Capitolo 20 - Incubi

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Mi sveglio di soprassalto, le coperte intrecciate ai miei piedi. Credo di aver sentito un urlo, un urlo di dolore. Forse proveniva dalla sala da pranzo. Mi alzo e sento la schiena molto meno dolorante rispetto a prima, mi avvicino all'armadio e mi cambio in fretta con le prime cose comode che trovo. Un top nero scollato sulla schiena e dei pantaloncini a motivi cashmere.
Nur sbadiglia vistosamente e mi guarda assonnato. Il mio segugio è rimasto qui con me da quando sono entrata nella stanza, trasportata da Cameron. La sua è stata una presenza familiare, che mi ha aiutato a sopportare il dolore. So che è solo un animale, ma spesso ha più tatto e intelligenza di un essere umano o di un demone. -Stai tranquillo bello. Torno subito.- Lo rassicuro e chiudo la porta dietro di me. Cammino velocemente in sala da pranzo e la trovo deserta, sul tavolo non c'è niente, a parte i piatti e le posate d'oro. I calici in vetro sono girati al contrario, pronti per essere utilizzati. La luce fioca e soffusa rende la sala molto più accogliente del solito.
Sussulto quando sento urlare un'altra volta. Questo volta chiunque stia urlando sembra piuttosto arrabbiato.
Cerco di orientarmi con la voce, che sento provenire dal corridoio che porta nelle stanze di Lucifero. Mi avvio in quella direzione senza pensarci due volte. Cosa starà succedendo? E come mai non c'è nessuno in giro?
Apro lentamente la porta della stanza di Lucifero e quello che vedo mi paralizza.
Seth se ne sta in disparte nell'unico punto della stanza che non brucia, il letto. Sembra quasi uno scudo, visto che è l'unica cosa integra. Tutti i mobili hanno preso fuoco, anche se non sembrano bruciare veramente. Non c'è fumo e non manca nemmeno l'ossigeno, cosa assurda. Il fuoco avrebbe dovuto carbonizzare tutto ormai.
Lucifero è in ginocchio sul letto a occhi chiusi e prende a pugni un cuscino, lo artiglia, lo dilania. Ha le immense ali nere spalancate che frusciano a ogni suo movimento.
Si ferma un attimo e lo sento parlare a bassa voce. -Perché? Perché?-
Anche da qua si vede che trema.
-Lucifero?- Lo chiamo ma non sembra sentirmi. Potrei semplicemente girarmi e andarmene, ma qualcosa nel profondo mi dice di non farlo. Una sensazione bianca e avvolgente, gentile come un vento primaverile. Lo devo portare fuori di qui prima che succeda qualcosa di peggio. Mi avvicino al letto e gli tocco una spalla. Si sposta velocemente ma non apre gli occhi, come se fosse in trance.
-Vattene. VATTENE!- Urla con fervore anche se non sembra rivolto a me.
Con uno scatto repentino prende la spada dalla cinta dei pantaloni, la fa roteare e prima di calarla con rapidità nel cuscino dice con voce spezzata: -Scappa!-
Solo ora noto le lacrime che gli solcano le guance.
Sta per cadere in avanti e mi affretto a sorreggerlo, prima che vada a finire contro la sua stessa spada e si faccia male. È senza forze e il suo corpo scotta a contatto con il mio. I suoi capelli mi solleticano la guancia, mentre la testa è appoggiata nell'incavo del mio collo, in modo talmente naturale che sembra che i nostri corpi combacino alla perfezione. Le ali sono adesso abbandonate sulla schiena e strisciano a terra. Sembra così fragile e giovane tra le mie braccia in questo momento... chissà che cosa gli è successo.
In qualche modo cerco di passare un braccio dietro la schiena per tirarlo fuori da lì, ma è pesante. Da sola non ce la posso fare. Sto pensando di uscire a chiamare aiuto, ma Seth con velocità si posa sulla mia spalla libera e ci conficca dentro gli artigli. Miseriaccia se fa male!
Però sento anche una sferzata di energia rinvigorente provenire dai buchi sanguinanti che mi ritrovo adesso. Sento i muscoli riacquistare vigore e in questo momento la cosa non solo è d'aiuto ma è fantastica.
Con rinnovata forza riesco a trascinare Lucifero fino alle scale e poi pian piano anche su quelle, fino a portarlo nella mia stanza. Perlopiù lo trascino, ma a volte compie qualche passo strascicato di sua volontà. Lo distendo sul letto in modo che le ali non rimangano schiacciate dal suo corpo e sbuffo aria dal naso. Respiro a fatica, il cuore che batte disperato per cercare di dare più ossigeno ai muscoli.
Anche con l'energia in più che mi ha dato Seth, trasportare Lucifero di sopra è stata una faticaccia.
Seth si sposta dalla mia spalla per andare a posarsi sulla sedia nell'angolo, arruffa le penne e si sistema per bene.
-Nessuno di voi tre si deve muovere da qui.- Guardo Nur, Seth e Lucifero con fare minaccioso anche se il Re degli Inferi ho qualche dubbio che si muova visto che è bellamente svenuto.
Mi avvio in bagno e mi do una sciacquata poi ritorno in camera, fissando quel grande problema che è diventato per me Lucifero. Non riesco ancora a capirlo. A volte gentile, spesso arrogante... è un grande punto interrogativo visto che non sono capace di leggere le persone come fa lui.
Mi siedo sul letto, una gamba sotto di me e l'altra piegata in modo da riuscire a mettere il mento sopra il ginocchio.
Osservo con attenzione il ragazzo accanto a me. Mi ha causato tanto dolore e non sono sicura che mi piaccia una persona così, ma sembra che io non riesca a lasciarlo andare.
Adesso sembra molto più tranquillo e sereno rispetto al solito. Appare come un bambino con i tratti del viso rilassati. Chissà cosa è successo poco fa.
Cosa gli avrà dato tutto quel tormento?
Mi sdraio e lo tengo d'occhio, finché non ho l'urgenza di andare in bagno. Mi alzo cercando di essere il più delicata possibile.
-Resta. Resta qui con me.- Con uno scatto della mano mi blocca il polso, costringendomi a rimanere ferma. Ha gli occhi aperti, ma sono offuscati e non sembra riconoscermi.
-Torno subito, non ti preoccupare.- Cerco di essere rassicurante e dopo qualche secondo Lucifero mi lascia andare. Sento ancora il calore rovente della sua mano sul mio braccio.
Scappo in bagno e in un attimo torno in camera.
Lucifero ha cambiato posizione. Si è disteso per bene, ha rubato un cuscino e ha piegato una gamba verso l'alto; sembra proprio un ragazzino.
-Eccomi, sono qui.- Non ottengo risposta ma sento sbuffare.
Mi siedo accanto a lui e timidamente allungo una mano verso le sue ali. Sono così morbide e soffici al tatto eppure così delicate. Mi sorprende che possano essere capaci di sostenere molto peso. Passo una mano sull'ala destra con delicatezza e questa si apre verso di me, mettendomisi in grembo come se fosse un cucciolo.
Continuo ad accarezzarla e sento un sospiro soddisfatto provenire dalla bocca di Lucifero. Sorrido senza motivo, fissando un essere così bello che nemmeno il Paradiso è riuscito a contenere.
Se penso a Lucifero come a un ragazzo e non a un demone, sento un vuoto allo stomaco. Mi tenta, anche se non dice una parola. O meglio. Mi tenta in questo momento proprio perché non dice niente di spiacevole. È affascinante guardarlo mentre dorme, senza che faccia l'arrogante e non si faccia vedere migliore degli altri.
Il suo corpo tonico e snello a pochi centimetri da me mi invita persuasivo. Allungo una mano verso l'attaccatura delle ali e traccio dei ghirigori sulla sua schiena, liscia e calda al tatto. Non ho mai avuto esperienze di nessun tipo e ammetto che sono piuttosto curiosa della fisicità maschile. Persa nei miei pensieri da adolescente in preda agli ormoni sussulto, quando con uno scatto repentino Lucifero mi tira a sé, i nostri corpi a stretto contatto e le gambe intrecciate. Le ali mi avvolgono in un doppio abbraccio, fresco rispetto alle braccia calde di Lucifero.
Sento una bocca ardente sul mio collo e il mio respiro accelera.
-Cosa stavi facendo Serena?-
Serena?!

Perdonatemi
Sono una brutta persona...
:')
Allora... chi sarà mai Serena?
E voi tifate il team Cameron o il team Lucifero?
Fatemi sapere numerosi Ahahaha
Buonsalsera a tutti!

Lucifero - l'altra metà del maleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora