le ali, le perde per sempre; le sue ferite si possono cicatrizzare in fretta, ma le appendici piumate non ricresceranno mai più. Le ho ancora in mano, calde e candide come una volta lo erano le mie e quando gli pianto un piede nella schiena e lo butto a terra sento la soddisfazione invadermi le vene come se fosse miele. Mi piazzo davanti a lui e con un sorrisetto che so essere strafottente gli dico: -Me le tengo come souvenir, non ti dispiacerà no? Tanto a te non servo...-
-Lucifero!- La voce allarmata di Cameron mi fa girare come un fulmine verso di lui e noto con terrore che il corpo di Paris si sta tramutando i cenere sotto i nostri occhi.
-No, no, no! Cosa sta succedendo?- La voce di Nero mi graffia i timpani, tanto è acuta e preoccupata.
In men che non si dica tutto il suo corpo è ridotto in cenere ai nostri piedi e ricopre il prato, oscurando il verde della vita con un grigio vulcanico che sa di morte.

Cameron's pov

Quando vedo Lucifero cominciare la sua vendetta contro Serafiel chiudo gli occhi. Non sono abituato alle sue barbarie, persino quando ero il peccato d'Accidia evitavo di assistere a tutte le sue crudeltà. Forse il mio essere angelo può sopportare fino a un certo punto e magari non sono così incline alla violenza come pensavo. Serafiel davanti a noi cerca di implorare pietà con la mascella rotta, facendo gesti con le mani e cercando di parlare. Il peso di Paris tra le mie braccia è confortante, anche perché è l'unica cosa che mi trattiene dall'andare ad aiutare Lucifero, anche se non sopporto questa violenza. Essere morto e poi riportato in vita deve aver incasinato parecchio la mia mente. Osservo il suo viso pallido, gli occhi chiusi e le ciglia lunghe che sfiorano gli zigomi e penso a quanto sono stato stupido a permetterle di sacrificarsi. Avrei dovuto fermarla, cercare di convincerla e farmi aiutare dagli altri a tenere a bada Lucifero per trovare un modo di spezzare la maledizione. Ma nel profondo sento che lei sapeva a cosa stava andando incontro e c'è qualcosa che non ci aveva detto che sembra suonarmi come un campanello d'allarme. Avremmo potuto incatenarlo subito e cercare una soluzione, ma siamo stati troppo lenti. Ero troppo scioccato anche solo per muovermi quando è successo. E ora è troppo tardi e il senso di colpa mi attanaglia in modo atroce, perché avrei dovuto proteggerla e non l'ho fatto. Ho mancato ai miei doveri di Custode e lo rimpiangerò per tutta la vita. Sono così perso nei miei pensieri che non mi accorgo di quello che sta succedendo finché Nero non mi dà un colpetto con il braccio. Abbasso lo sguardo dove mi sta indicando e vedo che la mano di Paris sta perdendo consistenza, si sfalda e assume le sembianze della cenere.
-Lucifero!- Sono nel panico e la prima persona a cui ho chiesto aiuto è stato lui. Non so cosa le stia succedendo, ma tutto il suo corpo da cinereo diventa grigio pesto e si volatilizza sotto i nostri occhi, cadendo a terra e ricoprendo ogni cosa. Lucifero cade in ginocchio, allibito, ma subito viene raggiunto da Scarlett, che gli sussurra qualcosa all'orecchio e lui fa qualche respiro profondo per mantenere la calma. Mentre siamo tutti sbigottiti e senza la minima idea di cosa fare, una voce femminile si fa spazio nei miei pensieri. La voce dolce come il miele e carezzevole come la seta, abbinata al suo nuovo profumo me la fanno riconoscere immediatamente, ma non è solo per la voce che la riconosco. Le nostre anime si sono legate quando ho scelto di diventare il suo Custode e questo è un legame che dura in eterno.

Fidati di me. Non perdere le mie ceneri e io tornerò.

È poco più che un sussurro, ma per me è così potente che cado in ginocchio e rimango lì, tremando. La sua anima ha parlato direttamente a me, tramite il legame speciale di Custode e Protetta.
-Cameron va tutto bene?- Zoe e Carter si sono avvicinati. -Io...non lo so. Ho sentito la sua voce nella testa.- Dico confuso, indicando la cenere.
-Ne sei sicuro?- Si scambiano delle occhiate preoccupate e annuisco, cercando di pensare con più chiarezza. E se fosse stato invece solo un crollo nervoso e mi fossi immaginato tutto? Gli angeli possono impazzire?

Non sei impazzito, ma devi fidarti di me. Ti ho promesso che tornerò, e lo farò. Fidati di me.

Mi fido di te. Le rispondo in automatico, formando un pensiero. La sua voce è così sicura e determinata che non posso fare a meno di crederle. Dentro di me la sento sorridere e sono così rincuorato che sorrido anche io.
-Perché adesso sorridi? Stai diventando inquietante Cameron.- Dice Zoe davanti a me mentre mi sventola una mano davanti al viso. -L'ho sentita ancora!- Esclamo felice. -Dice che non dobbiamo perdere le sue ceneri e lei ritornerà.-
-Cameron è impazzito del tutto capo. Dice di aver sentito Paris parlare nella sua testa.- Borbotta Fabio a Lucifero, che in men che non si dica alza gli occhi verso di me. -Cosa ti ha detto?-
Gli ripeto le stesse cose che ho detto agli altri e lui si fa pensieroso, comincia a fare avanti e indietro, rimuginando e continuando a infilarsi le mani nei capelli. -Ha utilizzato il legame del Custode che c'è tra di noi per parlarmi. Dice che dobbiamo fidarci di lei.-
-Non so che cosa le sia successo mentre Serafiel mi ha catturato, ma c'è stato un cambiamento maestoso da parte sua. Probabilmente avrà a che fare con questa cosa delle ceneri. E se c'è anche solo la minima speranza che lei sia veramente viva, io la coglierò. Dobbiamo solo avere fiducia in lei.- Vedo un bagliore determinato e speranzoso come non mai negli occhi del Re. E chi sono io per infrangere le sue speranze? Anche un demone può sperare in un futuro migliore.
-Assolutamente. La aspetteremo per tutto il tempo che sarà necessario.- Replico convinto.

Allora pasticcini miei, è una vita che non pubblico un capitolo a causa di mancanza di ispirazione ed è probabile che questo non sia il miglior capitolo della storia, ma voglio comunque le vostre opinioni e i vostri commenti. Ringrazio di cuore tutti quelli che continuano a seguire e a leggere questa storia! Siete fantastici

Alla prossima, Beffii

Lucifero - l'altra metà del maleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora