-Dimmi che non è vero!- Prorompe Scarlett cadendo a sedere sulla sua poltrona. -Lo sai che è vietato l'amore qui. Rischi dei grossi guai.- Bisbiglia sconvolta. Sembra tenere a Cameron come a un fratello.
-Oh si. Eccome se è nei guai. È l'unico divieto che ho imposto quaggiù e tu hai il fegato di disobbedire.-
Lucifero socchiude gli occhi e squadra Cameron, come soppesandolo per vedere cosa fare di lui.
In questo momento mi rendo conto di quanto Lucifero possa diventare pericoloso, se considera certe situazioni come delle minacce per lui.
Cameron regge lo sguardo freddo e penetrante che gli viene lanciato, alzando la testa e sfidando apertamente il suo Re.
-Bene bene, allora. L'hai voluto tu.- Ghigna Lucifero con crudeltà. -E con questo affronto pagherai anche per la volta che hai fatto uscire Paris dall'Inferno.
I suoi occhi si fermano su di me e le sue iridi oceaniche mi devastano. Non riesco a proferire parola ma qualcosa cattura la mia attenzione. L'anima che poggia sulle spalle del Re è sempre nera e opaca, ma vedo degli sprazzi di colore in essa. Uno sbuffo di rosso scuro, simile al sangue e una grande scia vorticosa di un viola intenso, acceso. Mi concentro sulle sensazioni che riesco a percepire, escludendo qualsiasi rumore dalla mia testa, compreso il chiacchiericcio che arriva dagli altri.
Lucifero prova desiderio, puro e insaziabile e in grande quantità oserei dire; ma vuole anche possedere.
-Forza andiamo!-
Sussulto quando Cameron mi scuote la spalla con gentilezza.
Gli occhi del Re sono spariti dal mio campo visivo e adesso davanti a me c'è il viso rilassato di Accidia.
Lo stringo forte a me, perché ho paura di cosa possa succedere di qui a poco, visto che non ho seguito niente di quello che hanno detto.
-Che c'è?-
Cameron ricambia il mio abbraccio, accarezzandomi la schiena.
-Non mi va che tu sfidi Lucifero. Non mi fido di lui.- Mi bruciano gli occhi e la gola, a momenti piango. E questa cosa non la sopporto.
-Non ho alternative. E poi non mi vuole uccidere. Sono il miglior consigliere degli ultimi duecento anni. Mi farà soffrire un po'. Ma sono disposto a sopportare un po' di dolore.-
-La cosa non mi convince comunque.- Storco il naso e imbroncio le labbra mentre Cameron mi mette un braccio intorno alla vita e mi bacia una guancia.
Rimanendo attaccati ci dirigiamo verso una porta sulla sinistra dell'uscita dalla sala da pranzo. Cameron la spinge e scendiamo delle scale di pietra quasi al buio, se non fosse per delle fiaccole appese al muro. Continuiamo a scendere per quelle che mi sembrano ore, finché la scala a chiocciola su cui ci troviamo non si apre direttamente su degli spalti.
Guardandomi intorno mi sembra di essere al Colosseo. È una copia particolareggiata nei minimi dettagli e mi domando come faccia a trovarsi qua sotto. Mi giro e vedo una colonna di mattoni neri circolare, che deve essere la stessa da cui siamo usciti.
-Sembra di tornare al tempo dei gladiatori, non è vero? Tutti quei bei ragazzoni muscolosi e sudati...che voglie che mi fanno venire!- Scarlett sbatte le sopracciglia con fare civettuolo e sognante allo stesso tempo.
Sbuffo divertita. -E tu andresti a letto con una specie di uomo delle caverne?-
-Tesoro, ho detto sudati. Non puzzolenti. E poi si sa che il sudore su un uomo è molto virile.- Ride Scarlett, sorpassandomi e scendendo verso gli spalti più bassi. Lascio perdere i suoi consigli spassionati in fatto di uomini, visto che i nostri gusti sono palesemente molto diversi.
Però non mi resta che raggiungerla visto che Cameron è sceso nell'arena.
Quest'ultima è piena di sabbia e terra, con qualche pietra disseminata qua e là. Se scavalcassi ci sarei dentro in un attimo, anche se spero di non doverlo mai fare.
Mi siedo accanto a Scarlett, mentre dietro di noi prendono posto Carter e Fabio. Megan è sparita; non so né dove né quando, e sinceramente non voglio saperlo.
Lucifero gironzola alla nostra sinistra, ancora a petto nudo e con solo i pantaloni mentre Cameron sulla destra è girato di spalle e si infila una specie di giacca di cuoio protettiva.
-Si farà ammazzare, me lo sento.- La mia voce suona piagnucolosa, me ne rendo conto, ma non voglio che Cameron si faccia male.
Scarlett mi tira uno schiaffo sul braccio. -Come sei pessimista! Dovresti dargli un po' di fiducia no?- Aggrotta le sopracciglia guardando nell'arena e poi la vedo cambiare completamente espressione. Giuro che potrebbe sembrare un cartone giapponese con gli occhi a cuore che si ritrova. Sta palesemente fissando Lucifero che si aggira annoiato come un leone in gabbia.
Accade tutto in un attimo.
Lucifero prende la spada inchiodata a terra dietro di lui e si precipita con un ghigno malevolo su Cameron, ancora girato di spalle.
-No!-
Un grido soffocato mi esce dalle labbra e vado nel panico. Lo ucciderà!
Lucifero non gioca pulito - perché dovrebbe? È il Re degli inferi dopotutto - ma non gli permetterò di fare del male a una persona a cui tengo.
Mi precipito nell'arena, scavalcando il muro davanti agli spalti e correndo a perdifiato verso Cameron.
Sono sicura che mi farò male in qualche modo e mi sto preparando psicologicamente a sentire dolore, così quando succederà sarò pronta a sopportarlo.
Mi paro davanti a Cameron, che si gira perplesso, appena in tempo per vedere Lucifero abbassare su di me la sua spada. Appena mi vede sgrana gli occhi, ma non può fare niente per scostare velocemente la spada. La lama lucente è a una spanna dalla mia faccia.
Le mie mani si spostano davanti a me, in modo da fermare la spada tra i palmi. Sento bruciare la pelle e quando abbasso gli occhi vedo una striscia di sangue cadere a terra, goccia dopo goccia.
Non ho la più pallida idea di come io sia riuscita nel mio intento, ma sento bruciare dentro di me un calore bianco, potentissimo, come un impulso di pura energia. Avevo già provato questa sensazione prima.
Lucifero stringe gli occhi e si allontana di colpo da me, ritraendo la spada, che striscia sulla mia pelle. Un sibilo di dolore esce dai miei denti serrati.
-Come ti sei permessa di interrompere la mia punizione?- Mi domanda con astio e un'espressione schifata in viso.
-Lo avresti ucciso.- Ribatto determinata, stringendo i pugni, ora abbandonati lungo i fianchi.
Cameron dietro di me sussurra il mio nome, ma non mi giro, visto che Lucifero potrebbe giocarmi qualche brutto trucchetto.
-Avrei trovato qualcun altro, degno di rimpiazzarlo.- Sbotta con voce sprezzante. -Come puoi svalutare così la vita altrui? Che sovrano sei?- Gli ringhio contro.
Mi avvicino lentamente a lui, dimostrandogli che non mi spaventa.
-Hai bisogno di lui, come hai bisogno degli altri. Da solo non sei altro che una semplice pedina.-
-Io non ho bisogno di nessuno!- Mi urla contro, le vene del collo che si ingrossano.
Mi avvicino ancora, in modo da avere il suo sguardo puntato dritto nel mio.
-Ho visto la tua anima Lucifero, ed è mia.-
Impallidisce.
Lo vedo deglutire e far scorrere gli occhi su di me febbrilmente. Lucifero ha paura, lo sento.
Si passa la lingua sulle labbra e si allontana da me. La sua anima si screzia dei toni più cupi del blu e dell'azzurro, con qualche sprazzo di lilla.
Vengo irradiata dalla sua tristezza e dalla sua paura così incespico e indietreggio.
-Vattene. VATTENE!- Mi ringhia contro, la spada ancora in mano.
Sento la rabbia crescere in lui come un fuoco ardente, così non me lo faccio ripetere ancora.
Prendo per mano Cameron, sotto gli occhi sbalorditi degli altri e mi dirigo verso un'uscita sul lato opposto dell'arena.Bamboline e bambolotti! Eccoci con un altro capitolo! Cosa ne pensate?
Promemoria. Promemoria per me.
Volevo chiedervi una cosa. Avete delle domande sul racconto? Su cose che non capite o che non vi sono chiare?
Fatemelo sapere così provvedo subito!
Buona continuazione e alla prossima!
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Lucifero - l'altra metà del male
FantasyComincia sempre tutto con un incontro. Siamo al cospetto di un Lucifero nuovo, di angeli che si comportano con la superbia dell'essere umano e con un ibrido particolare, che ha la chiave di entrambi i mondi, ma la scelta di uno solo. -Ho visto la...