Capitolo 34 - Crollo

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Sono ancora abbracciata a Selene e sento gli occhi bruciare. Cominciano a lacrimare intensamente, allora mi stacco da lei e Cameron mi vede. È sdraiato vicino a me e sorride, ma non appena se ne accorge il sorriso sparisce dalla sua faccia. -Cosa c'è che non va Paris?-
Mi sfrego gli occhi e il bruciore quasi scompare. Faccio per alzarmi dal letto, ma sono debole e appena metto un piede a terra e mi alzo, le gambe mi cedono. Non cado a terra solo perché Cameron mi sorregge prontamente, un braccio dietro alla schiena e uno sotto le ginocchia. Selene mi sorride divertita. -Hai trovato il tuo uomo.-
-Si, è veramente molto carino.- Sorrido a mia volta e bacio Cameron, le sue labbra morbide e calde mi accolgono trepidanti. Passo una mano nei suoi capelli e lui socchiude gli occhi sussurrando: -Mi sei mancata.-
-Anche tu, non sai quanto. So che mi sei stato accanto per tutto il tempo, tenendomi compagnia e ti ringrazio infinitamente per questo.-
-Eri cosciente?-
-Oh si, eccome. Ho ascoltato tutti voi parlare di un sacco di cose. Fabio non ha fatto altro che raccontarmi aneddoti imbarazzanti su tutti voi.- Rido divertita.
-Non ci posso credere.- Cameron alza gli occhi al cielo e sbuffa.
Mi stringo a lui con tutta la forza che ho e come se fossi una donzelletta mi porta in bagno. Mi posa davanti al lavabo e mi tiene ferma mentre mi rinfresco con dell'acqua fredda; ora il bruciore è sparito e sto molto meglio. Mi osservo allo specchio e quello che vedo è impressionante: i miei occhi tornano grigi, ma vederli cambiare colore dal vivo ha un effetto stranissimo. Sono ancora piuttosto pallida e i capelli sono decisamente da lavare.
-Ma quanto ci mettete? Vi state riproducendo in bagno?- Selene è la solita, sempre raffinata e piena di tatto.
-Ognuno ha i suoi tempi, nanetta. Per esempio tu, che ci metti una vita per farti la doccia e scegliere i vestiti. E io mi prendo tutto il tempo che voglio dopo questo risveglio.- Mi asciugo e mi giro per abbracciare ancora Cameron, mi è mancato veramente.
-Sono qui, non vado da nessuna parte.- Mi rassicura lui accarezzandomi la schiena. Affondo il viso nel suo collo inspirando quel profumo magnifico che lo accompagna e che ormai è diventato molto familiare per me.
Mi stacco da lui e ispeziono il mio corpo. Mi guardo le gambe, coperte a malapena dal vestitino e noto dei segni rossi e frastagliati. Non mi fanno male se li tocco, ma fanno impressione. Voglio togliermi dalla mente l'immagine di Lucifero che osserva il mio corpo come se fosse cibo e che mi tocca senza il mio permesso.
-Chi è stato Paris?-
Sto per rispondere Lucifero su due piedi ma mi accorgo che non è quello che mi sta chiedendo.
Sento la rabbia crescere e mi accorgo di non avere più l' Animus di Anghelus tra le mani. -Vuoi dire in quanti sono stati?-
Cerco di tornare in camera, ma lui mi ferma, trattenendomi per la vita. Il suo sguardo si indurisce, così sembra che al posto degli occhi abbia due pezzi di cristallo. -Mi stai dicendo che devo uccidere più di una persona?- dice determinato.
Annuisco con fare distratto. Devo mettere in atto la mia vendetta.
-Ma non li devi uccidere tu. Devo pensarci da sola. Voglio la vendetta, e la voglio per mano mia, non di altri.-
Mi riprende in braccio e mi bacia appassionatamente, lasciandomi senza fiato, poi mi riporta in camera, facendomi sedere sul letto.
-Allora? Ti ricordi chi sono?- Selene va dritta al punto.
I miei ricordi sono ancora molto freschi e vividi, come le cicatrici rosse e frastagliate che mi ritrovo su gambe e schiena.
-Oh si, eccome se me li ricordo. Tre ragazzi e una ragazza. Ma uno è morto.- Sorrido malevola.
-Sei riuscita a ucciderlo? Come?- Mi chiede Selene curiosa. Non mi sembrava una persona desiderosa dei dettagli cruenti.
E qui mi sorge un dubbio. L'ho ucciso veramente? O l'ho spedito in un limbo?
-Sinceramente non lo so. Io gli ho morso una mano e in poco tempo è crollato a terra e si è ridotto in cenere.
-Lo hai morso? Ma perché non l'hai preso a pugni? Mi ricordo che hai un destro abbastanza potente.- Selene si mette una mano sotto il mento e pensa.
-Mi hanno legata a un'intelaiatura di metallo, mani e piedi. Come potevo picchiarli?- Alzo un sopracciglio, confusa.
Lei si gratta la nuca e mi osserva dispiaciuta. -Ehm, forse hai ragione. Sono un po' troppo fantasiosa.- Averli accanto a me che ridono e scherzano mi aiuta a non impazzire del tutto e non li ringrazierò mai abbastanza.
-Appena appena.- Sorrido lievemente. -E che fine hanno fatto le ceneri? Lucifero ha detto che non c'era niente di simile nel posto in cui ti hanno trovata.-
Mi incavolo come una iena. -Si? Beh, Lucifero dovrebbe chiudere la bocca e fare meno lo spaccone, quando non sa cosa succede intorno a lui e quando non tiene conto di quello che provano gli altri.-
Selene e Cameron mi guardano a occhi spalancati. -Cosa c'entra adesso?-
Mi giro verso Cameron. -Essendo stata cosciente ho potuto sentire ogni cosa che mi è stata detta, ogni tocco che ho ricevuto. E non scorderò ciò che ha fatto Lucifero. Che umiliazione. Anzi, dov'è? Così posso picchiarlo con le mie stesse mani.-
Le mie mani si contraggono quasi di loro spontanea volontà. Conosco bene i miei cambiamenti d'umore anche se non hanno un senso logico. E preferisco assecondarli al momento o presto me ne dimenticherò.
Mi rialzo lentamente da dove sono seduta e Cameron scatta in piedi accanto a me. -Sei debole Paris. Non dovresti affaticarti.-
-Non ho fatto altro che stare ferma senza fare niente! Adesso mi prudono le mani. E la prima cosa che farò sarà pestare a morte Lucifero.-
-Chi vorresti picchiare piccolo corvo?-
Parli del diavolo e spuntano le corna. Selene trattiene il respiro e cerca di farsi piccola piccola dietro di noi.
-Sento il tuo odore, piccolo angelo guardiano, è inutile che ti nascondi. Devo essere sincero. Non mi aspettavo che venissi ad aiutare la tua amica. Stai tradendo la fiducia degli angeli venendo qui.- Lucifero scuote un dito lungo e bianco con fare negativo mentre sorride beffardo.
Mi giro e la vedo deglutire, gli occhi abbassati a terra. -Non ti azzardare a toccarla.- Sussurro inviperita, la voce roca e tesa.
-Altrimenti cosa mi fai?- Punta su di me i suoi occhi profondi color del mare. La sua spavalderia è a suo favore, ma io sono più testarda di un mulo quando mi ci metto.
-Ti riduco in polvere.- Lo guardo male e vado verso di lui, anche se barcollo leggermente.
Mi afferra con facilità appena sto per cadere e mi tira contro di sé. Dannazione al mio corpo debole e debilitato.
L'unica cosa utile è che il suo corpo mi sorregge. L'effetto negativo è che il mio corpo formicola pieno di energia a contatto con il suo e la cosa non mi piace per niente. Corpo traditore.
Alzo il viso e la sua espressione preoccupata mi fa quasi ridere. Ma invece di ridere mi aiuto con le braccia a tirarmi su e mi rendo stabile prima di tirargli un cazzotto dritto sul naso.
Cameron inspira di botto, sconvolto e Lucifero mi guarda impietrito. Vedo la scintilla di furia accendersi nei suoi occhi e rimango stoica e ferma davanti a lui. Dentro di me so che non mi farà male, perché mi sono appena svegliata dal coma.
-Per che cos'era questo?- Si massaggia la parte colpita e fa una smorfia di dolore. Con una mossa veloce e un rumore di cartilagine schifoso si rimette a posto il naso.
-Perché mi hai spogliata e toccata senza il mio consenso.
-Tu cosa?! Oltre a spogliarla l'hai anche toccata?- Sbotta Cameron dietro di me. Lucifero sposta rapidamente gli occhi da me a lui e sogghigna. Se la gode un mondo il bastardo.
-Ah, la mettiamo così? Pensavo ti piacesse essere toccata da me, viste le reazioni del tuo corpo, come il battito accelerato e la dilatazione delle tue pupille.-
Lo trucido con lo sguardo anche se sto arrossendo.
-È solo una reazione del mio corpo. Niente di più.- Scandisco lentamente.
-Certo. Solo una reazione.- Le sue mani si abbassano, percorrendo lentamente la mia schiena e causandomi dei brividi ovunque.
Ferma le mani dritte sul mio sedere e ci tamburella sopra. Ride e mi guarda con un sorriso storto. Sento Cameron digrignare i denti e avvicinarsi a noi per cercare di togliermi di dosso Lucifero. Ma non starò qui a subire un'altra volta. Ringhio come un animale in gabbia.
Alzo le mani e le stringo intorno al collo del Re. -Levami le mani di dosso.- Dico furente.
Lui non mi ascolta e al posto di scansarsi mi strizza il sedere per bene, come gustandosi la sensazione.
Socchiudo gli occhi in modo minaccioso e il mio respiro accelera. Sono veramente incazzata adesso e stringo forte la mani sulla sua gola, impedendo il passaggio dell'ossigeno.
Voglio fare la cattiva adesso, magari capisce come mi sono sentita. Così non mi può più mettere i piedi in testa.
-Come ti senti adesso eh? Inerme sotto le mie mani?- Mi sento proprio come un animale, con la razionalità ridotta a zero. Lo so che può essere stupida la mia reazione solo perché mi ha vista nuda, ma sono sconvolta. Non mi piace essere toccata e men che meno quando non ho il controllo di me stessa. Mi sono sentita umiliata e non avrei voluto essere vista in quelle condizioni, men che meno Lucifero. Per essere ormai adulta sono ancora molto pudica e la cosa mi infastidisce molto. La maggior parte delle mie coetanee ha già avuto un sacco di esperienze... Ma io mi sono sempre sentita diversa, fuori dal mondo. Forse ora capisco perché.
Il volto di Lucifero diventa rosso e alla fine toglie le sue mani dal mio sedere per cercare di staccarle dalla sua gola. Immagino che anche una persona potente come il Re possa morire soffocato. Non so cosa mi dà così tanta forza ma sento qualcosa di nero bruciare dentro di me, come se fosse carburante e mi dà tanta energia, Che sfrutto a mio vantaggio. Vedo i miei occhi riflessi nei suoi e sono ritornati del colore dell'argento liquido, immagino accesi dalla mia rabbia.
Mi sento staccare con forza da due braccia calde e muscolose. Mi giro e Cameron mi guarda preoccupato, ma io sono ancora furiosa. -Lasciami andare!-
-No.-
-Lasciami ho detto! Lo faccio fuori quello stronzo!- Comincio a tempestargli il petto di pugni, ma sembra non sentirli.
Allora fa una cosa che mi sorprende. Mi abbraccia forte e mi tiene stretta a sé.
E crollo miseramente. Lacrime roventi mi scorrono sul viso e urlo contro la sua maglietta, con gli occhi e la gola che bruciano. Sono talmente stanca, agitata e stressata da tutto quello che ho subìto -credo di averlo elaborato bene solo adesso- che tremo all'inverosimile. Sono esausta e sfinita, così Cameron mi fa sdraiare sul letto, accarezzandomi i capelli. Selene è rimasta zitta fino a ora, ma si avvicina e si sdraia accanto a me.
Sento Lucifero tossire, e volto lo sguardo verso di lui, ormai quasi senza forze.
-Domani mattina ti voglio nell'arena. E per la cronaca: la prossima volta non sarò così buono. Se ti trovo incosciente farò bene peggio che pulirti e rivestirti.- La sua voce fredda e maligna mi distrugge le orecchie.
Sibilo disgustata, raccolgo le ultime briciole di energia e mi alzo di scatto.
-ESCI DALLA MIA STANZA!-
Alzo il braccio, indico Lucifero e con una vampata di energia demoniaca, lo spedisco fuori dalla camera e gli chiudo la porta in faccia, non prima di vedere la sua espressione stupita. Non pensavo di esserne capace, ma certe situazioni tirano fuori il peggio di me.
Mi lascio cadere pesantemente sul letto e sbuffo. Immediatamente mi ritrovo Selene che mi abbraccia da una parte e Cameron dall'altra.
-Gli hai fatto il culo eh? Vai alla grande Paris!- Selene ridacchia e io sorrido stancamente.
Ricambio l'abbraccio e mi addormento quasi immediatamente, circondata dalla braccia confortanti dei miei protettori.

Buonaseeeerraaa piccoli donuts!
Come vi sembra che stia andando la storia? Vi piacciono gli sviluppi?
Vi ringrazio immensamente per tutti i voti e le visualizzazioni!
Traguardo di #4 in fantasia
Siete spettacolari!
Alla prossima!!
Vostra Beffii

Lucifero - l'altra metà del maleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora