Posso dire di essere ancora mezza rimbambita quando sento qualcuno schiarirsi la voce. Tengo gli occhi chiusi perché sto così bene, accoccolata al cuscino, sotto alle coperte. Ignoro volutamente il rumore e vado avanti imperterrita a cercare di dormire. Stringo a me il cuscino, che borbotta. Da quando i cuscini borbottano?
Cerco di scostarmi, ma il mio cuscino mi stringe e mi accarezza i capelli.
Ma sono davvero così rincoglionita?
Apro un occhio e una maglietta grigia mi compare davanti. Alzo lo sguardo e incontro il sorriso di Cameron a pochi centimetri dal mio viso. -Ciao Paris.-
Sulle sue spalle vortica un'onda blu, sprazzi di azzurro chiaro e indaco brillano e la sensazione di essere felice mi arriva propio da lì.
-Ciao Cameron.- Sorrido a mia volta e appoggio di nuovo la testa sul suo petto. Lo sento muovere le gambe, così mi accorgo che sono intrecciate alle mie. -Sono contenta che tu sia felice.-
Cameron sussulta. -Come fai a saperlo?-
-Vedo la tua anima e sento ciò che mi trasmette. -
-Da quanto riesci a farlo?-
-Ci riesco dal giorno in cui sono stata salvata per ben due volte da due demoni.- Sto bene attenta a non svelare dettagli che non devo.
Stringe i pugni e si irrigidisce. Guardo bene sulle sue spalle e in tutto l'azzurro e il blu scorgo degli sprazzi di verde, che sembrano stranamente delle foglie di menta.
-Sei geloso?-
Strabuzza gli occhi e poi, rilassandosi, annuisce. Non lo nega nemmeno, anche perché non serve a molto se posso leggere la sua anima e ciò che prova. Vorrei sapere però perché è geloso.
-Guarda che non c'è nessuna gara su chi salva per primo la damigella in difficoltà!- Rido.
Finché non sento qualcuno che tossisce e per lo spavento mi stacco velocemente da Cameron, cadendo dal letto.
-Tutto bene Paris?-
-Si, benone, grazie.- Mi rialzo dolorante massaggiando le gambe, tutte formicolanti.
-Allora piccioncini. Volete scendere a mangiare la cena?-
Mi giro verso la porta e Scarlett sorride maliziosa. Indossa un abito viola talmente striminzito che non lascia niente all'immaginazione.
-Porca miseria Scarlett! Mi hai fatto spaventare!-
Ride a crepapelle. -Lo vedo. Però ti giuro che non ho mai visto nessuno dormire così tanto. Credo che tu sia peggio di Cameron. Ed è tutto dire!-
L'interpellato sbuffa e scende dal letto pigramente, quasi trascinandosi.
Mi raggiunge e mette un braccio intorno alle mie spalle, facendomi muovere in avanti, verso la porta della camera.
-Cavolo, sono ancora in pigiama! Devo andare a cambiarmi, non posso scendere così.-
-Potresti scendere anche nuda se volessi Paris.- Scarlett agita le sopracciglia, sorridendomi.
Cameron alza gli occhi al cielo e ci fa cenno di uscire.
Vado in camera mia, controllando la sala da pranzo. Non c'è ancora nessuno, ma la tavola enorme è apparecchiata e pronta per noi.
Chiudo la porta e apro l'armadio, in cerca di qualcosa di veloce e comodo da indossare.
Trovo una specie di canottiera nera che mi lascia libera la schiena e dei pantaloni, anch'essi neri, e li indosso.
Sono di pelle, una scelta che di norma non farei mai, ma sono comodi e non mi impediscono i movimenti come pensavo. In fondo all'armadio trovo un paio di converse nuove di pacca e le indosso, per poi uscire velocemente dalla stanza e scendere alla sala da pranzo. Il mutamento delle scelte dell'armadio è cambiato in modo graduale. Finalmente trovo anche abiti comodi, oltre che roba impensabile da indossare per una cena, visto che non devo mangiare con la regina Elisabetta.
Mi siedo allo stesso posto dell'altra volta, accanto a Carter, che è già arrivato e mi fa un cenno di saluto con la testa. L'ho visto poco in giro ed è sempre molto serio e disciplinato. Non gli scappa mai un commento cattivo o malizioso su nessuno.
Arrivano anche Cameron e Fabio, che parlottano tra di loro e si siedono fianco a fianco, poi Cameron mi sorride.
Ricambio il saluto e Scarlett si siede accanto a Carter. Aggrotta le sopracciglia preoccupata quando vede arrivare Megan.
Sembra uno zombie, gli occhi cerchiati di nero, la pelle pallida e i capelli rossi un po' unti attaccati alla testa. Ha in viso un'espressione vuota e gli occhi sono quasi vitrei. Arranca lentamente e si siede come se fosse un'automa. Il rimasuglio della sua anima ribolle come se fosse in un calderone.
Non provo nessuna simpatia per lei, ma vederla ridotta così un po' mi dispiace.
Incontro lo sguardo di Cameron e anche lui sembra preoccupato, ma l'attenzione di tutti viene distolta da Lucifero, che entra in sala a petto nudo, con solo dei semplici jeans neri addosso. È a piedi nudi e scende le scale come se fosse il padrone del mondo, mentre mangia una mela.
Sono ammaliata da lui, dall'aura di controllo e potere che sprigiona. Non mi toglie gli occhi dosso e fissa con cattiveria Cameron, che non se ne rende conto.
Rifilo un'occhiataccia a Lucifero che alza un sopracciglio e distoglie gli occhi da me, guardando per un attimo Megan e passando avanti, senza fare commenti.
Se ne frega altamente di lei, pensavo che le interessasse almeno un poco.
Lucifero si svacca sulla sua poltrona e ci guarda tutti, uno a uno e si sofferma su Cameron.
-Allora Cameron... te la sei già fatta?
Lo vedo confuso, poi quando capisce a chi è rivolta quella frase stringe i pugni sul tavolo. Il fatto è che non può rispondergli male, altrimenti saranno guai per lui.
-Sei un bastardo.- Soffio a bassa voce contro Lucifero, che gira celermente la faccia verso di me. -Osa ripeterlo.-
La voce minacciosa e lo sguardo astioso sono puntati su di me. Non ho la più pallida idea di cosa gli sia successo, ma non l'ho mai visto così.
Sto per ripetere quello che ho detto quando sento una mano stringermi il braccio destro con delicatezza, di nascosto dallo sguardo del Re.
-Non lo fare Paris. Lucifero ti mette alla prova.- Bisbiglia Carter al mio orecchio senza farsi sentire. -Capisco la tua rabbia, ma fidati. Per lui è come se fosse natale quando qualcuno si azzarda a rispondergli male.-
Seguo il consiglio di Ira e mi rilasso sulla sedia, senza più considerare Lucifero. Il posto di Zoe è vuoto così chiedo dov'è.
-Ha detto che non aveva fame, dopo quello che si è mangiata a pranzo oggi.- Mi risponde Fabio ridendo.
Sul mio viso deve esserci un punto interrogativo enorme, stile cartone animato, perché Fabio ride ancora di più.
Veniamo interrotti dall'arrivo dei camerieri che, silenziosi e veloci, appoggiano i vassoi colmi di cibo in mezzo al tavolo. Non ho mai fatto caso a loro, ma adesso che li vedo sembrano più dei fantasmi che delle persone. Gli altri si mettono a chiacchierare per conto loro finché Fabio non riprende a parlarmi. -Erano dei dolcetti non male. Tutti ricoperti di foglia d'oro. Zoe li ha presi tutti e se li è portati via perché ha detto che il cuoco non glieli fa più.-
La cosa è abbastanza divertente, quindi mi metto a ridere.
-Potrei sgattaiolare in cucina e chiedere la ricetta ad Arsen, magari può insegnarmela.- ridacchio vedendo la faccia stupita di Fabio.
-Hai conosciuto il cuoco? Allora sei già avanti Paris! Se ti fai amico il cuoco sei a posto. Non hai più bisogno di niente!-
-Parla per te Gola.- Sbuffa Cameron divertito.
-Non si vive solo di cibo come fai tu!- Cameron gioca con le posate mentre Fabio, che lo sta ascoltando, si ingozza come se stesse morendo di fame. -E di cosa allora?- Chiede incuriosito.
-Di sesso!- Esclama Scarlett alzandosi e puntando le mani sul tavolo.
Rido mentre lei guarda alternativamente me e Cameron con fare allusivo.
Carter sbuffa e poi ridere a sua volta, alzando gli occhi al cielo.
-Esiste altro tesoro.- Ribatte Cameron con voce compiaciuta, ficcando la forchetta in un polpettone di agnello.
-Ah si? Questa la voglio proprio sentire.- Esclama Lucifero con finto interesse mentre si porta alle labbra un antipasto minuscolo. L'astio che proviene da lui rende l'umore generale più cupo.
Comincio a mangiare anche io, senza fare caso a cosa metto in bocca tanto sono presa dalla conversazione.
-Si vive di sentimenti.-
Rimango in silenzio e gli occhi di Cameron sembrano voler bucare i miei, tanto sono intensi.
In sala da pranzo è calato il silenzio totale, nessuno fiata e guardano Cameron come se fosse diventato matto.
In effetti sentir dire dal demone dell'Accidia che si vive di sentimenti è un paradosso abbastanza grande.
-Che cavolo ti è successo amico?- Sbotta Fabio con la bocca ancora piena.
-Ti dico io cosa è successo.- Lucifero si pulisce la bocca con un tovagliolo rosso e poi lo appoggia accanto al piatto. Ogni sua mossa è fluida e controllata, come se stesse cercando di contenersi.
Squadra tutti con aria sprezzante e risponde con voce disgustata: -Cameron si è innamorato.-Buonsalsera a tutti! O meglio. Notte notte a tutti!
Eccoci con un altro capitolo... cosa ne pensate? È stato un po' di passaggio e ci ho messo una vita a pensarlo e scriverlo perché non sapevo cosa fare... -.-"
Spero vi piaccia!
Saluti!
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Lucifero - l'altra metà del male
FantasyComincia sempre tutto con un incontro. Siamo al cospetto di un Lucifero nuovo, di angeli che si comportano con la superbia dell'essere umano e con un ibrido particolare, che ha la chiave di entrambi i mondi, ma la scelta di uno solo. -Ho visto la...