Dopo essermi data una rinfrescata scendo in sala da pranzo e mi accomodo al mio posto tra il chiacchiericcio generale degli altri che hanno già cominciato a mangiare.
Appena mi siedo gli occhi di tutti, tranne quelli di Lucifero, che mi ignora palesemente, si puntano su di me.
-Allora? Non avevi qualcosa da raccontarci?- Sussurra Scarlett ammiccando nella mia direzione.
-La verità è che so ben poco di quello che sono capace di fare. Seguo solo l'istinto. Quando succede qualcosa di strano sento due energie in conflitto dentro di me, che lottano per sopraffarsi l'una con l'altra, ma che alla fine trovano un modo per bilanciarsi.-
Sorrido in direzione di Scarlett e continuo. -Cosa vuoi sapere? Che tra l'altro non so perché tu lo stia chiedendo a me, visto che sono più o meno nuova a tutto questo...-
-Oh beh, io mi accontento di quello che sai.- Ride e si protende verso di me, mettendo i gomiti sul tavolo con espressione curiosa.
-Come mai siete così curiosi? Gli altri che sono venuti prima di me non avevano le stesse mie capacità?- Faccio scorrere lo sguardo sui presenti ma le occhiate e le espressioni che mi rivolgono sono prevalentemente negative.
-Il ragazzo che c'era prima di te riusciva a comunicare mentalmente con tutti gli animali.- Dice Zoe sgranocchiando una carota. Si porta i riccioli dietro l'orecchio e poi continua. -Abbiamo scoperto solo alla fine che con il suo sangue poteva crearli gli animali.
Aggrotto le sopracciglia, pensierosa. -Cosa è successo?
-È morto.- Lucifero sgancia con freddezza l'informazione, senza guardarmi.
-Ehm... fantastico, come mai?- Chiedo sempre più perplessa.
-L'hanno ammazzato.- Vedo che si guarda intorno, senza incrociare volontariamente il mio sguardo. Deve aver scoperto qualcosa di spiacevole da quando ci siamo separati nell'Arena, viste queste sue reazioni. Però mi fa arrabbiare. Potrebbe essere un po' meno monosillabico a rispondermi; dopotutto stiamo cercando di capire cosa so fare e quali sono le mie capacità. Gli lancio un'occhiataccia. -Ma va?! Non lo avrei mai detto.- Ribatto sarcastica.
-E allora perché l'hai chiesto? Solo per dar fiato alla bocca?- Mi rivolge uno sguardo severo e freddo. Apro la bocca per rispondere ma un piede mi colpisce lo stinco destro. Mi giro in automatico verso Carter e la sua espressione mi dice di non rispondere alle offese che mi lancia Lucifero, anche se vorrei tanto. -Come è morto?- Chiedo con più gentilezza. Non riesco comunque a frenare la mia curiosità.
-È stato attaccato nell'ultimo cerchio degli alberi di fuoco, lo hanno circondato e si sono divertiti a torturarlo. Prima di morire ha cercato di difendersi, creando la prima coppia si segugi infernali, di cui il tuo è diretto discendente.
Penso bene a quello che ha detto e c'è qualcosa che non mi quadra. -Come lo ha creato? E come fai a sapere tutti questi dettagli?- Chiedo sospettosa. Però visto che è il Re, tutto quello che succede quaggiù lui lo sa, così aveva detto. Quando mi guarda rabbrividisco e sento la paura scorrere veloce nel mio sangue. Lucifero sembra volermi uccidere con un solo sguardo e da questa singola occhiata il mio comportamento verso di lui cambia totalmente. Non mi avvicinierò mai più a lui, se non per le lezioni di autodifesa e gli parlerò il meno possibile, solo se sarò costretta. -Lo ha creato in maniera del tutto spontanea, il suo sangue si riversava a terra insieme alle sue lacrime. Non abbiamo ancora capito che proprietà avesse, ma da quel miscuglio sono apparse due figure a quattro zampe che hanno cercato di difendere il loro creatore con tutto ciò che avevano. Non ha resistito molto però.- Un sorriso sinistro si dipinge sul volto del Re. Cala il silenzio nella sala da pranzo e mi guardo intorno. Hanno tutti gli occhi rivolti altrove e non osano incrociare i miei o quelli di Lucifero, che so benissimo mi sta fissando. Una spiacevole sensazione si fa largo in me, ma cerco di non darlo a vedere. Non provo molta empatia per la morte dell'altro ibrido, ma un po' mi dispiace, perché dopotutto apparteneva alla mia razza.
-Cos'è quella smorfia sul tuo viso, piccolo corvo?- E niente. Beccata in flagrante. Rimango in silenzio per rilettere su ciò che ha detto Lucifero e mi sembra troppo dettagliato quello che ha descritto.
-Lo hai ucciso tu.- Le parole mi escono di bocca velocemente, quasi senza controllo. Mi volto verso di lui e lo vedo rilassarsi sul suo scranno, con un luccichio strano negli occhi mentre mi sorride, come se fosse orgoglioso di me. Come se avesse aspettato che arrivassi io alla conclusione, solo per terrorizzarmi una volta capito ciò che può fare di me. -Bravissima, hai centrato il punto.-
-Perché?- La domanda mi sorge spontanea. La mia curiosità mi farà cacciare in mare di guai prima o poi.
-Patteggiava per gli angeli, semplice. Diceva di aver scelto il nostro schieramento, invece passava informazioni a quelle sottospecie di ossa per il brodo. Così mi sono divertito un po'.- A questo non ho niente da ribattere e sembra molto un avvertimento nei miei confronti. Mi ricompongo e ritorno a mangiare quello che ho nel piatto, nonostante abbia perso l'appetito. -Vorrei sapere di più sulla storia dell'Animus. Quando sei riuscita a usare lo spirito, come lo chiami tu, per trasformare il corpo di Megan in cenere e poi in un sassolino.- Dopo essersi beato delle minacce che mi ha rivolto sembra tornato tranquillo come un agnellino.
Lincio Lucifero con uno sguardo, dimostrandomi più coraggiosa di quanto mi senta in realtà, ma rispondo comunque, tamponandomi la bocca con il tovagliolo. -La prima volta che ho usato lo spirito non credo di averlo fatto consciamente, stavo solo cercando di fuggire dal dolore che mi avevano causato i miei aguzzini.- Alzo le spalle. -Ma ieri sera è stato diverso. Volevo che smettesse di darmi fastidio in qualsiasi modo, così mi sono concentrata e l'ho eliminata definitivamente.-
Scarlett e Zoe sembrano stupefatte ma dopo qualche attimo sorridono. Sono confusa da questi sorrisi. -Non capisco perché sorridete. Megan non era vostra amica?-
Mi risponde Scarlett, sorridendo in modo lieve, mentre a Zoe luccicano gli occhi. -Vedi, Paris, qua siamo tutti accomunati dai peccati e possiamo comportarci in modo fraterno, ma abbiamo un codice di condotta anche noi. Non bisogna mai nuocere agli affari dell'Inferno e se qualcuno dei nostri viene ferito in qualche modo. La punizione è la morte o l'esilio sulla terra, senza poter avere un corpo fisico.- Si interrompe un attimo per farmi comprendere la gravità della situazione e poi riprende.
-Sei una persona determinata Paris, ma non dai fastidio a nessuno se non sei costretta.- A questo punto si gira verso Lucifero con occhi fiammeggianti. -Vero Lucifero?-
Più che la lussuria Scarlett sembra una mamma che vuole far andare d'accordo i figli. Mi piace questo lato del suo carattere, la rende simpatica di primo acchito.
L'interpellato non risponde, ma scambia degli sguardi intensi e profondi con Scarlett, sembra che stiano litigando senza parlare. Alla fine lei si alza da tavola e se ne va indignata, salutando tutti con un sorriso veloce e di scuse, mentre Lucifero, con fare orgoglioso la guarda andare via senza commentare.
Sembra che abbia vinto non so quale premio, come se avesse avuto l'ultima parola nella discussione muta con Scarlett e ne fosse più che felice; quasi quasi lo vedo gongolare dalla gioia.
-Quindi, ricapitolando...- interviene Zoe, rompendo il silenzio carico di tensione che si è creato nella sala e puntandomi il dito contro -Puoi trasformare i cadaveri in piccole pietre usando lo Spirito e puoi rubare l'anima semplicemente entrando in contatto con qualcuno e respirando profondamente.-
Detto così suona molto più cattivo e pericoloso di quello che è in realtà, o così mi sembra.
-I miei denti... quando ho morso uno degli angeli che mi torturavano... lui è caduto a terra e si è tramutato in polvere. Cosa significa?- Chiedo perplessa a nessuno in particolare. Mi risponde Lucifero, che ora sembra perso nei suoi pensieri, con voce stanca. -È un'arma di difesa comune per voi ibridi. Nel vostro sangue si mischiano due energie diverse che si contrastano costantemente. Per un essere geneticamente puro come un demone o un angelo normali, venire morso da uno di voi è letale perché le tossine che girano nel vostro organismo, a causa della duplice natura, sono molto più forti e fanno soccombere ad una velocità allarmante i sistemi di difesa dell'organismo. Per concludere: sei velenosa per tutti i demoni e tutti gli angeli, al di fuori di me e del fascio di luce che si trova tra le nuvole.- Non l'ho mai sentito parlare così tanto senza insultarmi e devo dire che ha una bella voce, calda e seducente anche se è stanco. Cosa possa avergli fatto cambiare umore così velocemente ancora non me lo spiego.
-Non dimentichiamoci che puoi vedere molto bene le anime. Anche quella è una capacità base degli esseri ibridi.
-Si beh, mi pare una delle cose meno pericolose e faticose che posso fare.- Aggrotto le sopracciglia e lo fisso confusa. Lucifero ricambia la mia occhiata e appoggia la guancia sulla mano, poi sospira stancamente prima di parlare. -Vedere le anime come fai tu, quasi senza fatica non è normale. Avresti dovuto sviluppare questa capacità molto più in là, alla fine del tuo percorso, certamente non adesso. Sei qui da poche settimane e già puoi fare cose che i tuoi predecessori ibridi non sapevano fare.-
-Percorso? Che percorso?
-Non ne sapevi niente?- Mi chiede Cameron pensieroso. -Io... no.-
Fabio smette di mangiare e mi rivolge la sua attenzione, evento raro visto che ultimamente non fa altro che mangiare e rimanere in silenzio senza fare caso a nessuno. -Sinceramente sono rimasto stupito quando hai detto che volevi rimanere qui. Non ci hai pensato più di tanto e questo mi ha lasciato perplesso. Sapevi a cosa stavi andando incontro o hai scelto a caso?-
Sembra che mi stia insultando, ma credo che volesse solamente essere veloce e conciso. Ho scelto a metà con l'istinto e metà consciamente, perché non mi sento così buona e meritevole del paradiso.
-Voi ibridi nascete per un motivo solo, che non è quello di vivere come una qualsiasi persona sulla faccia di questa terra. Siete gravati dal peso di contenere due energie opposte e in contrasto tra loro perché è vostro destino decidere la separazione delle anime tra Inferno e Paradiso.- Spalanco gli occhi a quello che dice. Mi sento usata e mi fa male. Gli occhi bruciano e la gola arde. Non so cosa mi aspettassi, ma sentirselo dire in modo così schietto è brutto.
Le lacrime scorrono sulle mie guance senza che nulla le possa fermare; mi affretto ad asciugarle e abbandono il tavolo, salendo le scale con gli occhi offuscati.
Non capisco perché me la prendo tanto, o perché sia così emotiva oggi.
Chiudo la porta alle mie spalle e mi getto sul letto, soffocando i singhiozzi nel cuscino morbido.
Dopo poco qualcuno entra e si siede accanto a me, accarezzandomi i capelli. -Vieni qui pasticcino.-
Avevo capito che era Cameron dal suo profumo, ma qualcos'altro si fa spazio sul letto e viene a leccarmi la faccia. Compare un po' quando vuole il signorino. -Ciao bello.- Gli accarezzo lo spazio tra le orecchie e poi mi rifugio tra le braccia accoglienti di Cameron, che mi abbraccia con tenerezza. Mi stringo a lui e rimaniamo in silenzio per un po', finchè non sento il muso di Nur farsi spazio sotto alla mia maglietta con prepotenza. Il naso umido annusa la pelle del mio fianco e poi i suoi denti mi mordicchiano leggermente. Abbasso lo sguardo confusa e vedo Nur con la faccia completamente nascosta dalla mia maglietta. La cosa è abbastanza comica, perchè siamo in tre su un letto e il mio segugio si nasconde sotto la mia maglietta. O meglio... cerca di nascondersi, visto che è talmente grande che riesce a coprire solo il naso. Un pizzicore intenso mi coglie alla sprovvista, quasi doloroso, così mi aggrappo a Cameron che mi sostiene. Il pizzicore si fa sempre più intenso e resto senza fiato quando vedo il corpo immenso di Nur sparire gradualmente dallo spazio intorno a me. Fa un male del diavolo!
-Ma si può sapere cosa sta facendo?!- Boccheggio sgomenta. -Credo che tu abbia trovato la tua metà, anche se non sono sicuro che si definisca così. Per noi peccati è una cosa diversa. Una volta che ci viene data una scelta la nostra metà animale si trasferisce nella pelle, ma tu essendo un ibrido... sinceramente non so dove andare a parare. Non so cosa voglia dire né cosa significhi. Bisognerebbe chiedere a Lucifero o a Fabio.- Lo vedo che non è così contento delle persone a cui bisogna chiedere questo particolare.
-La mia voglia di sapere e di curiosità è molto alta, ma dopo quello che è successo prima non mi avvicinerò a nessuno dei due per un po', puoi starne certo.- Le mie lacrime sono aumentate, a causa anche del dolore che mi ha inflitto Nur -ora del tutto sedimentato nella mia pelle come se fosse un tatuaggio- ma le dita di Cameron si fanno largo sul mio viso. Asciuga le mie lacrime con estrema dolcezza e poi posa un bacio delicato su entrambi gli occhi.
-Non devi piangere Paris, non per degli insulti del genere, devi farteli scivolare addosso. Non meritano niente di te, nemmeno le tue lacrime!-
Mi accoccolo addosso a lui e mi sento al sicuro, protetta da qualsiasi cosa, nessuno può farmi del male ora. -Io non piangevo per gli insulti e nemmeno per la nuda e cruda verità. Purtroppo, a quanto pare, è un dati di fatto. Quello che mi ha lasciato sconvolta è stato pensare al fatto che non avrò il futuro che ho sempre immaginato. Non potrò andare all'università, laurearmi e trovare un lavoro che mi piaccia. Non vedrò più Selene, la mia migliore amica. Sono costretta a rimanere qui, da quello che ho capito.
-Ehi, ehi. Calma. Troveremo un modo per farti andare all'università e anche per farti vedere con Selene, ok? Risolveremo questa cosa. Insieme.- Sono in completa adorazione di Cameron in questo momento. Tutto quello che fa per me, le parole di conforto in qualsiasi momento io ne abbia bisogno, le sue braccia come rifugio sicuro nei momenti di debolezza. Mi sono affezionata enormemente a questo ragazzo, dalla prima volta che l'ho visto, pian piano sempre di più. Ormai è una parte di me, sempre silenzioso ma costantemente al mio fianco. E lo voglio. Adesso.
Mi protendo verso di lui. -Credo che dei semplici ringraziamenti per ciò che fai per me siano un po' banali, ma posso partire da questi.-
I suoi occhi cristallini mi squadrano stupiti finche non poso le mie labbra sulle sue. Sono calde in confronto alle mie e molto morbide, con un sapore di arance. Passo la lingua sul suo labbro inferiore e la sua bocca si schiude, desiderosa della mia. Le nostre lingue si intrecciano e i vestiti sapriscono uno alla volta, finché non ci troviamo entrambi nudi. I nostri respiri profondi si confondono e Cameron mi osserva lentamente, facendo scorrere pigramente i suoi occhi sul mio corpo mentre io faccio la stessa cosa con il suo. Non ho dubbi sul fatto che sia bellissimo, con quei capelli color sabbia scompigliati, gli occhi azzurri pieni di desiderio e la pelle leggermente abbronzata, che copre muscoli tonici e ben definiti.
Tendo le mani e le infilo nei suoi capelli, accarezzando la nuca con delicatezza. Un suono animalesco esce dalla sua bocca e Cameron si fionda su di me. Riprendiamo a baciarci ed esploriamo i nostri corpi, anche se sono un po' imbarazzata e credo che lui lo veda.
-Io... non l'ho mai fatto.- Quasi balbetto dall'imbarazzo che provo, la gola secca come il deserto del Sahara e la faccia in fiamme.
Cameron alza lo sguardo dalla mia pancia, su cui sta lasciando baci roventi e piccoli morsi. -Non dovrebbe imbarazzarti questa cosa. Siamo come mamma ci ha fatti, è naturale. Dovresti rilassarti e goderti le coccole pasticcino.- Mi sorride con amore e poi mi fa sdraiare sotto di sè, baciandomi teneramente. -Pensi troppo e ti fai un sacco di paranoie inutili. Sei bellissima pasticcino, fidati di me.-
Lo osservo e il suo sguardo azzurro cielo mi infonde sicurezza, così gli sorrido e riprendiamo a baciarci. Sento la sua eccitazione crescere contro di me e allora so di essere pronta.
Un dolore che piano piano passa in secondo piano, rimpiazzato da un piacere strano, mai provato. I nostri corpi si uniscono, si intrecciano. Respiro l'intenso profumo di Cameron e mi imprimo questa immagine nella mente. Diventerà un ricordo prezioso per me. Credo che sia una cosa di cui non potrò più fare a meno in futuro.
-Ti amo Cameron.- Le parole mi escono con trasporto dalla bocca e si posano sulla sua. Cameron mi sorride. -Ti amo Paris.-Ho partorito il capitoloooooo piccoli donuts, cosa ve ne pare?
Fatemi sapere! Vostra Beffii
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Lucifero - l'altra metà del male
FantasíaComincia sempre tutto con un incontro. Siamo al cospetto di un Lucifero nuovo, di angeli che si comportano con la superbia dell'essere umano e con un ibrido particolare, che ha la chiave di entrambi i mondi, ma la scelta di uno solo. -Ho visto la...